I Vangeli Perduti

Nuove prove su Andronico Cristo. Il famoso Pitagora, il dio Apollo, il taumaturgo Apollonio, i patriarchi dell’Antico Testamento Esaù e Giacobbe, come pure Giobbe e il profeta Isaia, sono riflessi di Cristo

A. T. Fomenko – G.V. Nosovskiy

testo tradotto in italiano da Claudio dell’Orda

CAPITOLO 4: LA PROFEZIA DI ISAIA DELL'ANTICO TESTAMENTO È UN ALTRO “VANGELO PERDUTO”

1. EMMANUELE E GESU'.

Nel libro di A.T. Fomenko " Fondamenti della storia" è già stato detto che la profezia di Isaia dell'Antico Testamento è molto probabilmente un "Vangelo perduto". In questa sede citeremo nuovi dati, da noi recentemente scoperti, che supportano ampiamente tale conclusione.
L'Enciclopedia di Brockhaus e Ephron riporta quanto segue: "Isaia (ebraico, “salvezza del Signore”), nome di diversi personaggi biblici, di cui il più famoso è il profeta Isaia. Non sappiamo molto della sua vita. Era figlio di Amos... Viveva a Gerusalemme, era sposato e aveva due figli. Fu chiamato al lavoro profetico da una visione, che egli stesso racconta nel capitolo VI del suo libro. Si dedicò con tutto il cuore alla sua alta vocazione e agì per 60 anni, durante i regni dei re ebrei Ozia, Ioiakim, Acaz ed Ezechia (a partire dal 758 a.C.) .... Parlava con coraggio e senza paura della verità ai re. Secondo la tradizione, subì una fine da martire e fu fatto a pezzi con una sega da legno. Sotto il suo nome è noto un libro speciale, che si trova nella Bibbia A CAPO dei cosiddetti quattro grandi profeti....

Divenne particolarmente famoso nella Chiesa cristiana per la sua profezia del Messia (Emmanuele: cap. VII e IX); il profeta descrive con tanta precisione e chiarezza gli eventi della VITA TERRESTRE DI CRISTO da essere chiamato il Quinto Evangelista>> [988:00], “Isaia”.

Le Fig.4.1, Fig.4.2 e Fig.4.3 mostrano antiche raffigurazioni del profeta Isaia.

Pertanto, in questo caso, la storia scaligeriana è stata costretta a confessare che all'interno dell'Antico Testamento c'è un testo ampio e importante che è in realtà il "Quinto Vangelo", cioè il racconto di Gesù. Bisogna capire che questa confessione forzata è stata fatta solo perché gli elementi della biografia di Cristo nella profezia di Isaia sono davvero così vividi che è impossibile negarli, rimanendo nella posizione del buon senso.

Riportiamo qui alcuni frammenti di questa famosa profezia, per vedere quanto sia chiaro il ricordo di Andronico-Cristo. Cominciamo con i capitoli 7 e 9, che sono citati nell'Enciclopedia. Tra l'altro, da questo punto di vista, questi capitoli non sono affatto i più eclatanti.

“Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene. Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a scegliere il bene, sarà abbandonata la terra di cui temi i due re. Il Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni quali non vennero da quando Èfraim si staccò da Giuda: manderà il re d'Assiria".” (Isaia 7:14-19).

Riportiamo qui alcuni frammenti di questa famosa profezia, per vedere quanto sia chiaro il ricordo di Andronico-Cristo. Cominciamo con i capitoli 7 e 9, che sono citati nell'Enciclopedia. Tra l'altro, da questo punto di vista, questi capitoli non sono affatto i più eclatanti.

“Perciò il Signore stesso vi darà un segno: ecco, una vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiameranno EMANUELE. Ed egli si nutrirà di latte e miele, finché non saprà respingere il male e scegliere il bene; perché prima che questo bambino sappia respingere il male e scegliere il bene, il paese di cui hai paura sarà abbandonato da entrambi i suoi re. Ma il Signore farà venire su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre giorni come non ne sono venuti dal distacco di Efraim da Giuda, farà venire sul re di Assiria” (Isaia 7:15-20).

Secondo la tradizione della Chiesa, "EMMANUELE è il titolo profetico del Messia o Cristo nella Bibbia. Significa in ebraico “Dio é con noi” ed è usato nella famosa profezia di Isaia VII: 14.... L'evangelista Matteo (I, 23) applica espressamente questa profezia a CRISTO" [988:00], “Emmanuele".

Ma mentre pensava questo, ecco che un angelo del Signore gli apparve in sogno e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere Maria come tua sposa, perché ciò che è nato in lei viene dallo Spirito Santo; ma ella partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati”. E tutte queste cose avvennero perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un Figlio e lo chiamerà EMMANUELE, che significa: Dio è con noi”. Giuseppe si alzò dal sonno, fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore, accolse sua moglie e non la conobbe. [Infine diede alla luce il suo figlio primogenito ed egli lo chiamò GESÙ” (Matteo 1, 20-25).

Così, gli autori antichi, in particolare l'evangelista Matteo, stavano chiaramente indicando un tema del Nuovo Testamento che tuonava attraverso la profezia di Isaia dell'Antico Testamento.

Andiamo oltre. Ecco, ad esempio, cosa dice il capitolo 9 di Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te ... Perché tu hai spezzato il giogo che l'opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian …

Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà: Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine sul trono di Davide e sul suo regno, che egli viene a consolidare e rafforzare con il diritto e la giustizia, ora e per sempre. Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti. Una parola mandò il Signore contro Giacobbe, essa cadde su Israele. La conoscerà tutto il popolo, gli Efraimiti e gli abitanti di Samaria, che dicevano nel loro orgoglio e nell'arroganza del loro cuore ... Il Signore suscitò contro questo popolo i suoi nemici, eccitò i suoi avversari: gli Aramei dall'oriente, da occidente i Filistei, che divorano Israele a grandi bocconi. Con tutto ciò non si calma la sua ira e ancora la sua mano rimane stesa.” (Isaia 9:1-11).

Nella Bibbia canonica si trova anche il seguente commento: <<Nella Bibbia slava questo versetto recita così: “Poiché ci nascerà un Bambino, un Figlio, e ci sarà dato; il suo dominio sarà ai suoi piedi, e il suo nome sarà chiamato: Angelo del Gran Consiglio, Meraviglioso, Consigliere, Dio forte, Sovrano, Principe della pace, Padre dell'età futura...” [68], p.687.

Ricordiamo che Cristo è stato chiamato anche la PAROLA. Quindi, come vediamo, i commentatori hanno ragione nell'affermare che, nella profezia di Isaia, con i nomi “Emmanuele”, “Dio forte”, “Parola”, “Bambino”, ecc. si descrive molto probabilmente Gesù Cristo.

Notiamo una circostanza curiosa. Brockhaus ed Ephron per qualche motivo non hanno citato i frammenti più eclatanti della profezia di Isaia, che parlano chiaramente di Cristo. Probabilmente, hanno taciuto per un motivo. A quanto pare, i commentatori hanno cercato di mettere in sordina questo argomento, ovviamente pericoloso per la storia scaligeriana. Torniamo quindi al testo della profezia e leggiamo, ad esempio, l'interessantissimo capitolo 53, sul quale, così come su altri simili, cioè “ovviamente cristiani”, l'Enciclopedia per qualche motivo non ha detto nulla. Quindi citiamo.

“Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima …

Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti …

Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore …

Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.” (Isaia 53:1-12).

QUI VENGONO CITATI CON ASSOLUTA CHIAREZZA MOLTI DEI PASSAGGI CHIAVE DELLA VITA DI ANDRONICO-CRISTO. È vano che gli storici ci assicurino che tutte queste affermazioni sono state scritte molte centinaia di anni prima della nascita di Gesù. Si sbagliano profondamente. In particolare, nella datazione della profezia di Isaia, l'errore arriva ad almeno duemila anni.

Tra l'altro, il nome ISAIA potrebbe essere una corruzione del nome ISA o JESUS. Potrebbe quindi risultare che proprio nel titolo della famosa profezia dell'Antico Testamento ci sia il nome di GESÙ.

 

 

2. ISAIA E GESU'.

2.1. PROFETA, UOMO NOBILE, VISSE A GERUSALEMME, IL CONFLITTO CON GLI EBREI.

Ora vale la pena di notare la corrispondenza tra Isaia stesso e Gesù. Vale a dire, il parallelismo tra la biografia di Gesù e la “biografia” superstite del profeta Isaia. Sebbene sia piuttosto scarna, risulta che conserva fatti vividi del Nuovo Testamento.

Oltre a quelli già citati, ci avvarremo anche dei seguenti testi antichi.

“La visione di Isaia”. [687:1], p.29-33.

“La visione di Isaia (La visione che vide il profeta sant'Isaia, figlio di Amos)”. [29:1], p.91-97.

“L'ascensione di Isaia” [129,2], [143,a].

“Il martirio di Isaia” [561:1].

- PROFEZIA. - A quanto pare, il libro di Isaia dell'Antico Testamento è stato chiamato profezia da storici e biblisti successivi, solo perché nel XVII-XVIII secolo lo hanno datato erroneamente, spostandolo artificialmente dall'epoca del XII-XIII secolo d.C. a un fantomatico VIII secolo a.C. Di conseguenza, si è scoperto che Cristo è menzionato in un libro scritto che si dice essere stato scritto molti secoli prima della sua nascita. Per “eliminare” la contraddizione che ne deriva, hanno deciso di chiamare furbescamente il libro con il termine "profezia". Dicono che parla davvero di Gesù, ma è “una visione di un futuro lontano dal passato molto lontano”. Si scopre che la testimonianza di Andronico, contemporaneo di Cristo e forse anche testimone oculare, è stata trasformata in modo evasivo in una "profezia".

- LA CROCIFISSIONE. - Si ritiene che il profeta Isaia sia stato brutalmente torturato e giustiziato. In alcune raffigurazioni antiche vediamo che il profeta Isaia fu CROCIFISSO su pali di legno. Si veda, ad esempio, la Fig. 4.4.

Proprio così. Gesù, cioè Andronico-Cristo, fu effettivamente torturato e CROCIFISSO su una croce di legno.

- VIVEVA A GERUSALEMME. - Si dice che il profeta Isaia abbia vissuto a GERUSALEMME.

In effetti, l'imperatore Andronico-Cristo per qualche tempo, dopo il ritorno dalla Rus' dell'Orda, visse e governò a Zar-Grad, cioè nella Gerusalemme evangelica = Troia.

- ISAIA ERA DI NOBILI ORIGINI. - Secondo la tradizione ebraica, “si può affermare con una certa sicurezza che Isaia apparteneva a una famiglia nobile.... si trova a suo agio con i re Acaz ed Ezechia ... conosce personalmente il sommo sacerdote Uria... usa il linguaggio nobile ed elegante della classe superiore” [265:2], vol. 8, colonna 301. Ciò si accorda bene con il fatto che Andronico-Cristo proveniva da una famiglia nobile ed era l'imperatore di Zar Grad. Si veda il nostro libro “Il re degli Slavi”.

Di seguito faremo riferimento anche ai cosiddetti testi agadici. Ricordiamo che “la Haggadah è la parte omiletica e discorsiva del Talmud, in contrapposizione alla halakha, che ne costituisce la parte dogmatica e giuridica”. [988:00].

- ISAIA È STATO INVIATO DA DIO PER SERVIRE. - La letteratura haggadica (talmudica) riporta che Isaia era un discendente di Giuda e Tamar. "Il Midrash racconta che quando Isaia era a scuola, sentì la voce di Dio: “Chi manderò...?”. Isaia rispose: “Sono pronto, mandami”. A questo punto Dio gli disse: “I miei figli sono irritabili e inquieti, SE ACCETTI DI ESSERE OFFESO E PICCHIATO, puoi assumere la mia missione; ma se non lo sei, è meglio che rifiuti ...”. Isaia accettò questa missione e divenne molto paziente.... difendendo sempre gli ebrei e pregando per il perdono dei loro peccati" [265:2], vol. 8, colonne 319-320.

Il tema evangelico del ministero di Cristo è qui abbastanza chiaro. Gesù era il Figlio di Dio ed è stato inviato da Dio Padre per servire gli uomini. Cristo ha assunto forma umana e ha sofferto volontariamente per la salvezza degli uomini, per purificarli dai loro peccati. Gesù ha sofferto per mano del suo stesso popolo ed è stato brutalmente torturato e giustiziato.

- IL CONFLITTO TRA ISAIA E GLI EBREI. - La versione ebraica sottolinea che il profeta Isaia fu critico nei confronti degli ebrei e per questo soffrì, fu giustiziato. "Quando Isaia disse: “Abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure” (6,5), il Signore lo ammonì per aver parlato in modo così irrispettoso del suo popolo.... Quando la sega toccò la bocca di Isaia (durante l'esecuzione del profeta - Aut.), egli morì. Questa fu la punizione per le sue parole: “Vivo in mezzo a un popolo dalle labbra impure” [265,2], vol. 8, colonna 320.

Vediamo qui un riflesso del confronto evangelico tra Gesù e i sommi sacerdoti e i farisei ebrei. Cristo criticò molte delle usanze consolidate e suscitò l'odio di alcuni nobili e sacerdoti. Per questo fu giustiziato.

 

 

2.2. LA SEGA DI LEGNO.

- ISAIA FU TAGLIATO CON UNA SEGA. - Il tipo di esecuzione a cui fu sottoposto il profeta Isaia-Gesù è degno di nota. Come abbiamo già notato, fu crocifisso. Tuttavia, viene sottolineato un dettaglio molto interessante. Si ritiene che Isaia-Gesù sia stato crocifisso con una sega di legno. Questo è il metodo di esecuzione mostrato nella Fig. 4.4. Due boia segarono il profeta a metà. Per questo motivo, in numerose immagini antiche il profeta Isaia è rappresentato con una sega in mano; si vedano, ad esempio, le figure 4.5 e 4.6. Si osserva che “la sega, come emblema di Isaia, nell'arte è un'immagine TIPICA, anche se non universale” [1267], foglio 94.

Alcuni autori antichi aggiungono che Isaia fu tagliato con una sega su richiesta del re Manasse. Secondo alcune versioni, prima di ciò, il profeta Isaia “si rifugiò in un albero cavo”. [1267], foglio 94. Si tratta di una sorta di albero che è collegato a Isaia e alla sua salvezza o al suo tentativo di salvezza.

L'Enciclopedia Ebraica riporta: "La leggenda talmudica dice che il re Menasse, figlio di Ezechia, preservò ISAIA e, quando questi si nascose nel tronco cavo di un cedro, MENASSE ORDINÒ DI SEGARE IL CEDRO; IN QUESTO MODO ISAIA FU SEGATO ... Questa leggenda si trova anche nel “RITORNO DI ISAIA” pseudoepigrafo (V,1-14) ed è menzionata in Giustino Martire.... Tuttavia, questa morte innaturale di Isaia è fornita di dettagli troppo leggendari per essere storicamente attendibile." [265:2], vol.8, colonna 302.

Di che cosa si tratta? Perché si parla di una sega? Naturalmente, è possibile che sia stata scelta una sega per l'esecuzione particolarmente brutale del profeta. Tuttavia, come ora ci rendiamo conto, si riferisce in realtà alla Passione e all'esecuzione dell'imperatore Andronico-Cristo nel 1185. Inoltre, nei Vangeli e in altri numerosi racconti su Cristo, che abbiamo trovato durante le nostre ricerche, non si parla di Gesù tagliato con una sega. E questo nonostante le sofferenze di Gesù siano state descritte con dovizia di particolari: percosse, taglio della mano destra, cavatura dell'occhio, ecc. Ma nulla viene riferito riguardo alla sega. È possibile, naturalmente, ipotizzare che la biografia di Isaia-Gesù ci abbia fatto conoscere un dettaglio precedentemente nascosto della sua morte. Tuttavia, a nostro avviso, la ragione della “comparsa della sega” nel racconto medievale è ben diversa.

Pensiamo, ad esempio, all'antica “Leggenda dell'Albero della Croce”, che racconta la storia dell'Albero della Croce su cui Cristo fu crocifisso.

"Da quel momento i Giudei, che volevano uccidere Gesù, tramavano ogni giorno intrighi... E Giuda aspettava la sua ora per tradirlo. Sotto il governo di Pilato, il Signore Cristo andò a farsi crocifiggere secondo la sua volontà. Ma Pilato si lavò le mani davanti al popolo e consegnò Gesù ai Giudei perché fosse crocifisso.... E SEGARONO ALLORA L'ALBERO DI MOSÈ IN TRE PARTI. Da quella corta, che era vicina alla radice, fecero una croce per Gesù, come egli aveva detto: “Io sono vicino alla radice e i miei piedi vengono dalla radice dell'albero”. Dalla parte centrale tagliarono la croce per il Compagno, e dalla terza parte tagliarono la croce per l'altro ladrone. E così si è adempiuta la parola della Scrittura: “E ai malfattori io sono stato assegnato” [687:1], p.170.

Si scopre così che l'albero della croce di Gesù Cristo è stato realizzato dividendo l'albero di Mosè in tre parti e prendendo quella vicina alla radice. Molto probabilmente, questa "trama con la sega" si riflette nella storia dell'Antico Testamento dell'esecuzione del profeta Isaia-Gesù.

La storia della realizzazione della Croce per Gesù Cristo segando l'“Albero di Mosè” era popolare nella pittura medievale. La figura 4.7 mostra uno dei dipinti del ciclo di Agnolo Gaddi, La storia della Santa Croce. L'Albero Santo viene prelevato dall'acqua e trasformato in una croce per la crocifissione di Cristo. A destra è mostrato come i carpentieri SEGANO l'Albero e alla fine realizzano la Croce di Gesù, Fig.4.8.

Raccontiamo qualcosa di più sull'Albero di Gesù, seguendo la “Leggenda dell'Albero della Croce”. Mosè condusse gli israeliti a MERRA (probabilmente dalla parola UMER, morte). Qui l'angelo gli mostrò tre alberi: un abete, un cedro e un cipresso. Su ordine dell'angelo, Mosè intrecciò (?) i tre alberi in uno solo e lo piantò vicino alla sorgente. L'acqua in essa contenuta divenne dolce. L'angelo disse: “Quest'albero è l'immagine della Trinità”. Gesù sarà crocifisso su di esso. Fu anche detto che dopo un po' di tempo l'albero sarebbe stato tagliato e trasformato in una croce. L'albero piantato da Mosè fu custodito per molto tempo.

In seguito, il re Salomone iniziò a costruire il suo famoso Tempio. Alcuni uomini andarono da lui e gli parlarono del meraviglioso Albero della Salvezza di Merah. Quando Salomone ne venne a conoscenza, si rese conto che era bellissimo “e come se fosse destinato al Tempio”. Si recò a Merah, vide l'Albero e chiese che fosse abbattuto. Ma il profeta Esrom gridò: “Non abbattere l'albero della salvezza... Fermati, Salomone!”. Tuttavia, Salomone disobbedì al profeta e ordinò di tagliare l'Albero della salvezza. Ma pretese che il tronco abbattuto non toccasse il suolo. A questo scopo, l'Albero fu circondato dal basso verso l'alto con cerchi di ferro, portato in cantiere e per molto tempo si cercò di collocarlo nel Tempio. Tuttavia, non ci riuscirono. L'albero “non voleva” stare da nessuna parte. Così lo lasciarono fuori, davanti al Tempio. Pochi anni dopo, Salomone morì. E solo quando, alla fine, Cristo apparve sulla terra, l'Albero della Salvezza fu segato in tre parti e ne furono fatte tre croci.

Quindi, la storia dell'Albero della Croce di Gesù Cristo afferma esplicitamente che fu tagliato o segato. Inoltre, comprendeva il cedro, oltre all'abete rosso e al cipresso. Vediamo una trama simile nella storia del profeta Isaia. L'Isaia dell'Antico Testamento fu “si rifugiò nella cavità di un Cedro”, dopodiché l'Albero fu segato e il profeta perì.

Vediamo che nella "Leggenda dell'Albero della Croce" si intrecciano diverse trame del XII-XVI secolo. Nel XII secolo fu crocifisso Andronico-Cristo, nel XIV-XV secolo visse Mosè, nel XVI secolo il re Salomone, alias il sultano Solimano il Magnifico. Si veda il nostro libro " La Rus' biblica".

- PILATO-SEGA. - Tra l'altro, oltre a quanto detto sopra, il motivo della SEGA potrebbe comparire nella storia dell'esecuzione del profeta Isaia anche per il seguente motivo. Nella storia di Cristo, uno dei posti centrali è occupato dal giudizio di PILATO, il procuratore romano. Fu lui a condannare a morte Gesù. Ma il nome PILATO e la parola russa PILIT (sega) praticamente coincidono. Probabilmente, alla base della variante data dell'agiografia Isaia-Gesù c'era qualche testo slavo in cui, naturalmente, veniva menzionato PILATO - il colpevole dell'esecuzione di Cristo. Lo scriba, uno degli autori dell'Antico Testamento, non capì tutto ciò che c'era nell'antica biografia slava di Gesù e decise erroneamente che il nome PILATO significava “segare”. E se significava “segare”, allora doveva esserci una sega. Con la quale, dissero, si segò Gesù-Isaia. Nacque così l'immagine fantasiosa della sega con cui fu giustiziato il profeta. In seguito pittori e incisori del XVI-XVIII secolo, fuorviati dagli storici ed editori dell'epoca della Riforma, iniziarono a raffigurare con talento la SEGA accanto al profeta Isaia. Sbocciò così un altro mito. Suggestivo, ma sbagliato. Basato su un fondamento corretto, ma distorto dall'incomprensione dei commentatori successivi. Invece di una frase come “Gesù morì a causa di Pilato”, essi scrissero erroneamente, o di proposito, “Isaia morì a causa di una sega". Di conseguenza, invece di “crocifisso” hanno scritto “segato”.

- PERCHÉ LA SEGA ERA DI LEGNO? - L'Enciclopedia di Brockhaus ed Ephron riporta che la sega utilizzata per segare il profeta Isaia era di legno. Se prendiamo alla lettera queste parole, otteniamo una stranezza, persino ridicola.
Non esiste una sega di legno. In primo luogo, non è chiaro cosa si possa tagliare con essa. In secondo luogo, provate a far “segare” dei denti affilati sul bordo di una sottile e lunga lama di legno. Anche se riuscite a “rappresentare” qualcosa, lo “strumento” risultante sarà, semplicemente, inadatto a qualsiasi lavoro di costruzione. I denti di legno si rompono immediatamente. Nemmeno con i metalli - rame o bronzo - si costruivano seghe. Il rame è troppo morbido e il bronzo è troppo fragile, anche se duro. Le vere seghe erano fatte di acciaio. Naturalmente, avrebbero potuto costruire una sega di legno appositamente per l'esecuzione di Isaia. Ma non è chiaro perché avrebbero faticato tanto per realizzarla, quando sarebbe stato più facile usare una normale sega d'acciaio.

Quindi, molto probabilmente, nella frase “sega di legno” si intrecciano due storie: PILATO (cioè il processo evangelico di Pilato) e L'ALBERO (cioè la croce-pilastro-albero su cui Cristo fu crocifisso). Poiché la croce-albero di legno servì come strumento di esecuzione di Andronico-Cristo e Pilato condannò Cristo all'esecuzione, i commentatori successivi poterono benissimo “incollare” le due trame. Di conseguenza, è nata una strana immagine di una sega di legno, che è stata usata per segare Isaia-Gesù.

Vale la pena notare che alcuni scribi e traduttori degli Apocrifi dell'Antico Testamento che parlano di Isaia, hanno probabilmente un vago disagio in questo punto del libro, e cercano di ammorbidire in qualche modo la menzione della sega di legno. Ad esempio, traducono questo frammento “sgradevole” come segue: “segato con una sega da legno”. In questo modo cercano di presentare il caso come se la sega, “naturalmente”, fosse d'acciaio, ma fosse stata precedentemente usata per segare il legno. Per questo motivo, dicono, gli autori antichi hanno parlato di una “sega da legno”. È esattamente ciò che una delle edizioni moderne del Martirio di Isaia [561,1] dice in questo interessante punto: “sega da legno”. Tuttavia, tali tentativi di “ritoccare” discretamente il testo antico non sembrano convincenti. Probabilmente, rendendosi conto di questo, o per qualche altra ragione, gli autori dell'articolo su Isaia nell'Enciclopedia di Brockhaus ed Ephron hanno preferito non oscurare l'essenza della questione e hanno mantenuto il testo antico originale, dove era scritto: “sega di legno”.

Ma in qualche modo, quando si parla della sega usata per tagliare Isaia, si fa riferimento a un LEGNO che è in qualche modo collegato alla sega.

 

 

2.3. IL CORPO SMEMBRATO.

- L'ALBERO DELLA PASSIONE DI ISAIA E LA SALVEZZA-ASCENSIONE DI ISAIA. - L'agiografia del profeta Isaia menziona un certo ALBERO “in cui Isaia si salvò". I testi agadici dicono quanto segue: "Isaia pronunciò il nome di Dio e subito il cedro si aprì ed Isaia entrò. Allora Manasse ordinò di segare l'albero. Quando la sega toccò la bocca di Isaia, egli morì ... Un messaggio del Targum di Isaia, citato da Iolovitch ... dice che Isaia, dopo essere fuggito dal suo PERSECUTORE, visse in un albero; quando poi fu segato in due, il sangue del profeta sgorgò lontano. La leggenda del martirio di Isaia presso gli arabi è stata presa in prestito dal Talmud”. [265:2], vol. 8, colonna 320.

Molto probabilmente si riferisce ancora una volta all'albero-croce su cui fu crocifisso Gesù. E la parola SALVEZZA o FUGA usata qui sembra essere un riflesso dell'idea della risurrezione di Cristo, cioè della sua SALVEZZA dalla morte sull'ALBERO-CROCE. Le due parole - SALVEZZA e ALBERO - sono state capricciosamente rifratte sotto la penna dell'editore nella frase: " si salvò in un albero cavo".

Inoltre, esiste un testo antico chiamato “Il ritorno di ISAIA”, vedi sopra. Questo è corretto. Secondo il concetto cristiano, Gesù, cioè “il profeta Isaia”, ASCESE in cielo dopo la sua morte, avvenuta sull'albero-croce.

- LA MANO MOZZATA DI CRISTO E IL CORPO SEGATO DI ISAIA. - Come abbiamo mostrato nel libro Il re degli Slavi, ad Andronico-Cristo fu tagliata la mano destra durante la tortura. Allo stesso modo, la storia del profeta Isaia riporta che fu segato a metà. Forse questa forma rifletteva il fatto che la mano di Gesù era stata separata dal suo corpo.

Ricordiamo che lo stesso motivo dello smembramento del corpo di Gesù risuona forte nella leggenda dell'“antico” dio egiziano Horus=Oro e Osiride. Il corpo di Osiride fu fatto a pezzi e messo in una cassa. Poi accadde quanto segue. “Lasciando il forziere in un luogo isolato e deserto, Iside si recò da suo figlio Horus (Oro) ... Ma Tifone, mentre cacciava... si imbatté accidentalmente nello scrigno. Riconoscendo il corpo che vi giaceva, lo fece a pezzi (erano quattordici pezzi) e lo disperse in diverse parti del paese. Quando Iside lo venne a sapere, riprese a vagare alla ricerca delle parti del corpo del marito che erano state disperse ... Trovate le parti del corpo... Iside le seppellì. Dopo di che Osiride tornò dall'Altro Mondo e apparve a suo figlio Horus”. [43:1], p.44-45. Si vedano i dettagli nel libro “Il re degli Slavi”.

Così, alcuni documenti riferiscono che Gesù-Isaia fu tagliato a metà con una sega, mentre altri raccontano di uno smembramento in più parti. Ma il succo della questione è generalmente lo stesso.

- ISAIA ERA PERSEGUITATO DA UN RE MALVAGIO. - Come abbiamo visto, il profeta Isaia era perseguitato dal re, che ne ordinò l'esecuzione. Molto probabilmente, qui ci troviamo di fronte al racconto del re evangelico Erode, che perseguitò Gesù da bambino (come re Erode I) e da adulto (come re Erode II). Nella versione bizantina, “re Erode” è Isacco Angelo, che organizzò la cospirazione contro l'Imperatore Andronico-Cristo e lo fece giustiziare.

La figura 4.9 mostra una pagina colorata della profezia di Isaia, tratta da una Bibbia manoscritta presumibilmente del XII secolo.

Risulta ora evidente l'eccezionale importanza attribuita nella storia scaligeriana e negli studi biblici alla profezia di Isaia. Come pure la personalità stessa del profeta. La sua autorità è considerata indiscutibile. Le ragioni sono del tutto ovvie. Il fatto è che, come ormai ci rendiamo conto, l'Isaia dell'Antico Testamento è un riflesso di Andronico-Cristo. Non a caso la sezione sul profeta Isaia dell'Enciclopedia Ebraica è eccezionalmente ampia. La stessa profezia di Isaia si distingue nella Bibbia sia per la sua mole sia per la sua alta poesia, satura di immagini e di eventi. Ricordiamo che l'erudizione biblica colloca il libro di Isaia al vertice di tutte e quattro le grandi profezie, si veda la citata Enciclopedia di Brockhaus ed Ephron.

È evidente che da ogni punto di vista la profezia di Isaia occupa un posto di rilievo nell'Antico Testamento.

Così, a partire dal XVI-XVII secolo, il giudaismo emergente, sorto come ramo del cristianesimo originario del XII-XIII secolo, conservando di fatto una memoria estremamente rispettosa di Andronico-Cristo e continuando a venerarlo, cominciò a chiamarlo "il profeta Isaia". Oppure chiamò Gesù con il nome di “Isaia” fin dall'inizio. L'ampio libro da lui ispirato e a lui dedicato fu poi incorporato nell'Antico Testamento come estremamente autorevole.

In questo modo, i fedeli di Gesù si sono divisi in diversi gruppi. Ora siamo particolarmente interessati alle due correnti che si separarono dal cristianesimo unificato del XII-XIII secolo e che iniziarono a separarsi a partire dal XV-XVI secolo. Ricordiamo che, secondo i nostri risultati, nell'epoca XII-XVII secolo, fu soprattutto nelle metropoli del Grande Impero, ovvero nella Rus' dell'Orda, che vennero scritti i libri della Bibbia, mentre nel XVI-XVII secolo fu creato e congelato il canone biblico a noi oggi noto.

Alcuni veneravano l'imperatore Andronico = principe Andrey Bogolyubsky - con il nome di Gesù Cristo. I credenti di questa corrente - i cristiani apostolici - cominciarono a considerare per sé i libri fondamentali che parlavano di Cristo, i libri del Nuovo Testamento, in particolare i Vangeli, alla cui redazione, nel XV-XVI secolo, parteciparono probabilmente in modo particolarmente attivo.

Altre persone adoravano lo stesso Andronico = Gesù Cristo, ma con il nome di Isaia. E anche con altri nomi, come Esaù, Giacobbe, Giobbe, Davide (in parte), il re ebreo Asa. Con il tempo questo movimento religioso si è evoluto nel giudaismo. Questi credenti iniziarono a considerare i testi dell'Antico Testamento come i loro libri principali. In particolare, onoravano molto la profezia di Isaia.

Con il tempo, la precedente comunanza di entrambi i movimenti religiosi e la loro origine da una radice comune furono dimenticate. Cominciarono a divergere sempre di più. L'antica unità svanì nel passato, sebbene venisse occasionalmente ricordata, in diverse occasioni, nei vecchi documenti. Tuttavia, questi ricordi sono diventati incomprensibili per la maggior parte delle persone.

 

 

3. IL MARTIRIO E L'ASCENSIONE DI ISAIA-GESÙ.

3.1. L'"ASCENSIONE DI ISAIA" È STATA DESCRITTA DAI CATARI BOGOMILI.

Abbiamo già riferito dell'esistenza di un antico libro che descrive l'Ascensione al cielo di Isaia. Sembra che questo testo sia stato creato dai Catari. Essi erano talvolta chiamati Bogomili, vedi i dettagli nel nostro libro "L'Impero". Viene riportato quanto segue: "<"La maggior parte degli studiosi ritiene che questo Apocrifo sia una traduzione in latino di un precedente testo dei Bogomilili. In tal caso potrebbe essere stato “portato” in Europa occidentale durante una visita in Italia e in Linguadoca dal “papa” bogomilo Nikita nel terzo quarto del XII secolo. L'“Ascensione di Isaia” è citata per la prima volta in una polemica con gli albigesi... nel 1222 ... Esiste un analogo russo antico di questo apocrifo, che è una traduzione dal bulgaro... Tuttavia, il lettore attento noterà una serie di differenze, che possono significare che le versioni latina e russa antica risalgono a fonti leggermente diverse" [143: a], p.1.

Secondo i nostri risultati, i Bogomili medievali, alias Catari, alias Sciti, sono "mongoli" dell'orda, cristiani-crociati, cosacchi, che nel XIII-XIV secolo, durante la conquista "mongola" = grande, conquistarono e colonizzarono molte terre dell'Eurasia, compresa l'Europa occidentale. Si scopre che portarono con sé i libri sacri, uno dei quali era l'Ascensione di Isaia, ovvero, come stiamo iniziando a capire, l'Ascensione di Gesù.

Esistono diverse versioni de “L'Ascensione di Isaia” e delle sue traduzioni. Tra l'altro, alcune versioni sono state talvolta chiamate “La visione di Isaia” piuttosto che “L'Ascensione di Isaia”. Questo probabilmente per attenuare il paragone tra Isaia e Gesù. Dopo tutto, Cristo è salito in cielo. Tuttavia, nella storia scaligeriana tali paragoni, con le conseguenti gravissime conclusioni cronologiche, sono categoricamente vietati. A questo proposito, i commentatori notano quanto segue: "La Visione di Isaia” ha avuto una circolazione in Russia solo in una versione, risalente a un'opera apocrifa più estesa - ‘L'Ascensione di Isaia’, che includeva insieme alla visione anche la profezia e il martirio di Isaia .... È citato nell'Indice dei libri proibiti (! Aut.) [29:1], p.96.

Ora cominciamo a capire meglio le ragioni della messa al bando di molti libri antichi dichiarati apocrifi, cioè falsi, dagli scaligeriani. Venivano proibiti perché non raccontavano la storia in modo diverso, e spesso TOTALMENTE diverso, da come è stata accettata nella versione scaligeriana, a partire dal XVII-XVIII secolo. I testi più “pericolosi” venivano bruciati per eliminare la possibilità stessa di controversie. Li bruciavano e “nessun problema”.

Per ricostruire un quadro il più completo possibile, utilizzeremo diverse versioni della Visione di Isaia, così come dell'Ascensione di Isaia e del Martirio di Isaia.

Passiamo a una delle varianti di questo noto testo.

"Nell'anno ventesimo del regno di Ezechia, re dei Giudei, Isaia, figlio di Amos, venne a GERUSALEMME CON IESUS, figlio di Saab. Isaia entrò, si sedette sul letto del re e i principi di Gerusalemme, i consiglieri e gli eunuchi stavano davanti a lui...

Quando Isaia pronunciò le parole di verità, lo Spirito Santo venne su di lui e tutti videro e udirono le sue profezie... Riempito di Spirito Santo, Isaia parlava in pubblico, ma all'improvviso tacque, e come se non vedesse quelli che gli stavano vicino: i suoi occhi erano aperti, la sua bocca era chiusa.... E tutti intuirono che ISAIA STAVA ASCENDENDO ...

E quando la visione si allontanò da Isaia, e lui rientrò in sé, raccontò a Ezechiele, a suo figlio Giasone, a Michea e agli altri profeti, dicendo: ".... Un angelo mi è apparso in gloria ... e mi prese per mano e mi portò su fino all'altezza della terra” [687:1], p.29.

Il libro prosegue con i dettagli dell'ascensione di Isaia al cielo, a Dio. Isaia salì successivamente al primo, al secondo e così via, finché alla fine si ritrovò nel settimo cielo.

Di cosa si tratta?

 

 

3.2. IL LETTO DEL RE E LA SALITA AL CIELO.

- L'INGRESSO DI CRISTO A GERUSALEMME. - Si dice che il profeta Isaia sia entrato a Gerusalemme. A quanto pare, ciò corrisponde al noto ingresso di Cristo a Gerusalemme, Fig. 4.10. Tale idea è supportata anche dal fatto che Isaia entrò nella capitale con IESUS, IL FIGLIO DI SAAB. In questa scena, quindi, il nome di GESÙ è menzionato direttamente nel testo. Inoltre, il nome SAAB potrebbe essere semplicemente una leggera distorsione della parola SAVAOF. Ma poi si scopre che GESÙ di SAAB è GESÙ SAVAOF, cioè GESÙ il FIGLIO di DIO, poiché Dio Padre era chiamato Sabaoth. È probabile che qui i redattori successivi abbiano unito due testi. In uno, Gesù che entra a Gerusalemme è chiamato Isaia, nell'altro, Gesù, il Figlio di Dio. A causa di una leggera confusione, nelle pagine della profezia di Isaia apparivano come due personaggi diversi: ISAIA e il suo compagno IESUS di Dio. Inoltre, stanno entrando insieme a Gerusalemme. Sono entrambi riflessi (sulla carta) della stessa persona.

- ISAIA SI È SEDUTO SUL LETTO DI MORTE DEL RE. - Ricordiamo che l'ODR è un letto, un giaciglio, un capezzale. V. Dal dice: “Testamento scritto sul letto di morte. Prendi il tuo letto e vattene, si dice nei Vangeli .... Il capezzale dei morti, oder” [223]. Pertanto, il profeta Isaia si è seduto sul letto di morte del re, il capezzale. Ma in fondo, secondo i Vangeli, dopo la crocifissione Gesù fu posto sul letto di morte, il suo capezzale. E poi è risorto, si è seduto sul letto di morte, si è alzato ed è asceso in cielo, Fig.4.11. Andronico-Cristo era un imperatore, quindi il suo letto di morte era davvero un letto regale. Vediamo una buona corrispondenza.

- LA FOLLA DI PERSONE CHE CIRCONDAVA ISAIA - Si dice che quando il profeta Isaia si sedette sul letto del re, c'era molta gente intorno: principi, consiglieri, eunuchi. Probabilmente il seguito del re, ecc. È vero. La crocifissione di Andronico-Cristo avvenne in piena vista delle folle. Ne parlano sia i Vangeli che la versione bizantina che descrive la Passione di Andronico e la sua morte.

- ISAIA ERA SILENZIOSO, IMMOBILE E DISTACCATO DAL MONDO. - Si narra che il profeta Isaia divenne improvvisamente silenzioso, immobile, si staccò dall'ambiente e, come se avesse lasciato il mondo, non reagì a ciò che lo circondava. A quanto pare, la crocifissione e la morte di Gesù sono qui riportate in una forma molto confusa. Questa idea è supportata dal fatto che conosciamo già un'immagine del genere. Dopo tutto, nel capitolo 1 di questo libro abbiamo analizzato in dettaglio la scena dell'“intorpidimento di Apollonio”, cioè un altro riflesso di Andronico-Cristo. Ricordiamo che Flavio Filostrato, parlando dell'esecuzione del tiranno, descrive il comportamento di Apollonio come segue. Si dice che egli, essendo lontano dal luogo degli eventi, “li vide”, saltò in piedi, come per uno spavento e per un po' si intorpidì. Molto probabilmente, qui venne alla luce la vera essenza degli eventi. Dopo tutto, fu Apollonio-Cristo, che alcuni consideravano un “cattivo tiranno”, a essere torturato. Secondo Flavio Filostrato, quando Apollonio “gridò e divenne insensibile”, fu circondato da una folla di persone. Poi Apollonio “tacque del tutto”. L'INTERA CITTÀ DI EFESO SI RIUNÌ PER GUARDARE E ASCOLTARE APOLLONIO. A quanto pare, abbiamo davanti a noi un riflesso della crocifissione di Cristo sul Monte del Calvario. LE FOLLE SI RIUNIRONO PER L'ESECUZIONE. Alcuni erano trionfanti, altri piangevano. Dopo il colpo di lancia, Gesù morì, cioè “divenne insensibile”, silenzioso, come dice Filostrato. Come possiamo vedere, una scena simile è descritta nell'Ascensione di Isaia.

- ISAIA TORNA IN SÉ. - L'Ascensione di Isaia prosegue dicendo che il “torpore” del profeta finisce. È come se Isaia si fosse svegliato e fosse "tornato tra il popolo".

Davanti a noi c'è molto probabilmente l'Ascensione di Gesù. Dopo l'esecuzione - il “torpore” di Andronico - Cristo risorge. Allo stesso modo, Flavio Filostrato, nel descrivere anche Apollonio-Apollo, dice che l'“intorpidimento” di Apollonio finì presto, si “risvegliò” o “si svegliò” e parlò di nuovo a coloro che lo circondavano.

- L'ASCENSIONE DI ISAIA. - Si afferma inoltre che il profeta Isaia fu portato da un angelo in cielo, RITORNO' da Dio. I sette cieli in cui Isaia si trovò, sono descritti in successione. Vide gli angeli e Dio che parlava con loro.

È chiaro che qui abbiamo davanti a noi una descrizione dettagliata dell'Ascensione evangelica di Gesù.

Passiamo al testo dell'Ascensione di Isaia.

 

 

3.3. LA CROCIFISSIONE E LA RISURREZIONE NEL TERZO GIORNO.

- APOCALISSE. - Nell'Ascensione di Isaia leggiamo quanto segue. Durante l'Ascensione, Isaia si trova con l'angelo nel firmamento e nel primo cielo.

"Salimmo al firmamento e vidi lì una GRANDE GUERRA DI SATANA E DELLE SUE POTENZE, che si opponevano alla bontà e si invidiavano l'una all'altra... E chiesi all'angelo: “Che cos'è questa contesa, invidia e milizia?”. Ed egli rispose: “È la lotta del diavolo e non cesserà finché non verrà colui che vedrai e lo ucciderà con lo Spirito della sua potenza".

Poi mi portò sopra il firmamento, dove c'era il primo cielo. E là vidi un trono, e un angelo su di esso in grande onore; e angeli seduti alla sua destra e alla sua sinistra... E chiesi all'angelo che mi guidava: "A chi è dedicato questo canto?". E l'angelo rispose: “Alla grande potenza di Dio ... e al SUO FIGLIO, che mi ha mandato a te" [687:1], p.30.

Probabilmente qui viene raccontata, in forma distorta e abbreviata, la storia della famosa Apocalisse del Nuovo Testamento. Si tratta della lotta di Cristo contro le forze di Satana e della vittoria di Gesù, Fig.4.12. Va notato che nel frammento citato de “L'Ascensione di Isaia” si parla di Dio Padre e di Dio Figlio, cioè di Cristo. Egli viene definito il Figlio prediletto di Dio Padre. Infatti, in tutta l'Ascensione di Isaia, si sente costantemente la frase “il suo amato Figlio”. Ovvero, Gesù, il Figlio di Dio. Ci sono anche formulazioni di questo tipo: "L'angelo che sta sopra gli angeli che cantano nel cielo, proibisce, ma il FIGLIO DI DIO, il cui nome non udirete finché non lascerete la vostra carne, permette" [687:1], p.31.

Perciò, le pagine del testo dell'Antico Testamento sono chiaramente piene di motivi del Nuovo Testamento.

- LA CROCIFISSIONE SU UN ALBERO, LA MORTE, LA RISURREZIONE, L'ASCENSIONE AL CIELO E LA DISCESA AGLI INFERI. - Più avanti, nel libro dell'Ascensione di Isaia, leggiamo quanto segue: “Il Figlio di Dio scenderà dal cielo ... Quando scenderà e sarà nella vostra forma, e il principe di questo mondo per causa sua, il Figlio di Dio, stenderà le mani su di lui, e lo appenderanno a un albero e lo uccideranno, non sapendo chi sia; E LUI scenderà nell'INFERNO, renderà nulle queste visioni, ucciderà il re della morte e distruggerà tutto il suo potere, e risorgerà il TERZO GIORNO, portando con sé altri predicatori, e manderà i suoi predicatori in tutto l'universo, e salirà di nuovo in cielo, e coloro che aspettano riceveranno i loro troni e le loro corone” [687: 1], p. 31.

Ecco un breve racconto delle principali storie conclusive dei Vangeli e dei testi del Nuovo Testamento in generale. E cioè ...

1) Si dice che Gesù, il Figlio di Dio, scenderà dal cielo e prenderà "la vostra forma", cioè apparirà sotto forma di uomo.

2) Gesù-Isaia sarà poi appeso a un albero, crocifisso. E la gente non saprà che è il Figlio di Dio.

3) Poi Gesù-Isaia sarà risuscitato il terzo giorno.

4) Poi Gesù-Isaia salirà di nuovo in cielo.

5) Si dice anche che Gesù-Isaia scenderà all'inferno, sconfiggerà le forze del male lì presenti, Satana, e porterà i giusti fuori sulla terra.

6) Gesù invierà i suoi apostoli e discepoli in tutta la terra per portare i suoi insegnamenti alle nazioni.

- IL RE DEGLI SLAVI. - Come abbiamo discusso a lungo nel libro “Il re degli Slavi”, Andronico-Cristo era chiamato Re della Gloria e Figlio dell'Uomo. È interessante vedere se questi nomi di Gesù appaiono nella "Ascensione di Isaia" dell'Antico Testamento. Si scopre che compaiono. Citiamo.

"E vidi anche che il FIGLIO DELL'UOMO, essendo vissuto in pace con gli uomini, non era riconosciuto da loro. E lo vidi salire nel firmamento del cielo, non più trasfigurato. E gli angeli lo videro, furono atterriti e lo adorarono, dicendo: “Come ti sei nascosto tra noi, Signore, perché non abbiamo riconosciuto il RE DELLA GLORIA?”. E dal primo cielo salì più glorioso e non fu trasfigurato" [687:1], p.33.

Vediamo che nell'"Ascensione di Isaia" i nomi di Cristo sono menzionati direttamente nel testo: sia il RE DELLA GLORIA che il FIGLIO DELL'UOMO.

Così, l'intero libro dell'Ascensione di Isaia è permeato di temi e terminologia neotestamentari e, come vediamo, riguarda effettivamente Gesù Cristo = Isaia.

Ovviamente, la "biografia" di Isaia è molto scarsa. Pertanto, l'“uguaglianza” Isaia = Cristo che abbiamo ottenuto va intesa nel senso seguente: la biografia di Isaia è un riflesso parziale della biografia di Gesù. Distorta, ma ben riconoscibile, se ci basiamo sui risultati precedenti. Senza la Nuova Cronologia, sarebbe stato molto difficile ripristinare le corrispondenze complete. Ecco perché nessuno le ha notate prima di noi.

Alcuni storici, alla luce di queste sorprendenti corrispondenze tra Isaia e Cristo, sono tuttavia costretti ad ammettere a malincuore che l'“Ascensione di Isaia” riguarda proprio Gesù. In modo evasivo e florido scrivono: “Dopo le scoperte a Qumran, dove sono stati trovati i testi attribuiti a Isaia, diventa chiaro che lo sfondo storico di questo Apocrifo era la letteratura settaria ebraica del II-I secolo a.C. Probabilmente, il testo originale subì un'evoluzione significativa, e l'immagine del Figlio di Dio che scende sulla terra per vincere le forze del male, dopo la nascita del cristianesimo, fu COLLEGATA (parola scelta in modo attento e vago - Aut.) ALLA MISSIONE DI CRISTO.” [143: a], p.1.

In alcune edizioni della Visione di Isaia, nelle sezioni del testo in cui si parla apertamente di Gesù, il nome CRISTOS è talvolta inserito tra parentesi quadre. Ecco, ad esempio, una di queste pubblicazioni contemporanee.

E [l'angelo] mi rispose: “Essi [i giusti] non li riceveranno ora, finché non scenderà il Figlio di DIO originale” .... Quando [CRISTOS] scenderà e non sarà riconosciuto da voi, e il principe di questo mondo metterà le mani su di lui, lo appenderà a un albero e lo ucciderà, senza sapere chi sia. Ed Egli [CRISTOS] scenderà nell'inferno, e quel fantasma [dell'inferno] lo renderà desolato [farà uscire i peccatori], e il principe della morte lo farà prigioniero e distruggerà ogni suo potere. E risorgerà il terzo giorno, [e] dopo aver radunato i giusti su tutta la terra, salirà di nuovo in cielo.” [29:1], p.94.

È così. Certo, qui si parla di Cristo. Ma è solo da qui che bisogna trarre le giuste conclusioni cronologiche. A differenza dei commentatori scaligeriani, noi lo facciamo.

 

 

3.4. LA COPPA E LA DERISIONE DEL POPOLO.

- IL CALICE DI ISAIA. - Secondo i Vangeli, prima del suo arresto, Cristo prega Dio Padre nell'orto del Getsemani e chiede che la coppa della sofferenza passi via di lui. “Padre mio, se è possibile, fa' che questo calice di sofferenza passi via di me; non come voglio io, ma come vuoi Tu..... Se non è possibile che questo calice passi via, perché io non lo beva, sia fatta la tua volontà” (Matteo 26:39, 26:42). In molte raffigurazioni medievali, chiamate la “Preghiera del calice”, si vede un angelo che porge il calice a Cristo mentre prega, Fig.4.13, Fig.4.14, Fig.4.15. In questa scena, diversi apostoli di Cristo sono presenti ma addormentati.

Questo calice evangelico di Gesù e dei suoi compagni è citato anche nel Martirio di Isaia.

"E ai profeti che erano con lui, prima di essere tagliato in due, disse: “Andate nella regione di Tiro e di Sidone, perché SOLO PER ME DIO ha mescolato la coppa” [561,1], cap. 4,13-14.

- L'ESECUZIONE DI ISAIA FU PUBBLICA. - I Vangeli ci dicono che Cristo fu giustiziato in piena vista delle folle, alla presenza dei sommi sacerdoti, dei farisei e dei soldati romani. Allo stesso modo, anche Il martirio di Isaia riporta che l'esecuzione del profeta Isaia fu pubblica. Infatti,

"E afferrarono e segarono in due Isaia, figlio di Amos, con una sega di legno. E Manasse, Baalhir, i falsi profeti, i principi e il popolo e tutti stavano a guardare.” [561:1], cap. 4:11-12.

- LA DERISIONE DI ISAIA DURANTE L'ESECUZIONE. - Nella versione del Vangelo, molti deridevano e schernivano Gesù mentre veniva crocifisso sulla croce. I Vangeli dicono: “Ma quelli che passavano di lì lo schernivano ... Anche i sommi sacerdoti, gli scribi, gli anziani e i farisei lo schernivano, dicendo: "Ha salvato gli altri, ma non può salvare sé stesso; se è lui il re d'Israele, scenda ora dalla croce e noi crederemo in lui"" (Matteo 27:39, 27:41-42).

Una scena simile al momento dell'esecuzione del profeta è descritta nel libro dell'Antico Testamento “Il martirio di Isaia”.

"Quando Isaia fu tagliato in due, Baalhir si mise ad accusarlo e tutti i falsi profeti si misero a ridere e a gioire a causa di Isaia. E Baalhir, con l'aiuto di Mehenbeh, stava davanti a Isaia e lo derideva. E Baalhir disse a Isaia: “Di che ho mentito in tutto ciò che ho detto”; e anche: ‘Le vie di Manasse sono buone e giuste, e anche le vie di Baalhir e dei suoi compagni sono buone’”. E questo gli disse mentre cominciava a segarlo in due. Ma Isaia era assorto nella visione di YAHWEH e, sebbene i suoi occhi fossero aperti, non li vide" [561,1], cap. 4,1-7.

Torniamo ora un po' indietro nel testo del Martirio di Isaia, agli eventi che portarono all'esecuzione del profeta.

- ISAIA AVEVA PREVISTO IL TRADIMENTO E LA SUA IMMINENTE ESECUZIONE. - Secondo i Vangeli, Gesù sa della sua imminente sofferenza, che sarà tradito da Giuda Iscariota e che l'apostolo Pietro lo rinnegherà. In effetti, la stessa cosa è riportata a proposito di Isaia ne Il martirio di Isaia.

"Isaia disse al re Ezechia, ma non in presenza di Manasse".... “Vive YAHWEH, il cui NOME (cioè Gesù - Aut.) È STATO INVIATO IN QUESTO MONDO ... e vive lo Spirito che parla in me! Tutti questi comandi e queste parole saranno eseguiti dall'impotente Manasse, tuo figlio, e per sua mano morirò nel risveglio del mio corpo ... ed egli sarà un seguace di Belial, non mio. E molti a Gerosalem e in Giuda LUI li farà allontanare dalla retta fede, e Belial abiterà in Manasse, e per mano sua sarò tagliato in due”.

E quando Ezechia udì queste parole, pianse molto amaramente ... E Isaia gli disse: “Il consiglio di Sammael contro Manasse è perfetto: nulla ti aiuterà”. Quel giorno Ezechia decise in cuor suo di uccidere Manasse, suo figlio. E Isaia disse a Ezechia: "L'Amato ha reso impotente il tuo piano e l'intenzione del tuo cuore non si realizzerà, perché con questa richiesta sono stato chiamato e salirò nel letto dell'Amato (cioè salirò in cielo - Aut.)" [561:1], Cap. 1:6-13.

- ISAIA VISSE NELLA CITTÀ DI BETLEMME, CHE POI LASCIÒ. - Secondo i Vangeli, Gesù visse a Betlemme, poi lasciò la città a causa delle persecuzioni del malvagio re Erode e fuggì nel lontano Egitto, dove trascorse un lungo periodo. Una storia simile appare nella biografia di Isaia.

"E quando Isaia, figlio di Amos, vide le iniquità commesse a Gerusalemme, il culto di Satana e la sua lascivia, partì da Gerusalemme e si stabilì a Betlemme di Giuda. Ma anche lì c'era molta iniquità e, partito da Betlemme, si stabilì su un monte in un luogo desolato”. [561:1], cap. 2:8-9.

- ISAIA È ACCOMPAGNATO DA ALCUNI SUOI DISCEPOLI. - Gesù Cristo era costantemente accompagnato dai suoi apostoli, che generalmente si ritiene fossero dodici. Allo stesso modo, diversi discepoli fedeli accompagnano il profeta Isaia. Essi credono che Israele abbia bisogno di una riforma sia nella vita che nella fede.

“Il profeta Michea, il vecchio Anania, Gioele, Abacuc e suo figlio Giosau, e la moltitudine dei fedeli che credevano nel RITORNO AL CIELO, se ne andarono e si stabilirono sul monte. Avevano tutti un abito di stoffa ed erano tutti profeti. E non avevano nulla con sé, ma erano nudi, e tutti loro avevano addosso un grande strazio per la morte di Israele. E non mangiavano altro che erbe selvatiche che raccoglievano sui monti, e nel prepararle dimoravano lì con Isaia, il profeta. E trascorsero due anni di giorni sui monti e sulle colline”. [561:1], cap. 2:9-12.

 

 

3.5. GIUDA ISCARIOTA.

- IL FALSO PROFETA BAALHIR È IL TRADITORE GIUDA ISCARIOTA. - L'apostolo Giuda Iscariota fu prima discepolo di Cristo, ma poi lo tradì. Lo stesso personaggio appare anche nella storia del profeta Isaia.

“E dopo questo, mentre essi (Isaia e i suoi discepoli - Aut.) si trovavano nel deserto, in Samaria c'era un certo uomo di nome Baalhir, della famiglia di Sedecia, figlio di Henan, un falso profeta, la cui dimora era a Betlemme...

Baalhir riconobbe e vide il luogo in cui si trovavano Isaia e i profeti che erano con lui, poiché egli abitava nella regione di Betlemme ed era un seguace di Manasse. E profetizzò falsamente a Gerusalemme, e molti appartenenti a Gerusalemme si unirono a lui, che era un samaritano." [561:1], cap. 2:12, cap. 3:1.

Si noti che Baalhir è etichettato come “falso profeta” in contrasto con i veri profeti che accompagnano Isaia. Questo è probabilmente un riflesso del fatto che Giuda Iscariota finì per essere un “falso apostolo”; tradì il suo Maestro. Continua dicendo che molti si unirono al falso profeta Baalhir. Ciò si accorda bene con il racconto evangelico secondo cui Giuda Iscariota trovò presto un terreno comune con i nemici di Cristo e di fatto guidò una cospirazione contro di Lui.

- ISAIA FU CATTURATO DOPO CHE VENNE ACCUSATO DAL FALSO PROFETA BAALHIR. - I Vangeli riportano che Giuda Iscariota tradì Cristo e indicò ai suoi nemici il luogo, il Giardino del Getsemani, dove Gesù si trovava con alcuni dei suoi discepoli. I soldati romani guidati da Giuda arrestano Cristo.

Una storia simile si trova nel Martirio di Isaia.

"E Baalhir rimproverò Isaia e i profeti che erano con lui, dicendo: “Isaia e quelli che erano con lui profetizzano contro Gerusalemme e contro le città di Giuda che saranno desolate, e contro i figli di Giuda e di Beniamino che andranno in cattività, e anche contro di te, re mio signore, che sarai legato con uncini e catene di ferro. E PROFETIZZANO FALSAMENTE CONTRO ISRAELE E GIUDA. E Isaia stesso disse: “Io vedo più di Mosè, il profeta”. Ma Mosè disse: “Nessuno può vedere Dio e vivere”. E Isaia disse: “Io ho visto Dio ed ecco, io vivo”. Sappi dunque, o re (continua Baalhir - Aut.), che egli mente. E anche Gerusalemme chiamò Sodoma, e i principi di Giuda e Gerusalemme chiamarono gli uomini di Gomorra".

Ed egli (Baalhir - Aut.) portò molte accuse contro Isaia e i profeti davanti a Manasse. Ma Belial abitava nel cuore di Manasse, nel cuore dei principi di Giuda e di Beniamino, degli eunuchi e dei consiglieri del re. Le parole di Baalhir gli piacquero moltissimo e mandò a prendere Isaia" [561:1], cap. 3:7-12.

Si tratta molto probabilmente della denuncia di Giuda Iscariota nei confronti di Cristo e dei suoi collaboratori. Di conseguenza, Gesù fu arrestato e portato davanti a Pilato e al re Erode per essere processato.

Non c'è quindi una cattiva corrispondenza tra il racconto evangelico di Cristo e l'“agiografia” del profeta Isaia.

Per concludere, ricordiamo che nel libro di A.T. Fomenko “Fondamenti della storia” si dice anche che ci sono tracce evidenti degli eventi del XII secolo in altre profezie dell'Antico Testamento. Ad esempio, nella profezia di Zaccaria. In essa si legge quanto segue: “Poi dissi loro: "Se vi pare giusto, datemi la mia paga; se no, lasciate stare". Essi allora pesarono trenta sicli d'argento come mia paga. Ma il Signore mi disse: "Porta al fonditore questa grandiosa somma, con cui sono stato da loro valutato!". Io presi i trenta sicli d'argento e li portai al fonditore della casa del Signore … Guai al pastore stolto che abbandona il gregge! Una spada colpisca il suo braccio e il suo occhio destro. Tutto il suo braccio si inaridisca e tutto il suo occhio destro resti accecato". (Zaccaria 11:12-13, 11:17).

Oggi ci viene assicurato che tutto questo è stato scritto CENTINAIA di anni prima della comparsa di Gesù e del tradimento di Giuda Iscariota. Confrontiamo con i Vangeli:

"E allora (Giuda - Aut.) disse: "Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento … Egli allora, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: "Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue". Tenuto consiglio, comprarono con esse il "Campo del vasaio" per la sepoltura degli stranieri.” (Matteo 26:15; 27:5-7).

È già evidente da qui che il libro biblico “Zaccaria”, fu scritto dopo la crocifissione di Cristo, che, ripetiamo, avvenne nel XII secolo d.C. Si veda il libro “Il re degli Slavi”.

Ora sarebbe interessante analizzare ESATTAMENTE tutte le profezie dell'Antico Testamento, tenendo conto del fatto che sono state tutte scritte dopo l'esecuzione di Andronico-Cristo, e quindi portano, in misura maggiore o minore, ricordi dell'epoca evangelica del XII secolo.