Innanzitutto spieghiamo il termine stesso: "Nuova Cronologia di Fomenko-Nosovskij". Può sembrare poco modesto, ma una ragione c'è: nel 1995, nel titolo del libro Novaja chronologija i koncepcija drevnej istorii Rusi, Anglii i Rima (La Nuova cronologia e la concezione della nuova storia della Rus', dell'Inghilterra e di Roma) (Mosca, MGU, 1995) abbiamo introdotto per la prima volta il termine "Nuova Cronologia", senza indicare i nostri cognomi, per designare la versione corretta della cronologia universale dell'antichità, costruita sulla base di una larga applicazione di metodi moderni delle scienze naturali. Per lungo tempo questo termine è rimasto legato ai nostri lavori, anche se a volte veniva utilizzato per designare, a posteriori, i lavori dei nostri precursori in questo campo: N. A. Morozov, Edwin Johnson, Jean d'Hardouin, Isaac Newton e altri.
Nel frattempo, nella letteratura di lingua inglese, però solo dal 2001, il termine "Nuova Cronologia" fu associato ai lavori dell'egittologo David Rohl, che nel suo libro, A Test of Time, pubblicato nel 1995, propose di introdurre alcuni piccoli cambiamenti, dell'ordine di trecento anni, nella cronologia dell'Antico Egitto. In una delle illustrazioni incluse nel suo libro egli nominò "en passant" la sua versione "nuova cronologia".
Riteniamo che questo passo sia stato fatto dagli storici intenzionalmente, al fine di "toglierci da sotto i piedi" il termine da noi introdotto, riempiendolo peraltro di un altro senso e associandolo ai nomi di altri autori.
Non è facile lottare contro questi "metodi scientifici" e non avevamo alcuna intenzione di farlo, ragion per cui abbiamo deciso di risolvere la situazione in modo diverso, chiamando la nostra teoria non semplicemente "Nuova Cronologia" ma "Nuova Cronologia di Fomenko-Nosovskij", anche per aiutare il lettore a orientarsi in mezzo alle proposte apparentemente simili ma provenienti da fonti molto diverse.
Nel complesso la storia della Nuova Cronologia in Occidente si può descrivere con l'espressione seguente: lotta degli storici contro i tentativi di far luce sulla cronologia convenzionale al fine di trasformarla da demagogia a scienza.
In questa lotta, una delle tecniche favorite è risultata essere quella di sostituire i concetti e confondere i nomi degli autori al fine di pilotare i pensieri del lettore nell'alveo sbagliato. Che cosa intendiamo con questo? Facciamo un esempio illuminante.
All'inizio del XX° secolo in Russia furono pubblicate le opere di N. A. Morozov aventi per oggetto lo studio della cronologia. Un suo libro, peraltro quello introduttivo, fu a suo tempo tradotto in tedesco, pur con tiratura assai modesta. Nei suoi libri Morozov faceva un'analisi critica severa della cronologia scaligeriana convenzionale e proponeva dei metodi scientifici per una sua correzione. Sottolineiamo che l'approccio di Morozov era rigorosamente scientifico, e non pseudo-scientifico. Non si fondava su fantasie. Morozov per primo individuò "le ripetizioni" presenti nella versione scaligeriana della storia e dichiarò che alcune dinastie di "antichi" regnanti risultavano essere delle immagini riflesse, nelle pagine di vari annali, di una stessa concreta dinastia, solo molto più posteriore. Dichiarò inoltre che per ripristinare la giusta cronologia occorreva identificare, "incollare" alcuni regnanti-fantasma l'uno sull'altro. Si trattava di un pensiero nuovo in linea di principio, mai proposto dai precursori di Morozov, cioè Jean Hardouin, Isaac Newton e pochi altri.
Gli studiosi occidentali che si sono dedicati alla cronologia hanno fatto finta di "non aver letto" le opere di N. A. Morozov. Questa non è una nostra supposizione ma una constatazione, che più volte abbiamo avuto modo di confermare. Allo stesso modo oggi molti storici fanno finta "di non aver letto" i nostri lavori e solo "casualmente" fanno circolare il termine "Nuova Cronologia" (New Chronology), che in Russia, risuona da molto tempo e peraltro fortemente.
Invece di far tradurre i libri originali di N. A. Morozov, in occidente sono stati scritti e pubblicati altri libri dal tema affine, libri che, a differenza delle opere di N. A. Morozov, non possono essere considerati scientifici, ma solo pseudo-scientifici e di conseguenza facili da criticare.
Siccome le conclusioni cui giungono questi lavori ricordano le conclusioni di Morozov, non stupisce se nel lettore occidentale il nome stesso di Morozov, qualora capitasse sotto gli occhi, possa suscitare un moto di repulsione: "Oh, ecco ancora un rappresentante del catastrofismo che cerca di convincerci che l'asse terrestre un tempo si è ribaltata (non si capisce quando e perchè) e per questo motivo qualcosa è successo nella storia. Non val la pena di perder tempo nella lettura di simili sciocchezze".
E' una reazione umana assolutamente naturale e comprensibile. E proprio su di essa si fa conto. Quali ne sono le origini?
A suo tempo, nella comunità degli storici occidentali, sorse un intero filone "scientifico", legato al nome dell'emigrante russo Immanuil Velikovskij, (dove il nome di Morozov, in relazione a questo filone, NON VENNE MAI MENZIONATO).
Velikovskij (1895-1979) era un eminente medico-psicanalista. Nato in Russia, visse e lavorò in Russia, Inghilterra, Palestina, Germania, Stati Uniti. Fondandosi per buona parte sulle prime opere di N. A. Morozov, SENZA PERALTRO MAI NOMINARLO, scrisse una serie di libri sulla storia antica, nei quali, seguendo l'approccio di N. A. Morozov (ma, ribadiamo, senza tuttavia menzionarlo), elencò una serie di contraddizioni e incongruenze nella storia arcaica e antica.
Senza riferirsi mai a Morozov, Velikovskij prese a prestito da lui l'importante idea dell'identificazione di alcune antiche dinastie, che faceva conseguire la necessità di ridurre nel tempo la storia scritta. Nel suo libro Ramses and his time, Velikovskij dichiarò, per esempio, che la dinastia degli Hittiti duplicava la dinastia dei Caldei. Velikovskij fece anche un tentativo di "spiegare" le discrepanze individuate da Morozov (ribadiamo, senza far alcun riferimento a quest'ultimo) elaborando "la teoria del catastrofismo".
In occidente Velikovskij è considerato il fondatore della scuola critica sulla cronologia, anche se, in sostanza, egli cercò solo di difendere la cronologia di Scaligero dal rischio di trasformazioni troppo massicce, sostituendo le idee radicali di N. A. Morozov con un loro "debole surrogato". Il fatto che in Occidente le opere di storia di I. Velikovskij si conoscano molto meglio dei lavori di Morozov, di gran lunga precedenti e di spessore contenutistico molto maggiore, ha ostacolato notevolmente lo sviluppo della Nuova Cronologia nell'Europa occidentale del XX° secolo.
Perchè per lottare contro le idee di N. A. Morozov fu usata proprio l'idea del catastrofismo? Oltre alle cause sopra indicate, ci fu un'altra circostanza: molte teorie di Morozov sono fondate su calcoli astronomici, nella fattispecie sulle datazioni di antiche eclissi, descritte in alcuni annali. Datando queste eclissi in modo autonomo, senza far riferimento alla cronologia convenzionale, scaligeriana, Morozov ottenne non le date antiche, proposte dagli storici, ma delle date molto più posteriori, medievali.
Come lottare contro queste scomode scoperte? Si chiesero gli storici. Argomenti scientifici non ne avevano, perciò la via più semplice era quella di ricorrere alla demagogia e alle alterazioni. Agirono così: all'inizio, fondandosi sulle scoperte di Morozov ma senza menzionare il suo nome, fecero il riassunto di alcune contraddizioni da lui trovate nelle'"antiche" dinastie-fantasma. Ciò facendo, tuttavia, presero a prestito solo le affermazioni "più morbide" di Morozov, quelle che sembravano introdurre degli slittamenti cronologici irrilevanti nel contesto della cronologia generale, sottacendo sui cambiamenti più radicali sostenuti da Morozov.( Tra l'altro i nostri risultati hanno dimostrato che persino N. A. Morozov non si era reso conto fino in fondo delle reali dimensioni dei cambiamenti richiesti necessariamente da una ricostruzione generale della cronologia. La nostra concezione, infatti, si differenzia da quella di N. A. Morozov per la riduzione della cronologia dell'antichità di come minimo mille anni, e per certi annali, anche di 1500-2000 anni.)
In seguito fu abilmente creata "una teoria", assolutamente infondata, secondo la quale pare che NEL MEDIOEVO si fosse prodotta una certa CATASTROFE nel sistema solare, a causa della quale si sarebbe spostato l'asse terrestre che avrebbe cominciato a muoversi secondo leggi diverse rispetto alle precedenti. Di che nuove leggi si trattasse, "i catastrofisti" non lo precisavano. Per loro non era importante. Il risultato importante che essi "ottennero" e che iniziarono subito ad utilizzare per distogliere l'attenzione dai risultati astronomici di Morozov, era che è impossibile calcolare, secondo la teoria astronomica contemporanea, le eclissi lunari e solari relative ad epoche anteriori all'"anno" della presunta catastrofe", "anno della catastrofe" che tra l'altro viene collocato ogni volta lì dove fa più comodo. Per esempio, ultimamente, probabilmente dopo l'uscita dei nostri lavori, i sostenitori del "catastrofismo" lo collocano nei secoli XIV°-XV°, al fine di evitare un dibattito critico non solo sull'antichità ma persino sul medioevo.
E' logico che la posizione dell'asse terrestre influenza effettivamente, e anche sostanzialmente, il fatto della visibilità delle eclissi in una regione o in un'altra della Terra. Volendo si può dichiarare che "la terribile catastrofe" addirittura spostò la traiettoria della Luna nello spazio, circostanza che, ovviamente, avrebbe cambiato completamente "l'orario delle eclissi". Dopo di che è ovviamente molto comodo affermare che i calcoli di Morozov, e di conseguenza anche i nostri, non possono essere estesi alla profondità dei secoli. In questo modo la cronologia scaligeriana finisce per ottenere "un potente scudo protettivo" contro il metodo astronomico di Morozov.
Va detto che dopo l'uscita del nostro lavoro sulla datazione del catalogo stellare "Almagesto" di Tolomeo, i "catastrofisti", nella fattispecie Christopher Marx, patriarca del catastrofismo ed ex-collaboratore dello stesso I. Velikovskij, essendo assolutamente certi della validità del loro "metodo", dichiararono che tutti i nostri calcoli perdevano di valore alla luce della loro meravigliosa "teoria del catastrofismo". Siccome, dicevano, nei secoli XIV°-XV° si produsse "una catastrofe" e l'asse terrestre si spostò, il sistema solare cambiò di conseguenza, ragion per cui fare dei calcoli astronomici relativamente a un periodo anteriore al XIV° secolo non è possibile.
Ovviamente noi abbiamo risposto. Per i catastrofisti è risultato assai spiacevole rendersi conto che i moti propri delle stelle, su cui si basava la nostra analisi, non sarebbero stati in nessun modo toccati dalle catastrofi che essi presumevano fossero avvenute nel sistema solare, di qualunque entità esse potessero essere state. Anche se la Terra si fosse scambiata di posto con Giove, ciò non avrebbe prodotto nessun effetto sul moto proprio delle stelle lontane, che si spostano sullo sfondo immobile di stelle ancora più lontane. Da Giove avremmo ottenuto lo stesso risultato.
La preoccupazione dei "catastrofisti" si può comprendere. La datazione che noi abbiamo ottenuto per il catalogo stellare Almagesto, cioè l'intervallo dal 600 al 1300 d. C., mina uno dei capisaldi della cronologia scaligeriana e in sostanza la disintegra.
Tra l'altro i nostri articoli scientifici sono apparsi non solo nella stampa russa ma anche in quella inglese, essendo stati pubblicati in alcune riviste a partire dal 1988. Nel 1993, negli Stati Uniti, è anche uscito un nostro libro sul tema per le edizioni scientifiche CRS-Press.
Come che sia, gli storici insistono a far finta di non aver letto i nostri lavori, per questo la Nuova Cronologia, ai loro occhi, non è più che le riflessioni di David Rohl sui trecento anni di incongruenze nell'"antichissima" storia dell'Egitto del presunto secondo millennio a. C. Ed evidentemente per tutti è più comodo così: e' chiaro che i discorsi su simili irrilevanti errori non mettono a rischio la cronologia scaligeriana, e per questo essi vengono ammessi, anzi, addirittura incentivati , dato che grazie ad essi si riesce a distogliere l'attenzione dai più seri problemi di cronologia.
Va detto che David Rohl di fatto agisce nella stessa chiave dei suoi precursori, che hanno tentato e tentano di occultare o mistificare le opere di Morozov e ora anche le nostre ricerche sul tema. David Rohl, per esempio, ragiona sulla necessità di "incollare" alcuni regnanti dell'Antico Egitto, considerandoli dei duplicati. E presenta quest'idea come sua personale, fatto che non corrisponde a verità. Innanzitutto, lo ricordiamo, ANCORA ALL'INIZIO DEL SECOLO XX°, questa proposta fu avanzata da N. A. Morozov, tra l'altro in scala molto più ampia e con fondamenti scientifici di gran lunga più seri di quanto ha osato scrivere David Rohl (attingendo dai libri di Morozov, ovviamente senza nemmeno citarlo). In secondo luogo, questi pensieri "originali", che David Rohl si attribuisce, furono pubblicati da lui stesso nel 1995, cioè 15 anni dopo che, nel 1980, erano apparsi i primi studi di A. T. Fomenko e poi quelli congiunti, di Fomenko-Nosovskij, sulla cronologia. Nei quali veniva dimostrato che l'identificazione dei "duplicati storici" ha per conseguenza il fatto che la storia scritta dell'umanità si accorcia radicalmente di alcune migliaia di anni, ci diventa nota solo a partire dai secoli X°-XI° d. C. e in sostanza risulta essere molto più vicina a noi.
Ripetiamo: i nostri lavori scientifici su questo tema sono stati pubblicati in russo e in inglese. Intorno ad essi si è acceso un vivo dibattito, non solo nella stampa russa, ma anche in quella inglese, e non solo nelle riviste scientifiche ma anche in quelle divulgative, estendendosi ai quotidiani e alla televisione.
David Rohl e alcuni altri autori, però, fanno finta di non sapere nulla di questi eventi e di non aver letto nulla dei nostri lavori, sebbene se ne servano per riassumere alcuni risultati di Morozov e nostri, peraltro scegliendo con cura, dal fondo aperto dei nostri materiali, solo le affermazioni più "morbide", evitando intenzionalmente quelle più radicali e più pericolose per la cronologia scaligeriana.
A partire dal 2001, cioè dal momento in cui i nostri lavori hanno acquisito una certa notorietà, certuni hanno cercato di sfruttare il termine New Chronology, collegandolo astutamente al nome di David Rohl. L'idea, del resto, è semplice ed efficace: vaccinare i lettori contro la Nuova Cronologia. Così si fa in medicina: si inocula a priori una piccola dose di veleno, per indurre l'organismo a reagire e ad elaborare l'immunità contro le possibili successive dosi più forti. Analogamente si è operato con la storia: "sono state iniettate" piccole dose dell'idea di Morozov e della nostra Nuova Cronologia in un'interpretazione alterata e per di più con i nomi di altri autori, giusto per elaborare nella società l'immunità contro il pensiero stesso della necessità di una rivisitazione della storia antica.
Rileviamo anche un altro fatto interessante. Proprio Morozov, per primo, propose di datare gli "antichi" zodiaci egizi in base al loro contenuto astronomico, senza riferirsi alla cronologia scaligeriana. I ricercatori che avevano lavorato in questa direzione prima di Morozov, avevano cercato con tutte le loro forze di ottenere una soluzione astronomica che si inscrivesse nell'intervallo di tempo noto "a priori", e vicino all'inizio dell'era cristiana. Ma SENZA RIUSCIRCI o ottenendo scarsi risultati, che li inducevano a ricorrere a forzature e aggiustamenti.
Che si sia trattato di un caso o no, resta il fatto che i tentativi, probabilmente sinceri, degli egittologi di applicare l'astronomia per la datazione degli zodiaci egizi in sostanza SI INTERRUPPERO SUBITO DOPO LA COMPARSA DEI LAVORI DI MOROZOV. E comunque sia molti egittologi e storici continuano a tutt'oggi a far finta di "non aver letto" gli studi di Morozov. Si capisce bene il perchè.
Morozov dimostrava nei suoi lavori che la datazione astronomica degli zodiaci egizi non poteva dare le date "antiche" così necessarie agli egittologi, ma offrire solo date medievali, ovviamente non corrispondenti alla cronologia dell'Egitto comunemente accettata. (...)
Per questo poniamo ancora una volta la nostra domanda: è un caso che, proprio dopo la comparsa dei lavori di N. A. Morozov, gli egittologi abbiano bruscamente ridotto la loro attività nel campo della datazione degli zodiaci egizi? Oggigiorno essi cercano i tutti i modi di evitare l'astronomia nelle discussioni che hanno per oggetto gli antichi zodiaci egizi. La conversazione, caso strano, viene sempre fatta deviare su un'altra direzione, mentre la soluzione di un compito preciso, cioè le decifrazioni del contenuto astronomico degli zodiaci e la loro rigorosa datazione, vengono sostituite da ragionamenti vaghi e inoffensivi (per la cronologia scaligeriana) sulla religione degli antichi egizi. Si cerca di presentare la questione sotto un altro profilo e ci lasciano credere che se i simboli degli zodiaci egizi hanno una qualche relazione con l'astronomia, essa è sicuramente ingenua e fantastica. E in questa forma appena velata viene portata avanti ancora una direzione di lotta contro la Nuova Cronologia.
Soffermiamoci ora più dettagliatamente sulla STORIA DELLO SVILUPPO della Nuova Cronologia. La si può suddividere in 6 tappe.
PRIMA TAPPA - dal XVI° al XX° secolo: in questi secoli diversi ricercatori individuano in varie fonti originali grosse contraddizioni e incongruenze rispetto alla costruzione cronologica proposta da Giuseppe Scaligero e comunemente adottata. Elenchiamo di seguito i nomi degli studiosi che misero in dubbio la cosidetta cronologia di Scaligero-Petavius, ritenendo che l'autentica cronologia dell'antichità e del Medioevo fosse significativamente differente da quella comunemente accettata.
1. de Arcilla – XVI° secolo, professore dell'università di Salamanca. Le informazioni sulle sue ricerche sulla cronologia sono piuttosto vaghe. N.A. Morozov (v. sotto) ne venne a conoscenza per caso. Sappiamo solo che de Arcilla sosteneva che la storia "antica" fosse stata composta nel Medioevo. Purtroppo, a tutt'oggi, non si è riusciti a trovare i suoi lavori. L'Università di Salamanca non ci ha potuto dare alcun riferimento sulle opere di de Arcilla. (v, dettagli nella nostra opera omnia CHRON1, cap. 1)
2. Isaac Newton (1643-1727) - eminente scienziato inglese, matematico e fisico. Per molti anni si occupò anche di studi sulla cronologia, riuscendo a pubblicare un'opera importante, "The Chronology of Ancient Kingdoms amended. To which is Prefix'd, A Short Chronicle from the First Memory of Things in Europe, to the Conquest of Persia by Alexander the Great" [1298]. Nel 2007, su nostra iniziativa, la casa editrce russa RIMIS (Mosca) ha pubblicato la prima traduzione in russo di questo libro [613:8]
3. Jean Hardouin (1646-1729) - grande studioso francese e autore di numerose opere di filologia, teologia, storia, archeologia, numismatica. Direttore della Biblioteca Reale Francese. Scrisse diversi libri sulla cronologia, dove mosse una forte critica all'intera costruzione della storia scaligeriana. Hardouin riteneva che la maggior parte dei "monumenti dell'antichità," fossero d'epoca molto più tarda o addirittura dei falsi. v. dettagli nella nostra opera omnia CHRON 7, Appendice 3).
4. Petr Nikiforovic Krekšin (1684-1763) - segretario personale di Pietro I. Scrisse un libro in cui sottopose a critica la versione convenzionale della storia romana. All'epoca di Krekšin era considerata ancora "molto fresca" e non considerata qualcosa di ovvio e scontato, come lo è oggi. v. dettagli nella nostra opera omnia CHRON 4, cap. 14.
5. Robert Baldauf - filologo tedesco della seconda metà del secolo XIX° - inizio del XX° secolo. Professore dell' Università di Basilea. Autore dell'opera Storia e Critica , in quattro volumi [1025:1]. Sulla base di considerazioni filologiche, giunse alla conclusione che i monumenti della letteratura "antica" fossero molto più recenti di quanto comunemente si credesse. Baldauf dimostrò che erano stati creati nel Medioevo. v. dettagli nella nostra opera omnia CHRON 7, Appendice 3)
6. Edwin Johnson (1842-1901) - storico britannico del XIX° secolo. Nei suoi scritti sottopose a dura critica la cronologia di Scaligero, ritenendo che dovesse essere significativamente ridotta. v. dettagli nell'opera omnia CHRON1 e in questo libro, Capitolo 1.
7. Nikolaj Aleksandrovic Morozov (1854-1946) - eminente studioso-enciclopedista russo, grazie al quale lo studio sulla cronologia potè compiere un enorme passo in avanti. Morozov sottopose la versione scaligeriana della cronologia e della storia ad un'ampia e circostanziata critica e propose l'applicazione di nuovi metodi scientifici di analisi della cronologia. Morozov, di fatto, trasformò la cronologia in una scienza. v. dettagli CHRON1 e in questo libro, Capitolo 1.
8. Wilhelm Ferdinand Kammeier (1889 - 1959) - scienziato tedesco, giurista. Elaborò una metodologia per la definizione dell'autenticità degli antichi documenti ufficiali. Scoprì che quasi tutti i documenti europei antichi e risalenti al primo medioevo erano di fatto dei falsi o delle copie posteriori. Postulò la falsificazione della storia antica e medievale. Scrisse alcuni libri su questo tema. v. dettagli nell'opera omnia CHRON 7 Allegato 3
9. Immanuil Velikovskij (1895-1979) - famoso medico-psicanalista nato in Russia e vissuto in Russia, Inghilterra, Palestina, Germania e Usa. Autore di una serie di libri dedicati alla storia antica dove, fondandosi sulle ricerche di Morozov (ma senza mai menzionarlo), rilevò certe incongruenze e stranezze che egli cercò di motivare con l'aiuto della "teoria del catastrofismo". In Occidente Velikovskij è considerato il fondatore della scuola critica della cronologia, nonostante egli di fatto cercò di difendere la cronologia scaligeriana da radicali revisioni.In questo senso lo si può annoverare solo lontanamente tra i precursori della nuova cronologia. Ci sembra che il fatto che nell'Europa occidentale le opere di Velikovskij siano conosciute molto meglio di quelle di Morozov (di gran lunga anteriori e scientificamente molto più rigorose), possa aver frenato lo sviluppo della nuova cronologia nell'Europa occidentale del XX° secolo. v. dettagli nell'opera omnia CHRON 7 Allegato 3.
In sintesi, l'infondatezza della cronologia scaligeriana fu chiaramente indicata nei lavori di importanti studiosi operanti nei secoli XVII°-XIX° secoli, che sottoposero ad una critica circostanziata la storia convenzionale, formulando la tesi della falsificazione dei documenti e delle fonti antiche. Tra questi studiosi Morozov per primo riuscì a individuare una linea per la costruzione di un'esatta cronologia, senza tuttavia riuscire a creare una versione fondata di un'esatta cronologia. La sua versione risultò stentata, ereditando anche una serie di errori significativi provenienti dalla cronologia di Scaligero- Petavius.
SECONDA TAPPA: prima metà del XX° secolo. Questa fase dev'essere indubbiamente associata al nome di N.A. Morozov, che per primo capì e formulò l'idea fondamentale in base alla quale si dovesse sottoporre a una ristrutturazione radicale la cronologia scaligeriana non solo dell' "antichità", ma anche del periodo successivo e fino al VI° secolo d. C. N.A. Morozov utilizzò una serie di nuovi metodi scientifici per analizzare la cronologia e avanzò molti argomenti inoppugnabili a favore della sua idea. Nel periodo dal 1907 al 1932 N. A Morozov pubblicò le sue opere principali sulla rivisitazione della storia dell'antichità [542], [543], [544].. Il suo errore fu di ritenere che la cronologia successiva al VI° secolo d. C. fosse più o meno corretta. N. A Morozov, si fermò molto prima di arrivare a una conclusione logica. v. dettagli in questo libro capitolo 1.
TERZA TAPPA: periodo dal 1945 al 1973 - lo si può connotare come un "periodo di silenzio". La scienza storica cerca di far cadere nell'oblio le ricerche di Morozov e dei suoi precursori sulla cronologia: in Russia il dibattito su questo tema si arresta e attorno alle opere di Morozov si viene a creare una cortina di silenzio. In occidente, per contro, il dibattito si circoscrive entro i limiti dell'ipotesi di Velikovskij (v. sopra) sul "catastrofismo".
QUARTA TAPPA : 1973-1980 . Questa fase comincia nel 1973, quando A. T. Fomenko, allora ricercatore della facoltà di matematica meccanica dell'università di Mosca, occupandosi di questioni di matematica celeste, prestò attenzione a un articolo dell'astrofisico americano Robert Newton, pubblicato nel 1972, e dedicato a uno strano salto dell'accelerazione lunare, il cosidetto parametro D". Il salto sarebbe avvenuto intorno al X° secolo d. C. Facendo riferimento alle datazioni scaligeriane degli appunti sulle eclissi di sole e di luna, R. Newton aveva calcolato l'accelerazione della Luna come una funzione del tempo nell'intervallo dall'inizio dell'era cristiana al XX° secolo. Siccome l'inaspettato salto del parametro D" non veniva in nessun modo spiegato dalla teoria gravitazionale, esso suscitò un' animata discussione scientifica che sfociò in un'aperto dibattito organizzato, nel 1972, dalla Società Reale di Londra e dall'Accademia britannica delle Scienze. Il dibattito non portò a un chiarimento della situazione e R. Newton propose di considerare, come causa dell'insolito salto, l'azione di misteriose forze non gravitazionali esistenti nel sistema terra-Luna.
А.Т.Fomenko notò che nessuno dei tentativi di spiegazione della variazione nel comportamento del parametro D'' teneva conto dell'esattezza delle datazioni delle eclissi su cui R. Newton aveva basato i suoi calcoli. Nonostante A. T. Fomenko allora fosse piuttosto lontano da ricerche di storia, aveva sentito parlare di Morozov e aveva saputo che all'inizio del secolo, nell'opera Christos (pubblicata nel 1924-1932) , Morozov aveva proposto alcune nuove datazioni di "antiche " eclissi. Va detto che, nel 1973, Fomenko aveva una posizione piuttosto scettica nei confronti delle opere di N. A. Morozov, oggetto di racconti nebulosi nei corridoi della facoltà di matematica meccanica dell'università di Mosca. Superando il suo scetticismo, Fomenko decise di ricercare la tavola astronomica di Morozov, contenente nuove datazioni di "antiche" eclissi, e di calcolare nuovamente il parametro D", utilizzando lo stesso algoritmo di R. Newton. Così operando scoprì che il misterioso salto non c'era più e il grafico del D" si era trasformato in una linea dritta e orizzontale. Il lavoro di Fomenko su questo tema fu pubblicato in rivista nel 1980.
La rimozione di un mistero della meccanica celeste originò tuttavia una questione importantissima: se nuove datazioni di eclissi risistemavano il quadro scientifico, cosa si sarebbe dovuto fare con la cronologia dell'antichità, considerando che le date delle eclissi erano stati utilizzate per datare periodi storici ed erano dunque saldamente legate a una massa di documenti storici diversi?
Siccome i risultati di N.A. Morozov avevano permesso di risolvere un difficile compito di meccanica celeste, A.T. Fomenko decise di procedere a una conoscenza più approfondita degli scritti di N. Morozov. L'unico professore della facoltà di matematica meccanica dell'Università statale di Mosca in possesso dell'opera Christos di Morozov, diventata già una rarità, era il prof. M. M. Postnikov. M. M. Postnikov si interessava da tempo degli studi di N.A Morozov, e qualche volta ne parlava ai colleghi. Nel 1974, A. T. Fomenko chiese a Postnikov di fargli qualche lezione sulle opere di Nikolaj Morozov e il professore, dopo qualche esitazione, acconsentì. In questo stesso 1974 Postnikov fece cinque lezioni su Morozov a un gruppo di matematici della facoltà di matematica meccanica dell'Università statale di Mosca. Il risultato fu che il gruppo cominciò a interessarsi ai problemi legati alla cronologia, osservandoli dal punto di vista della matematica applicata.
Apparve chiaro che in questo difficile campo non sarebbe stato possibile operare senza l'elaborazione di nuovi e indipendenti metodi di datazione. Pertanto, durante gli anni 1973-1980 l'attenzione fu focalizzata sulla creazione di metodi matematici e statistici per l'analisi di testi storici: tra il 1975 e il 1979 A. T. Fomenko fu in grado di proporre e sviluppare alcuni di questi nuovi metodi. Sulla base di essi gli fu possibile individuare un quadro globale di ridatazione della versione cronologica di Scaligero, ridatazione che permise di eliminare gli errori che detta versione presenta.
In particolare egli individuò, nella cronologia scaligeriana, tre slittamenti cronologici fondamentali, all'incirca di 300, 1050 e 1800 anni.
Questi slittamenti, ovviamente, esistevano non nella cronologia reale ma nella versione errata proposta da Scaligero e dal suo continuatore Petavius. Fomenko scoprì inoltre, che "il manuale di Scaligero" risultava costituito da quattro copie di una stessa breve cronaca incollate insieme.
Secondo la concezione di Fomenko, la storia scritta diventa nota solo a partire dai secoli X°-XI° d. C.
I risultati della ricerca di A. T. Fomenko furono pubblicati in una serie di riviste scientifiche, sia in Russia che in Occidente.
E' evidente che per tutto il tempo durante il quale i lavori di Morozov giacevano dimenticati, gli storici erano preoccupati dal problema di una possibile loro riesumazione. Diversamente è difficile spiegare un fatto curioso: nel 1977, cioè in un' epoca in cui le ricerche di Fomenko e dei suoi colleghi matematici dell'Università di Mosca si trovavano ancora agli albori, quando ancora non esisteva pubblicazione alcuna su questo tema, nel giornale "Kommunist" era già apparso l'articolo di uno storico, il professor A. Manfred, contenente un duro giudizio sui "nuovi metodi matematici" applicati allo studio della storia. I cognomi degli autori dei metodi non erano stati nominati, ma si capiva benissimo di chi si stesse trattando. A. Manfred scrisse: "Se si lasciasse fare a questi "giovani" studiosi, essi sarebbero capaci di ricoprire di cifre il mercato del libro... "Le nuove" tendenze richiedono un'accurata analisi critica e un superamento. ESSE OSTACOLANO IL PROGRESSO DELLA SCIENZA STORICA MONDIALE" (Kommunist, n. 10, luglio 1977, pp. 106-114
QUINTA TAPPA: anni 1980-1990. In questo periodo nella stampa scientifica e su riviste specialistiche di matematica (pura e applicata) cominciarono ad apparire degli articoli contenenti la presentazione dei nuovi metodi di datazione e l'illustrazione dei risultati ottenuti grazie ad essi nel campo della cronologia. Le prime pubblicazioni su questo argomento furono due articoli di Fomenko, pubblicati nel 1980, e un preprint di M. M. Postnikov e Fomenko, pubblicato anch'esso nel 1980. Nel 1981, alla ricerca iniziata da Fomenko sulla nuova cronologia si associò attivamente G.V. Nosovskii, un giovane matematico esperto di teoria delle probabilità e di statistica matematica. Durante questo periodo furono pubblicate alcune decine di articoli dedicati ai metodi indipendenti empirico-statistici e astronomici applicati allo studio della cronologia. Alcuni di essi furono scritti esclusivamente da Fomenko, altri furono elaborati dallo stesso Fomenko insieme ai matematici G. V. Nosovskij, V. V. Kalašnikov, S. T. Racev. V. V. Fedorov, N. S. Kellin. (v. Bibliografia). va detto che questi articoli furono sostenuti dal fisico e accademico E. P. Velichov, che presentò i due articoli di Fomenko (contenenti la descrizione dei metodi e del quadro globale delle datazione cronologiche) nelle Relazioni dell'Accademia delle Scienze dell'URSS, nonchè dal matematico e accademico Ju. V. Prochorov, che presentò due articoli scritti da V. V. Kalašnikov-G. V. Nosovskij-A. T. Fomenko (sulla datazione dell'Almagesto di Tolomeo) nella stessa sede. Alcuni importanti risultati furono ottenuti anche con la partecipazione di Tat'jana N. Fomenko.
A.T. Fomenko lesse le sue relazioni sui nuovi metodi di datazione nei seminari di ricerca matematica dell'accademico V.S. Vladimirov, dell'accademico A. A Samarskij, dell' accademico O.A Olejnikov, del membro corrispondente S.V Jablonskij, nonchè presso il Seminario scientifico di storia dell'accademico I. M. Koval'cenko. Va detto che l'accademico I. D. Koval'cenko, esperto di applicazione di metodi matematici alla storia, dimostrò un grande interesse nei confronti dei nuovi metodi esposti e sostenne che la comunità degli storici avrebbe dovuto cercare di comprendere più a fondo i problemi legati alla cronologia.
Negli anni 1980-1990 Fomenko, Nosovskij e Kalašnikov lessero le loro relazioni sui nuovi metodi di datazione indipendente in varie occasioni, durante alcune conferenze scientifiche di matematica.
Curiosa la posizione dell'accademico A. N Kolmogorov durante la terza Conferenza Internazionale sulla teoria delle probabilità e statistica matematica, tenutasi a Vilnjus nel 1981: Kolmogorov arrivò alla Conferenza quando A.T. Fomenko doveva iniziare a esporre la sua relazione sui nuovi metodi di datazione. Per tutta la durata della relazione, circa 40 minuti , Kolmogorov rimase in piedi nel corridoio, in un posto che non lo rendeva visibile ma che gli permetteva di vedere e seguire quello che veniva spiegato alla lavagna. Subito dopo la relazione di Fomenko, Kolmogorov se ne andò in silenzio, senza avvicinare il relatore. Qui va detto che Kolmogorov allora aveva già una salute debole e per lui stare in piedi 40 minuti fu sicuramente uno sforzo non indifferente. Una volta giunto a Mosca, Kolmogorov invitò Fomenko a casa sua e gli chiese di leggergli qualcosa dei suoi lavori sulla cronologia. Fomenko gli lasciò una tesina di cento pagine, che aveva scritto nel 1979 e stava preparando per le stampe, nonchè un manoscritto dettagliato di 500 pagine dedicato interamente al tema. Due settimane dopo Kolgomorov invitò nuovamente Fomenko per una conversazione che durò due ore. Kolmogorov aveva letto attentamente i materiali di Fomenko e aveva molte domande da porgli. Lo interessavano soprattutto i parallelismi dinastici tra le dinastie "antiche", comprese quelle bibliche, e le dinastie medievali. Disse anche che lo spaventava la prospettiva di una revisione radicale di molte idee moderne basate sulla storia antica. Non manifestò, però, nessuna obiezione sui metodi. Riconsegnò il manoscritto di 500 pagine ma chiese in regalo la tesina di 100 pagine.
Ciò va letto sullo sfondo di un'informazione successiva, che Fomenko ricevette da uno dei partecipanti alla conversazione di cui si parla sotto. Qualche tempo prima il prof. M. M. Postnikov aveva proposto la pubblicazione, nella rivista Uspechi matematiceskich nauk (I progressi delle scienze matematiche), di un articolo con una rassegna delle ricerche condotte da N. A. Morozov nel campo della cronologia. Dopo questo fatto, tra i membri della redazione della rivista, tra cui il prof. P. S. Aleksandrov e il già citato accademico A. N. Kolmogorov, ci fu una conversazione, durante la quale Kolmogorov si rifiutò addirittura di prendere in mano detto articolo, riferendo a proposito che l'articolo doveva essere cassato, che di forze contro Morozov, a suo tempo, ne aveva spese molte e che avrebbero rischiato di fare la figura degli stupidi se alla fine fosse emerso che Morozov aveva ragione. L'articolo fu cassato.
Questo fatto alza un lembo del sipario che nasconde degli eventi di anni già passati, di un'epoca in cui su Morozov fu praticamente posto il veto. Oggi cercano di convincerci che "tutto allora successe automaticamente", come se le ricerche di Morozov fossero così poco interessanti da finire presto e naturalmente nel dimenticatoio. In realtà, come si incomincia a intuire, nella lotta contro l'approccio di N. A. Morozov furono investite tante forze, comprese quelle dell'accademico A. N. Kolmogorov. E' interessante, comunque, che A. N. Kolmogorov ammettesse la probabilità di correttezza della versione di Morozov.
Nel 1981, subito dopo le nostre prime pubblicazioni sulla cronologia, ebbe luogo una riunione del Dipartimento di Storia dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica (29 giugno 1981), appositamente dedicata alla critica del nostro lavoro. In una lettera ufficiale inviata a A.T. Fomenko, il prof. Volkov, segretario scientifico del Dipartimento di Storia dell'Accademia delle Scienze dell'Unione Sovietica, e N. D. Luckov, segretario scientifico del Consiglio Scientifico Osnovnye zakonomernosti razvitija celoveceskogo obšcestva (Le principali regole di sviluppo della società umana) presso il Dipartimento di Storia dell'Accademia delle Scienze dell'URSS, sottolinearono:. "Il 29 giugno 1981 sotto la presidenza del vice-segretario del Dipartimento, Ju. V. Bromlej, ha avuto luogo una riunione del Dipartimento... Le vostre conclusioni sono state fortemente criticate dagli esperti di sei istituzioni umanitarie, nonchè dai membri dell'Osservatorio Astronomico dell'Istituto "Sternberg". (8 maggio 1984).
Particolarmente feroci furono le relazioni della storica, membro corrispondente dell'Accademia delle Scienze dell'URSS Z. V. Udalcova e di E. S. Golubcova, presidente di una Commissione speciale preposta all'analisi dei nostri lavori.
A partire da questo momento, nelle riviste specializzate di storia, iniziò la pubblicazione di una serie di articoli tutti accomunati da un duro giudizio nei confronti del nostro lavoro. Una simile "valutazione scientifica" si ripeterà più tardi, negli anni 1998-1999 (v. sotto).
SESTA TAPPA – dopo il 1990. Questo periodo può essere connotato come "fase dei libri sulla nuova cronologia." A partire da questo momento cominciano ad apparire libri illustranti sia il percorso della nostra ricerca sia le nostre ipotesi sul vero volto della storia prima del secolo XVII°.
Il primo ad essere pubblicato fu il libro di A. T. Fomenko Metody statisticeskogo analiza narrativnych tekstov i ich prilozenija k chronologii (Metodi di analisi statistica dei testi narrativi e applicazioni alla cronologia), edito dalla casa editrice dell'Università Statale di Mosca MGU nel 1990. Il libro apparve con una prefazione di Širjaev, presidente (negli anni 1989-1991) della Società Internazionale di Statistica Matematica e di Teoria della Probabilità "Bernulli", e Capo del Dipartimento di Teoria della Probabilità e di Statistica Matematica dell'Istituto di Matematica "V. A. Steklov", in seguito direttore della cattedra di teoria delle probabilità presso la facoltà di matematica meccanica dell'università di Mosca.
A onor del vero il libro sarebbe dovuto uscire prima, essendo stato preparato per le stampe già nel 1983-1984. Tuttavia , nel giugno del 1984, l'editore che si apprestava a pubblicare il libro fu frenato dalla lettera di alcuni storici leningradesi (...) che accusavano la nostra ricerca di "essere indirizzata contro i principi fondamentali della scienza storica marxista..." (...) e che richiesero categoricamente di bloccarne la pubblicazione. (...) Un simile destino toccò anche ad altri testi di Fomenko-Nosovskij-Kalasnikov (....), tra cui Geometriceskij i statisticeskij analiz zvezdnych konfiguracij. Datirovanie zvezdnogo kataloga "Almagest" (Analisi geometrica e statistica delle configurazioni stellari. La datazione del catalogo stellare Almagesto), bloccato nel 1991.
Dunque, dopo l'uscita, nel 1990, del primo libro di A. T. Fomenko, Metody statisticeskogo analiza... (I metodi di analisi statistica...), nel 1990, e dei successivi Kritika tradicionnoj chronologii anticnosti i srednevekov'ja (La critica della cronologia tradizionale dell'antichità e del medioevo) nel 1993 e Global'naja chronologija (La cronologia globale) sempre nel 1993, si registrò una pausa dopo la quale presero ad uscire via via i libri contenenti i risultati progressivi della nostra ricerca.
Proprio in questo periodo nacque il termine "Nuova cronologia" così come l'intendiamo noi, cioè come la cronologia risultante dall'applicazione dei nostri metodi matematici di datazione. Essa è nuova, nel senso che si differenzia dalla versione, oggi comunemente accettata, della cronologia di Scaligero-Petavius. Di fatto la si dovrebbe chiamare "Giusta cronologia", giacchè essa corregge gli errori della versione scaligeriana.
Un grande contributo allo sviluppo della Nuova Cronologia è stato offerto da T. N. Fomenko, ricercatrice in scienze fisico-matematiche, coautrice delle nostre ricerche nella fattispecie inerenti la datazione con metodi astronomici degli antichi zodiaci e l'analisi della storia della battaglia di Kulikovo. Non meno prezioso il contributo di T. N. Fomenko, co-autrice dei nostri libri Astronomiceskij analiz chronologii (L'analisi astronomica della cronologia) e Russkij kak osnova latyni i evropejskich jazykov (tom: Rekonstrukcija, kn. 2) (Il russo come base del latino e delle lingue europee (tomo : La ricostruzione, libro 2)
Della pubblicazione dei libri sulla Nuova Cronologia si interessarono subito numerose case editrici moscovite: l'editrice universitaria MGU, l'editrice Nauka, la Faktorial, la Kraft, la Olimp, la Anvik, la Delovoj Ekspress, la AST. All'estero i nostri libri furono pubblicati in russo e in inglese dalla Kluwer Academic Press (Olanda), CRC-Press (USA), Edwin Mellen Press (USA).
Nel 2000-2003 l'intero materiale è stato sottoposto a revisione, aggiornato e articolato nell'Opera in 7 tomi Chronologija (ediz. RIMIS), uscita anche in versione inglese (History: Fiction or Science?. Chronology 1. - Delamere Publishing, Paris, London, New York). Una nuova edizione, riveduta e ampliata, di quest'opera in 7 tomi è uscita di recente per i tipi della AST (v. Bibliografia).
A partire dal 1995-1996, vari giornali e riviste hanno cominciato a pubblicare numerosi articoli dedicati ai nostri libri sulla Nuova Cronologia e contenenti sia dure critiche che grandi elogi. Di articoli simili ne sono apparsi non meno di un centinaio all'anno, con una punta massima nel periodo 1999-2000.
Nel 1998, nel canale televisivo TVC, lo studio Avtorskoe televidenie (Televisione d'autore), nell'ambito del famoso programma Nocnoj polet (Volo notturno) ha organizzato sette incontri con il noto economista A. V. Podojnicyn, membro del gruppo informale "Nuova Cronologia", che ha risposto in diretta alle numerose domande dei telespettatori sul nostro progetto. Gli incontri hanno riscosso un notevole successo.
Negli anni 1999-2001 in alcuni interventi sulla stampa e alla televisione il campione del mondo di scacchi G. K. Kasparov ha sostenuto la parte critica della Nuova Cronologia, per la qual cosa gli siamo molto riconoscenti. A lui appartiene una serie di osservazioni interessanti che sono state utilizzate nei nostri libri, con il dovuto riferimento a Kasparov. La nostra collaborazione con Kasparov, tuttavia, non si è successivamente sviluppata.
Nel 1999 siamo stati contattati dal famoso scrittore, sociologo, logico e filosofo, docente dell'università di Mosca, prof. A. A. Zinov'ev, rientrato in Russia dopo un lungo periodo di emigrazione all'estero. Dopo aver letto i nostri lavori, Zinov'ev era arrivato alla piena accettazione della nostra concezione, che tra l'altro coincideva con alcune ricerche sulla storia e sulle falsificazioni storiche da lui stesso condotte. Della sua idea Zinov'ev parla nella prefazione alla nuova edizione del nostro Vvedenie v novuju chronologiju (Introduzione alla Nuova Cronologia), uscito nel 2001, Mosca. ed. Kraft.
A partire dal 1996 i nostri lavori sono cominciati ad apparire in Internet, in una serie di siti diversi (10 in Russia, almeno 1 in Germania, e in Italia (www.nuovacronologia.it) . Vorremmo sottolineare il ruolo che ebbe il prof. Gabovic nell'organizzazione del sito tedesco oltre che nell'organizzazione, in Germania, del Nuovo Salone Storico, molto aperto alle idee e agli stimoli della Nuova Cronologia (...).
Il sito chronologia.org, ormai popolare in Russia, ospita il vivo dibattito che si è acceso intorno alla Nuova (corretta) Cronologia. Qui si possono leggere gli interventi sia dei sostenitori che dei critici. Attualmente lo consideriamo il sito ufficiale della Nuova Cronologia.
Negli anni 1990-1998, la reazione degli storici rispetto ai risultati della nostra ricerca fu piuttosto debole. In questo periodo in giornali e riviste apparve solo un paio di articoli, tra l'altro privi di argomenti scientifici e semplice espressione di un mero dissenso.
Nel 1998 la situazione cambiò. Una delle riunioni del Presidio dell'Accademia delle Scienze fu appositamente dedicata alla discussione della nostra ricerca. In seguito fu convocata una riunione straordinaria dell'Ufficio di presidenza del Dipartimento di Storia dell'Accademia delle Scienze, quindi fu indetto un dibattito presso il Dipartimento di Matematica. Nel corso di una riunione dell'Ufficio del Dipartimento di Storia fu avanzato un "programma di lotta" contro la Nuova Cronologia, programma che si incarnò in modo chiaro già nel dicembre del 1999, quando, presso la facoltà di Storia dell'università di Mosca, fu organizzata una grande conferenza dal titolo significativo : I Miti della nuova cronologia. La conferenza ovviamente era all'insegna della condanna categorica della nostra ricerca (...)Materiali tratti da questa conferenza furono pubblicati con vari nomi e con varie copertine, ripetendosi nei contenuti, forse per creare un'impressione di voluminosità delle "obiezioni scientifiche" (di questi libri ripetitivi ne abbiamo contati quasi una decina e può darsi che il loro numero sia destinato ad aumentare! V. dettagli nel nostro Anticnost' – eto srednevekov'e (L'antichità è il Medioevo)) (...)
Valutando attentamente la critica esposta in questi testi, abbiamo rilevato che di nuove idee i nostri oppositori non ne presentavano. Tuttavia la forma in cui essi ora esponevano il materiale risultava essere sicuramente "più evoluta" e d'impronta più scientifica. Si era anche affinata l'arte dell'attribuzione di etichette. La nostra dettagliata risposta alla loro critica è inclusa nel nostro Anticnost' – eto srednevekov'e (L'antichità è il Medioevo), addendum 4, nonchè nella prima pagina del nostro sito chronologia.org.
Dal 1996 in Germania sono cominciati ad apparire libri di storici tedeschi, dedicati agli errori della cronologia medievale dell'Europa occidentale, si vedano per esempio i libri di Herbert Illig. A dire il vero si tratta di lavori che dimostrano di non riconoscere l'autentica entità del problema: i loro autori suppongono che ci si possa districare con una revisione locale della cronologia scaligeriana, inserendo ragguagli in un punto o in un altro. Ciò è un errore. Al contempo, degno di nota è la loro parte critica. Sottolineiamo il libro di Uwe Topper Die Große Aktion : Europas erfundene Geschichte, dedicato alla falsificazione della storia, nonchè il testo di Christian Bloss e Hans.Ulrich Niemitz C14-Crash (Il fallimento del C-14), dedicato all'analisi al radiocarbonio (v. Bibliografia)
Ultimamente sono apparsi testi dedicati alla ricostruzione della storia sulla base dei risultati esposti nei nostri libri sulla Nuova Cronologia. Ricordiamo in primo luogo i lavori di V. A. Nikerov, I. Tabov, E. Ja. Gabovic , N. I. Chodakovskij, N. A. Miljach, L. I. Bocarov, N. N. Efimov. I. M. Cacuch, I. Ju. Cernišov. (...) Nei lavori degli autori elencati sono illustrate le idee dela Nuova Cronologia e sono riportate una serie di nuove considerazioni e aggiunte. Risultati importanti ha raggiunto I. I. Kurinnoj (...) Nel sito chronologia.org è pubblicata la raccolta elettronica degli articoli sulla N. C. curati da noi (...)
In linea di massima accogliamo positivamente queste iniziative.
D'altra parte i nostri lavori hanno generato una moltitudine di imitazioni e "ricostruzioni" , spesso assolutamente infondate sebbene a volte offrano spunti interessanti. Per esempio, utilizzando i risultati dei nostri lavori, scrive i suoi libri A. M. Zabinskij. Alcuni dei suoi testi sono interessanti, d'altra parte richiamano l'attenzione gli strani tentativi dell'autore di presentarsi come il creatore di un nuovo metodo per lo studio della cronologia, designato col nome altisonante "la sinusoide di Zabinskij", che altro non è che l'applicazione dei nostri risultati alla storia dell'arte, accompagnata da una certa rappresentazione grafica che viene spacciata per "scoperta". (...)
Nella categoria dei testi prettamente critici, non contenenti seri tentativi di correzione della cronologia, ma indicanti alcuni errori localizzati e alcune incongruenze all'interno della versione scaligeriana, possiamo collocare i libri dello storico tedesco Uwe Topper. Questi tipi di libri sono comunque utili, sebbene noi li consideriamo una tappa già superata.
Una menzione a parte meritano i lavori di S. I. Valjanskij e D. V. Kaljuznyj sulla cosidetta "Chronotronika", un termine di sentore scientifico inventato dagli stessi autori. Riteniamo che la loro "attività" porti alla Nuova Cronologia più danno che vantaggio. [I primi libri di questi autori, che essi stessi considerano un'evoluzione delle teorie di N. A. Morozov, di fatto erano un riassunto, peraltro piuttosto arbitrario e spesso non corretto, delle idee di N. A. Morozov (...). Ovviamente è molto più utile leggere i libri dello stesso Morozov che un simile "riassunto". E' vero, del resto, che le opere di Morozov non sono adatte al largo pubblico ma a un pubblico di specialisti e ricercatori.
(A questo proposito aggiungiamo che un interessante sunto dei libri di Morozov, adattato per il largo pubblico, fu invece quello offerto a suo tempo dal matematico M. M. Postnikov, Kriticeskoe issledovanie chronologii drevnego mira (Ricerca critica della cronologia del mondo antico). Si tratta di un libro basato su un testo scritto da A. T. Fomenko e A. S. Mišcenko. (...)
Ricordiamo ancora una serie di libri, i cui autori forse credono sinceramente di occuparsi di Nuova Cronologia ma che di fatto dimostrano di aver scarsa relazione con la cronologia scientifica: i libri del matematico A. K. Guc con la sua teoria sulla "storia a più varianti" (...) che pare riferirsi più alla filosofia che alla cronologia (...);i libri del geologo I. V. Davydenko, che contengono idee preziose ma anche idee infondate [propagandista della Nuova Cronologia e autore di osservazioni importanti, da noi utilizzate con i dovuti riferimenti. Fu proprio I. V. Davydenko a richiamare la nostra attenzione sull'utilizzo del cemento nelle costruzioni dell'antico Egitto e a segnalarci i lavori di J. Davidovic sul tema. Tuttavia nei libri e nella affermazioni di I. V. Davydenko, accanto a idee preziose, ce ne sono di infondate, come quella del diluvio, che, secondo lui, nel TARDO Medioevo avrebbe quasi interamente sommerso l'Eurasia. Si avvicinano molto al filone del "catastrofismo" sviluppatosi in occidente, e possono venire demagogicamente utilizzate contro la Nuova Cronologia, anche se non mettiamo in dubbio la buona fede di di I. V. Davydenko.
Una posizione particolare occupa il sito newchrono.ru, facente parte del progetto "Civilizacija (Civiltà)", diretto dal prof. Ja. A. Kesler. Questo sito fu inizialmente creato da noi stessi al fine di sviluppare via Internet un dibattito su questioni di cronologia e a questo si deve il nome che ha. Purtroppo però, nell'arco di 1-2 anni, il sito è fuoriuscito dal nostro controllo ed è stato occupato da persone aventi fini completamente diversi dai nostri (...).Il sito newchrono.ru ora ospita un progetto d'ampio respiro, consapevolmente finalizzato ad attaccare la "Nuova Cronologia" sotto la maschera di contesto affine (e prova di ciò è il rifiuto, da parte della direzione, della nostra proposta di cambiare il nome del sito.) Qui va sottolineato il ruolo di Ja. A. Kesler. I suoi libri, caratterizzati da una miscela di citazioni latenti, mutuate dai nostri lavori (ovviamente, senza riferimento a noi) e sue considerazioni personali, un pò crude e nebulose, vengono proposti come "l'ultima parola" non solo della Nuova Cronologia, ma di un più vasto (quanto improbabile) progetto dal nome "Civilizacija (Civiltà)". Secondo noi si tratta di un progetto non scientifico e fuorviante. Purtroppo esso si presenta come una sorta di "trappola" per coloro che sinceramente vorrebbero partecipare alla ricerca sulla cronologia. (..) Va ancora detto che, rispetto, per esempio, ai tentativi di S. I. Valjanskij e D. V. Kaljuznyj con la loro teoria "Chronotronika", l'attività di Kesler e il progetto "Civilizacija (Civiltà)" sono molto ben organizzati e molto più sofisticati. (...)
Negli ultimi anni certe nostre idee sono state recepite da alcuni storici "particolarmente evoluti". E' vero, però, che ciò ha prodotto fenomeni interessanti: assimilando le nostre idee, alcuni di questi storici hanno cominciato ad impossessarsene e a pubblicare libri, nei quali al contempo attribuiscono a se stessi i nostri risultati, senza tuttavia mancare di condannarci. Ne è un esempio il libro Zagadki Drevnej Rusi (I misteri dell'antica Rus'), uscito alla fine del 2000, per le edizioni "Vece e scritto da tre archeologi professionisti, A. A. Byckov, A. Ju. Nizovskij e P. Ju. Cernosvitov. (...) Gli archeologi descrivono dettagliatamente il posto nella regione di Tula che gli storici oggi considerano "il campo di Kulikovo", e spiegano che non esiste alcun reperto archeologico che confermi l'avvenimento, in questo luogo, della battaglia di Kulikovo o di una qualsiasi altra vasta battaglia medievale. (...) Più avanti menzionano la nostra ricostruzione dei fatti, che sposta la battaglia di Kulikovo nel territorio di Mosca. In seguito dichiarano, "con la loro autorità di archeologi", che la nostra ricostruzione "non è convincente", e SUBITO ne avanzano un'altra, "la loro personale ricostruzione" ("la versione di A. A. Byckov"), che, anch'essa come la nostra, sposta gli avvenimenti nel territorio di Mosca. (...). Ripetiamo: gli storici o ci coprono d'infamia (...), o si impadroniscono delle nostre conclusioni. Peraltro, a volte fanno questo e quello con grande perizia.
Va detto, a onor del vero, che a volte, nei libri del sopracitato A. A. Byckov si trovano effettivamente dei materiali interessanti: estratti da fonti antiche, etc. Tuttavia, quando egli cerca di far luce sugli avvenimenti storici e di proporre una sua ricostruzione, le sue considerazioni si presentano alquanto nebulose e poco convincenti.
Da ciò si deduce che alcuni storici, e soprattutto gli archeologi, che lavorano direttamente con i materiali originali e i reperti dagli scavi, a volte riconoscono l'inesattezza della cronologia scaligeriana e intuiscono la correttezza dalla nostra ricostruzione. Tuttavia fanno fatica a riconoscerlo ad alta voce, forse per motivi strettamente corporativi. (...)
Ancora un tentativo di discreditare la Nuova Cronologia proviene dai tentativi di riempire il mercato librario con testi di bassa lega sul tema, sul genere storico-poliziesco. Ne sono un esempio i libri polizieschi del popolare autore contemporaneo A. A. Buškov. Fingendosi "un ricercatore indipendente", questo scrittore si ingegna a ricopiare dei frammenti dei nostri libri e al contempo si impegna a convincere il lettore del nostro errato approccio complessivo. (...)
In progressivo aumento è anche un altro importante fronte di lotta contro la Nuova Cronologia, costituito dall'alterazione intenzionale delle idee principali della N. C., in forma sostanzialmente caricaturale anche se apparentemente accademica.
In modo particolarmente morboso viene percepita la nostra scoperta dell'esistenza del Grande Impero Russo medievale dei secoli XIII°-XVI°. Si tratta di una scoperta-chiave nella comprensione della storia del passato, che ribalta molti stereotipi profondamente radicati nella coscienza dell'uomo contemporaneo. In molti, però, essa suscita disappunto, e ciò si coglie bene nella serie di libri apparsi in Russia negli anni 2004-2006, che di fatto sono delle parodie mascherate della nostra ricostruzione del Grande Impero. (..) A questo contesto appartiene il libro di A.A. Makarenko Otkuda posla Rus'? Novaja geografija Drevnego mira (Da dove è venuta la Rus'. Una nuova geografia del mondo Antico) , un volume di 650 pagine pieno di tabelle e altro materiale di forma scientifica. E' un libro scritto chiaramente sulla falsariga dei nostri lavori e con un fine provocatore, quello di confondere il lettore proponendogli una ricostruzione della storia apparentemente simile alla nostra ma di fatto non avente assolutamente nulla in comune. Qui si parla molto di Impero e viene utilizzata la nostra stessa terminologia, però con senso alterato.(...) Noi, ovviamente, siamo lusingati dal fatto che per lottare contro la Nuova Cronologia vengano investiti notevoli sforzi: pubblicare un volume simile, 650 pagine piene di sciocchezze, probabilmente non è stato così semplice. Evidentemente abbiamo urtato fortemente la sensibilità di qualcuno. In questo senso ci permettiamo un consiglio: non val la pena prendersela così tanto.
Alla categoria dei libri che alterano la nostra ricostruzione della storia del Grande Impero si riferisce anche la recente opera di A. Z. Sinel'nikov, dal titolo altisonante Srednevekovaja imperija evreev (L'impero medievale degli ebrei), che richiama chiaramente il nostro Imperija (L'impero). [L'autore si dichiara un nostro sostenitore e dimostra anche di difendere la Nuova Cronologia dagli attacchi degli storici tradizionalisti. Ma poi comincia a "sviluppare" alcune idee da noi espresse (...) in una "chiave giusta". (...) L'autore ha il pieno diritto di esporre le proprie considerazioni, tuttavia dovrebbe farlo distinguendole bene dalla Nuova Cronologia. (..)
Non elencheremo ancora altri più deboli tentativi di lottare in un modo o nell'altro contro la N. C., per mezzo di sostituzioni, manipolazionii, sovrapposizioni, e simili tecniche fuorvianti (v. V. T. Poljakovskij e altri).
Riteniamo assolutamente inaccettabile che ci vengano attribuite delle affermazioni, assenti nei nostri libri, o che si parli a nome della Nuova Cronologia senza il nostro consenso.
Ci opponiamo categoricamente all'utilizzo del termine da noi introdotto e della concezione stessa della Nuova Cronologia per la propaganda di fini a noi estranei.
I TENTATIVI DI SOSTITUIRE LE FONDAMENTA DELLA NUOVA (GIUSTA) CRONOLOGIA CON OSSERVAZIONI SECONDARIE DI CARATTERE LINGUISTICO O STORICO POSSONO CONFONDERE E CONTRIBUIRE A CREARE L'ILLUSIONE CHE SIANO ESSE A COSTITUIRE IL CONTENUTO O LE DIMOSTRAZIONI DELLA NUOVA CRONOLOGIA. E CIO' E' ERRATO.
LA NOSTRA CONCEZIONE SI BASA INNANZITUTTO SUI METODI MATEMATICO-STATISTICI E ASTRONOMICI DI DATAZIONE.