CAPITOLO 4: LA REGINA FRANCESE CATERINA DE’ MEDICI È UN RIFLESSO DELLA ZARINA RUSSA SOFIA PALEOLOG NELLE CRONACHE DELL’EUROPA OCCIDENTALE. LA NOTTE DI SAN BARTOLOMEO.
Per una percezione più completa del materiale presentato di seguito, sarebbe utile familiarizzare con il libro “La Rus' Biblica” o Cronologia6, capitolo 7, e soprattutto con la sezione dedicata alla storia della biblica Ester. Allo stesso tempo, abbiamo cercato di scrivere questo capitolo nel modo più indipendente possibile dalle pubblicazioni precedenti.
1. SOFIA PALEOLOGA (XV SECOLO) E CATERINA DE’ MEDICI (XVI SECOLO). LA GIOVINEZZA, IL MATRIMONIO E L’ASCESA AL POTERE NELL’IMPERO.
La storica S.L. Pleshkova, riguardo a Caterina de' Medici ha scritto quanto segue: “Caterina de' Medici è una delle DONNE PIÙ FAMOSE DEL PASSATO. Erede della famosa famiglia fiorentina dei Medici, moglie del sovrano francese Enrico II e reggente sotto i re minori della dinastia Valois, Caterina ha lasciato una traccia profonda nella storia della Francia. Quattro secoli fa, il suo nome non usciva dalle bocche e dalle pagine dell'editoria. Era associato principalmente ai sanguinosi eventi della Notte di San Bartolomeo del 1572. Il massacro degli ugonotti a Parigi scosse tutta l'Europa. I contemporanei non lesinarono sui colori, nel loro desiderio di presentare... l'immagine della crudele straniera che si sarebbe appropriata illegalmente del diritto di governare la Francia. I maestri del pennello ritraevano Caterina de' Medici come una bruta ... Completata dai miti sulla vaghezza della donna fiorentina, questa immagine si è saldamente radicata nella letteratura... Ci sono molte cose poco chiare e non dette in questa immagine. Gli storici e i romanzieri hanno cercato... di svelare l'anatomia del crimine e presentare un ritratto psicologico di questa donna ... E' stato reso disponibile l'enorme epistolario dei Medici, raccolto nella pubblicazione in 10 volumi della seconda metà del XIX - inizio XX secolo. L'ampio carteggio ha permesso di ricreare l'immagine tragica di moglie, madre e statista... Il suo dramma personale ha stimolato l'immaginazione ed è stato percepito con instancabile interesse dai discendenti vicini e lontani” [659], pp. 3-4.
Tuttavia, l’intera “corrispondenza medicea” potrebbe essere stata creata molto tardi, retroattivamente, presumibilmente a suo nome. Tuttavia, dopo aver scritto un numero così elevato di lettere per conto di Caterina de Medici, a quanto pare i redattori successivi rinsavirono. Si resero conto di aver esagerato, spacciando ben 10 volumi come originali del XVI secolo. Per giustificare questo volume di “corrispondenza autentica”, hanno fornito una semplice “spiegazione”. Dissero che Caterina de Medici, “amasse così tanto scrivere, che spediva 20 lettere al giorno” [659], p.157. Non un giorno senza una riga. Più precisamente, senza decine di pagine.
Nella Figura 4.1 presentiamo un frammento di una lettera presumibilmente autentica dei Medici. Si può notare la bella calligrafia, facile da leggere. Ci vorrebbe molto tempo per scrivere 10 volumi di lettere con una tale grafia. Quando Caterina de Medici riuscì a governare lo stato? Nel libro “Il Segreto della Storia Russa”, capitoli 1 e capitolo 2:27, abbiamo fornito molti dati che dimostrano che i testi originali del XVI secolo apparivano completamente diversi, anche perché erano scritti con alfabeti e calligrafie che oggi sono difficili da leggere e sembrerebbero molto insoliti.
Come mostreremo in questa sezione, Caterina de' Medici è in gran parte un riflesso, sulle pagine delle cronache dell'Europa occidentale, della famosa principessa della Rus' dell'Orda Sofia Paleologa, moglie di Ivan III il Terribile. Il fatto che Ivan III fosse chiamato il Terribile è riportato da N.M. Karamzin: “Fu il PRIMO a ricevere il nome di TERRIBILE in Russia” [362], volume 6, colonna 215. Fu anche chiamato il GRANDE: “Gli storici tedeschi e svedesi del VI-X secolo, concordarono nell'attribuirgli il nome di GRANDE" [362], volume 6, colonna 216. Pertanto, il nome completo di questo sovrano della Rus' è: IL GRAN ZAR IVAN VASILIEVICH IL TERRIBILE. Ripetiamo che, secondo la nostra ricostruzione, è un riflesso del gran zar Ivan IV Vasilyevich il Terribile del XVI secolo, dopo uno spostamento pari a un secolo.
Oggi si ritiene che Sofia Paleologa risalga al XV secolo, mentre Caterina de' Medici visse nel XVI secolo. Tuttavia, non c’è nulla di sorprendente in questo spostamento di un secolo. È stato scoperto da noi nella storia del XV-XVII secolo, vedere “La Nuova Cronologia della Rus'”, capitolo 2:2 e “La Rus' Biblica”, capitolo 6:2. Secondo i nostri risultati, la “biografia di Sofia Paleologa” è un riflesso fantasma degli eventi reali della storia della Rus' dell’Orda durante l'epoca di Ivan IV “il Terribile”, vale a dire il XVI secolo. A proposito, nella Bibbia è descritta come la regina Vasti, la moglie del re assiro Artaserse. Ne abbiamo parlato in dettaglio in “La Rus' Biblica”, capitolo 7. Ricordiamo che, secondo la storia di Scaligero, Sofia Paleologa portava anche il nome Zoya [797], p.1242.
Pertanto, in considerazione del parallelismo che abbiamo scoperto nella storia russa, quando parliamo di Sofia Paleologa, dobbiamo costantemente ricordare che in realtà il suo prototipo originale si trova nel XVI secolo. Sfortunatamente, è abbastanza difficile indicare chiaramente il suo prototipo nel XVI secolo. Sin dai tempi di Ivan IV “il Terribile”, fu sottoposto ad una pulizia particolarmente approfondita da parte degli storici dei Romanov. Di conseguenza, c'è molta oscurità. Da ciò che è sopravvissuto, si può solo capire che l'immagine di Sofia Paleologa fondeva informazioni su diverse principesse dell'epoca di "Grozny", in particolare Anastasia e Maria, vedere "La Rus' Biblica", capitolo 7. Sono entrambe considerate “le mogli di Ivan il Terribile”. Pertanto, nel presentare la corrispondenza che abbiamo scoperto, dovremmo usare il termine “Sofia-Maria Paleologa del presunto XV, in realtà del XVI secolo”.
Inoltre, come vedremo, Elena Voloshanka, la rivale di Sofia Paleologa alla corte della Rus' dell'Orda, che secondo i nostri risultati è la biblica Ester, si rifletteva sulle pagine delle cronache dell'Europa occidentale anche come la famosa Diana di Poitiers e come la non meno famosa Maria Stuarda, sua contemporanea del XVI secolo. Vale anche la pena prestare attenzione ad alcune somiglianze tra i nomi Ester e Stuart. Il nome biblico ESTHER o ESTIR o STR senza vocali (a causa della transizione dalla F alla T) era probabilmente percepito nell'Europa occidentale come il nome STUART, cioè SRT senza vocali. Oppure ASTER, ovvero STELLA in latino. Nel libro “La Rus' Biblica”, capitolo 7, viene discussa in dettaglio la questione che la biblica Ester = Elena Voloshanka era in qualche modo collegata all'astrologia, cioè al “calcolo delle STELLE”. Ripetiamo che Elena Voloshanka si rifletteva nelle cronache dell'Europa occidentale proprio come Diana Poitiers, che era costantemente accanto a Caterina de' Medici.
Come nel caso di Sofia-Maria Paleologa, parlando della "biografia" di Elena Voloshanka, si dovrebbe usare il termine "Elena Voloshanka - Ester del XVI secolo".
Questa identificazione fa parte del parallelismo generale tra la “dinastia degli Asburgo” dell'Europa occidentale e la dinastia degli zar-khan della Rus' dell'Orda del XIV-XVI secolo, vedere il capitolo 3 di questo libro. La breve essenza del parallelismo è questa.
a. Caterina de' Medici è un riflesso di Sofia Paleologa.
b. Diana Poitier (e Maria Stuarda) sono un riflesso di Elena Voloshanka, cioè la biblica Ester.
c. Enrico II d'Orleans è un riflesso di Ivan III = IV il Terribile. Per un ritratto "antico" di Enrico II dell'Europa occidentale, vedere la Fig. 4.2.
d. La rivolta dei protestanti ugonotti in Francia contro i cattolici, è una delle manifestazioni della ribellione della Riforma nell'impero Mongolo del XVI secolo. Una serie di rivolte riformiste simili, e in particolare l'oprichnina nella Rus' nel XVI secolo, si riflettevano nella Bibbia come il biblico "massacro dei persiani da parte degli ebrei".
e. La famosa Notte di San Bartolomeo in Francia nel 1572, è la risposta dell'Impero alla ribellione dei protestanti ugonotti. In parte è un riflesso della sconfitta dell'eresia dei giudaizzanti nella metropoli dell'Impero Mongolo, così come nelle sue altre aree.
f. La disgrazia di Maria Stuarda e la sua esecuzione in prigione è un riflesso della disgrazia di Elena Voloshanka = la biblica Ester, che fu imprigionata in una prigione dell'Orda e lì morì.
Il diagramma visivo del parallelismo che abbiamo scoperto è mostrato nella Fig. 4.3 .
Fig.4.3. Schema del parallelismo scoperto tra:
1) il libro biblico di Ester,
2) la storia russa del XVI secolo,
3) il riflesso di questi eventi nella storia russa del XV secolo con uno spostamento cronologico di cento anni,
4) la storia francese del XVI secolo,
5) la storia anglo-francese del XVI secolo.
1a. Sofia-Maria Paleologadel presunto XV secolo, in realtà del XVI secolo. Anni di vita: nella storia di Scaligero-Miller, le date della vita di Sofia Paleologa sono le seguenti. Quando sia nata non è noto. Morì presumibilmente nel 1503 [797], p.1242. Si dice che nel 1472 sposò lo zar russo Ivan III = IV il Terribile [797], p.1242. È considerata la nipote dell'ultimo imperatore bizantino Costantino IX [797], p.1242. Lo spostamento cronologico tra Sofia Paleologa e Caterina de Medici è quindi di circa cento anni. Vale a dire 86 anni, se confrontiamo le date della loro morte: 1589 - 1503 = 86.
■1b. Caterina de’ Medici del XVI secolo. Anni di vita: le date di vita di Caterina de Medici sono le seguenti. Nacque il 13 aprile 1519 [659], p.14, e morì il 5 gennaio 1589 [659], p.301. Ovvero, ha vissuto per 70 anni. “Al battesimo, alla neonata vennero dati tre nomi: Caterina (nome prediletto dalla famiglia Medici), Maria (in onore di Madre di Dio) e Romulea (secondo la tradizione, agli eredi delle famiglie nobili veniva dato il nome di uno dei fondatori di Roma)” [659], p.14. Da notare che il nome SOFIA, scritto in lettere slave, potrebbe essere percepito dagli europei occidentali come ST (senza vocali), a causa della doppia lettura della lettera Fita. Inoltre, gli europei occidentali potevano leggere la S slava sia come C che come K, come, ad esempio, nella parola Cesare-Kaiser. Di conseguenza, dal nome slavo SOFIA nelle cronache dell'Europa occidentale, si potrebbe benissimo ottenere l'abbreviazione KT, che fu poi pronunciata come Katia o Katerina. Inoltre, secondo la nostra ricostruzione, uno dei prototipi di “Sofia Paleologa” era Maria, la moglie di Ivan IV “il Terribile”. Pertanto, il nome Maria è intrecciato sia nella “biografia” di Sofia Paleologa sia nella “biografia” di Caterina Maria de' Medici.
2a. Sofia-Maria Paleologa. Visse in Italia e poi se ne andò nella Rus’. Sofia Paleologa fu allevata, come riferisce Karamzin, “secolo le regole dell'unione fiorentina” [362], volume 6, colonna 38. Era la figlia di Tommaso, fratello dell'imperatore greco. Si racconta che Tommaso... con la moglie, con i figli e con i più nobili greci, partì da Corfù per Roma" [362], volume 6, colonna 37. Tommaso visse a Roma e morì a Roma. Il Papa di Roma poi si preoccupò particolarmente del futuro di sua figlia Sofia [362], vol.6, colonne 37-38. Per cui, Sofia rimase in Italia per qualche tempo, dove fu organizzato il suo matrimonio con Ivan III il Terribile. Dall'Italia, Sofia Paleologa andò nella Rus'. [362], t.6, colonna 41.
■2b. Caterina de’ Medici. Visse in Italia e poi se ne andò in Francia. Caterina de' Medici nacque a Firenze [659], p.14. Dopo aver sposato il principe francese Enrico d'Orleans, cambiò luogo di residenza. Dall'Italia, Caterina de' Medici andò in Francia = PRS (Parigi) [659], p.29. Il nome Enrico o Henrich, come abbiamo già detto, molto probabilmente deriva da KHAN + RICH o KHAN + REX, ovvero khan-re. Quindi, in entrambe le “biografie” vediamo la stessa trama: Firenze, l'Italia, il matrimonio, il trasferimento dall'Italia a Parigi o nella Rus'.
3a. Sofia-Maria Paleologa. Quasi tutta la sua vita è connessa con la Rus'. Sofia Paleologa è considerata una principessa greca. Dopo aver sposato lo zar russo Ivan III il Terribile nel 1472, divenne la zarina russa. Quasi tutta la sua vita è stata quindi legata alla Rus'.
■3b. Caterina de’ Medici. Quasi tutta la sua vita è legata alla Francia. A partire dall’età di 14 anni, tutta la lunga vita di Caterina de Medici è legata alla Francia, a Parigi [659]. Secondo i nostri risultati, molti eventi medievali avvenuti nella Rus' sono stati poi attribuiti (sulla carta) alla storia della Francia = PRS (Parigi). Il nome PARIS o Parigi è una delle varianti di lettura del nome B-RUS = Bianca Rus' ossia P-Russia, Prussia o Russia Bianca. In entrambe le “biografie” viene utilizzato lo stesso termine: Rus' o PRS = Paris, P-Russia. Inoltre si riporta che “dal lato femminile, l'antenata del casato (i Medici - Autore) fu la nobile romana Alfonsina ORSINI” [659], p.15. Nel nome ORSINI suona chiaramente il nome RUSYNA, che probabilmente indica ancora una volta un legame con la Rus'.
4a. Sofia-Maria Paleologa. Il papà mori presto e lei venne accudita dal Papa. Sofia Paleologa era molto giovane quando suo padre morì. Non è stato riferito se sua madre fosse viva in quel momento. In ogni caso, dopo la morte del padre, l’ancor giovanissima Sofia Paleologa si trovò sotto il diretto patrocinio di Papa Paolo II [362], volume 6, colonna 37.
■4b. Caterina de’ Medici. I genitori morirono presto e il Papa si prese cura della giovane. I genitori di Caterina de' Medici morirono nel suo primo anno di vita. Maddalena, madre di Caterina de' Medici, morì il 14° giorno dopo il parto, mentre il padre Lorenzo II “sopravvisse alla moglie solo quattro mesi” [659], p.20. Così, Caterina de' Medici rimase orfana nel primo anno di vita. Fu soprannominata “la figlia della morte” [659], p.20. Si ritiene che “rendendosi conto presto della sua condizione di orfana, spesso veniva lasciata a sé stessa, leggeva molto e rifletteva su ciò che leggeva” [659], p.21. Papa Clemente VII patrocinò Caterina de' Medici [659], p.27. Trascorse molto tempo presso la residenza papale a Roma [659], p.22.
Per cui, in entrambe le "biografie" vediamo la stessa trama: la prematura scomparsa dei genitori e il benevolo patrocinio del Papa.
5a. Sofia-Maria Paleologa. Per qualche motivo, non ci sono suoi ritratti affidabili. È strano che nessun ritratto attendibile di Sofia Paleologa sia giunto ai nostri giorni [578], libro 2, pp. 136-137. Nella Figura 4.4 viene presentata un'antica immagine della scena della presentazione della dote a Sofia Fominichna Paleologa. Nella Figura 4.5 viene mostrato un frammento ingrandito del dipinto raffigurante Sofia. Tuttavia, riguardo a questo murale del XVI-XVII secolo, lo storico A. Nechvolodov riporta quanto segue. “PURTROPPO NON ESISTE UN'IMMAGINE ATTENDIBILE DI SOFIA FOMINICHNA. Il disegno qui posto, dove il papa le consegna la dote, rappresenta una fotografia di un murale dell'Ospedale Santo Spirito a Roma, opera di un artista piuttosto scadente, che visse cinquant'anni dopo di lei” [578], libro .2, pp.136-137.
N.M. Karamzin riferisce che Papa Paolo II, volendo convincere lo zar Ivan III il Terribile a sposare Sofia, gli diede una “immagine pittorica della donna” [362], vol 6, colonna 39. E inoltre: “Portò la zarina davanti all'icona”, [362], commento 86 al volume 6, capitolo 2. Anche questo ritratto, per quanto ne sappiamo, non è sopravvissuto.
Si ritiene che Sofia Paleologa sia raffigurata sul cosiddetto velo di Elena Voloshanka risalente al 1498, vedi Fig. 4.6 . Un frammento ingrandito di questo lussuoso velo ricamato, è mostrato nella Fig. 4.7. Al centro della Fig. 4.7 "davanti, con la barba grigia e l'aureola, c'è il granduca Ivan III; dietro di lui c'è un uomo con una corona, ma senza aureola, suo figlio Vasily; accanto a lui, con le braccia incrociate sul petto, con una corona e l'aureola, c'è il suo giovane nipote Dimitry Ivanovich... e una donna con un tamburo rotondo sulla spalla (la Granduchessa Sofia)" [812], p.60. Tuttavia, il ritratto, come vediamo, è piuttosto convenzionale e astratto, vedi Fig. 4.8 . È interessante notare che Sofia è raffigurata in piedi e lontano da Ivan III = IV il Terribile. Forse, questo può essere spiegato dal fatto che il velo è stato realizzato nella bottega della granduchessa Elena Stefanovna Voloshanka, la rivale di Sofia Paleologa. Ricordiamo che per qualche tempo Ivan III = IV il Terribile allontanò da sé Sofia e avvicinò Elena. Per i dettagli, vedere "La Rus' Biblica", capitolo 7. Un riflesso di questa circostanza potrebbe essere il gesto in cui gli artisti di Elena Voloshanka raffigurarono Sofia distante da Ivan III. Oppure, la donna nella Fig. 4.8 non è affatto Sofia. Dopotutto, non c'è alcuna iscrizione sulla sindone che certifichi che si tratti di un ritratto di Sofia.
La mancanza di ritratti affidabili di Sofia sembra piuttosto strana. Sofia Paleologa è stata una famosa regina della storia russa ed europea. Sono poche le donne governanti che ricevettero così tanta attenzione nelle pagine dei libri di storia. Come è potuto accadere che non ci sia pervenuto UN SOLO RITRATTO DI SOFIA? Anche i murali dell’Ospedale Santo Spirito, Fig. 4.4 e Fig. 4.5 , la rappresentano quasi di spalle, dalla nuca. È visibile vagamente solo il suo profilo. Allo stesso tempo, risulta essere stato conservato il ritratto di suo fratello, Andrea Paleologo, vedi Fig. 4.9. Il ritratto è frontale, il volto è visibile molto bene. Inoltre, il ritratto non si trova ovunque, ma nel Palazzo Vaticano. Allo stesso tempo, il fratello Andrea non è stato particolarmente glorificato in alcun modo. Inoltre, come scrive N.M. Karamzin, “i suoi figli (di Tommaso - Aut.) Andrea e Manuele, vissero nelle grazie del nuovo papa Paolo II, senza meritarle con il loro comportamento, che era molto frivolo e seduttivo” [362], vol.6, colonna 37.
Questo è qualcosa per cui vale la pena riflettere. Risulta in qualche modo molto strano. Il ritratto del poco conosciuto e frivolo Andrea Paleologo è ben conservato, ma per qualche motivo non è sopravvissuto un solo ritratto della sua famosa sorella, Sofia Paleologa. Molto probabilmente, le sue immagini furono distrutte durante la “grande epurazione” dopo la Riforma del XVII-XVIII secolo. Abbiamo descritto in dettaglio le ragioni di tale epurazione nel capitolo 1, di “Lo Sviluppo dell’America da parte della Rus' dell’Orda”. Di seguito torneremo nuovamente su questo argomento.
Notiamo che lo storico A. Nechvolodov considera postumo il ritratto di Sofia Paleologa, poiché fu dipinto, come risulta dalla cronologia di Scaligero, solo 150 anni dopo. Su questa base definisce il ritratto inaffidabile. Come stiamo iniziando a capire, A. Nechvolodov fu ingannato dall'erronea cronologia di Scaligero-Miller. Il fatto è che la vera storia di Sofia-Maria Paleologa del XVI secolo è stata spostata di circa cento anni, mentre il suo ritratto, dipinto solo 50 anni dopo gli eventi, è rimasto nella sua corretta posizione cronologica. Di conseguenza, tra il ritratto e la “biografia scaligeriana” di Sofia si è creato un divario artificiale di circa 100-150 anni. Riportando la “biografia” di Sofia al suo posto originario, ovvero spostandola in avanti di circa 100 anni, scopriamo subito che il ritratto di Sofia nella Fig. 4.4 , a quanto pare fu dipinto alla fine della sua vita, o immediatamente dopo la sua morte. Vale a dire che è più affidabile di quanto si pensi oggi.
Si scopre inoltre che di Sofia Paleologa è sopravvissuto fino ad oggi solo un oggetto: un sudario da lei ricamato, presumibilmente del 1498. A. Nechvolodov riferisce che questo è “L'UNICO OGGETTO CHE SI È CONSERVATO DI LEI FINO AD OGGI” [578], p.190. Vedere Figura 4.10 la . Tuttavia, non è chiaro su quali basi il velo sia stato attribuito specificamente a Sofia Paleologa. Per quanto si può giudicare dalla fotografia, non ci sono iscrizioni sulla sindone.
■5b. Caterina de’ Medici. Di Caterina de' Medici sono sopravvissuti molti ritratti, ma molto probabilmente furono dipinti successivamente. Sono sopravvissuti parecchi ritratti di Caterina de Medici. Tuttavia, sono tutti caratterizzati da un livello di esecuzione molto elevato, che indica un'epoca piuttosto tarda. Molto probabilmente si tratta di ritratti realizzati nel XVII-XVIII secolo e poi datati retroattivamente come parte integrante della scrittura della “corretta storia riformista”. Presentiamo qui alcuni dei ritratti. Nella Figura 4.11 si mostra un'immagine di Caterina de' Medici nella sua giovinezza.
6a. Sofia-Maria Paleologa. Papa Sisto IV sposò Sofia Paleologa. Rifiutò la mano di molti altri pretendenti di famiglie reali, così divenne una zarina straniera nella Rus'. Scrive N.M. Karamzin: “Una giovane... ragazza di nome Sofia, dotata di bellezza e intelligenza, era oggetto della benevolenza generale. Il Papa (Paolo II - Autore) cercava per lei un degno sposo ... voleva promuovere la sua politica con questo matrimonio. Paolo rivolse lo sguardo al granduca Giovanni... La lontananza, favorevole alle favole, fece sorgere voci sull'immensa ricchezza e il numero dei russi ... Il cardinale Bessarione ... mandò un greco di nome Yuri con una lettera al Granduca (nel 1469), offrendogli la mano di Sofia, la famosa figlia del Despota di Morea, che avrebbe rifiutato due pretendenti, il Re di Francia e il Duca di Milano, non volendo essere la sposa di un Sovrano di Fede Latina” [362], vol. 6, colonne 37-38.
A proposito, prestiamo attenzione al disaccordo piuttosto curioso ed evidente di N.M. Karamzin con l'opinione di Papa Paolo II, secondo cui i russi erano numerosi e immensamente ricchi. Si deve presumere che tale disaccordo sia una conseguenza dell’educazione dei nostri storici nello “spirito dei Romanov”, quando menzionare la ricchezza della Rus’ dell'Orda dell’epoca del XIV-XVI secolo era diventata una brutta cosa nella Russia riformista del Romanov. Adesso era necessario parlare ripetutamente del “terribile giogo tataro-mongolo”, che presumibilmente gettò la Rus' nella sporcizia e nella povertà, mentre le antiche prove sopravvissute del gran numero di persone e della ricchezza del paese cominciarono a essere chiamate "fantasie". Torniamo, però, al matrimonio di Sofia Paleologa.
Fu inviata un'ambasciata papale fu a Ivan III il Terribile, con l'offerta di matrimonio con Sofia. Karamzin scrive: “Dio stesso gli mandò una sposa molto famosa, un ramo dell'albero reale... questa unione benedetta, che ricorda Vladimiro, farà di Mosca la nuova Bisanzio” [362], volume 6, colonna 39. Nel frattempo, il Papa morì e gli successe Sisto IV, il quale, con lo stesso zelo, continuò l'opera del suo predecessore nell'organizzare il matrimonio di Ivan III il Terribile con Sofia. Di conseguenza, fu firmato il contratto di matrimonio e il 12 novembre del presunto 1472 ebbero luogo le nozze di Sofia Paleologa e Ivan III il Terribile [362], volume 6, colonna 43. Come ora sappiamo, in realtà si trattava di un secolo dopo, nel XVI secolo. N.M. Karamzin sottolinea ripetutamente il fatto che l'Europa occidentale trattava Sofia Paleologa con grande rispetto. In particolare, scrive che l’Europa “onorò Sofia per appartenere alla stirpe degli antichi imperatori bizantini e, per così dire, la seguì con lo sguardo fino ai confini della nostra patria” [362], volume 6, colonna 45.
■6b. Caterina de’ Medici. Papa Clemente VII sposò Caterina de' Medici. Rifiutò la mano di molti altri pretendenti di famiglia reale. così divenne la regina straniera di Francia. Papa Clemente VII era attivamente alla ricerca di uno sposo adatto per Caterina de' Medici. “Il diritto di scelta spettava a papa Clemente VII. Tra i contendenti alla mano dell'ereditiera dei Medici, c'erano il figlio del duca di Ferrara Ercole d'Este, il re scozzese Giacomo V, il principe della casa di Lorena, il Conte di Vaudemont, il figlio illegittimo del re inglese Enrico VIII, il duca di Richmond, il principale condottiero dell'esercito di Carlo V d'Asburgo, il duca di Mantova Federico Gonzaga e il figlio del duca di Milano, Ludovico il Moro. Il Papa preferì il figlio di Sua Maestà il Re di Francia, che con i suoi meriti eclissò tutti gli altri candidati” [659], p.28.
“Le nozze dei Medici e del Duca d'Orleans furono riprodotte dal Vasari” [659], p.33. La sua immagine è mostrata nella Fig. 4.12 e Fig.4.12a . In realtà, pare che questa sia una rappresentazione dell'Europa occidentale del matrimonio di Ivan III = IV il Terribile con Sofia Paleologa.
7a. Sofia-Maria Paleologa. Il lungo viaggio in nave verso lo sposo e la data del matrimonio. Sofia Paleologa lasciò Roma il 24 giugno e arrivò a Lubecca il 1° settembre. Da qui, il 10 settembre “partì sulla migliore nave per Reval” [362], vol 6, colonna 40. Quindi, la nave entrò nel lago Peipsi, dove Sophia sbarcò. “La principessa entrò a Mosca il 12 novembre... Il fidanzamento ebbe luogo qui” [362], volume 6, colonna 43. Quindi, il viaggio pre-matrimoniale di Sofia durò diversi mesi e il fidanzamento ebbe luogo il 12 novembre 1472.
■7b. Caterina de’ Medici. Il viaggio in nave verso lo sposo e la data del matrimonio. Caterina de' Medici lasciò Firenze per la Francia, il 1° settembre 1533. Alla Spezia si imbarcò su una nave, una galea da guerra francese. A Nizza si imbarcò sulla nave papale e arrivò a Marsiglia “sulla lussuosa galea veneziana del papa, scintillante d’oro” [659], p.30. “Il viaggio durò quasi un mese e mezzo e terminò il 12 ottobre, quando Clemente VII e Caterina de' Medici sbarcarono sulla costa francese” [659], p.30. Il matrimonio ebbe luogo il 31 ottobre 1533 a Marsiglia [659], p.33.
Pertanto, la differenza tra le date del matrimonio di Sofia Paleologa (1472) e Caterina de' Medici (1533) è di 61 anni. Si noti che i giorni di questi “due matrimoni” differiscono leggermente: 12 novembre per Sofia e 31 ottobre per Caterina. La differenza è di soli 12 giorni. Ciò è comprensibile: lo stesso evento venne diviso in due nelle cronache. La caratteristica più importante è che gli anni sono “divergenti”, ma il giorno e il mese sono distorti leggermente. È chiaro che il giorno e il mese di un evento sono meno importanti per la cronologia globale rispetto agli anni. Pertanto, durante la revisione della storia nel XVII-XVIII secolo, è possibile che non si sia prestata attenzione alle caratteristiche temporali minori. Di conseguenza, entrambe le versioni della storia hanno mantenuto più o meno il giorno e il mese corretti del matrimonio.
Nella Figura 4.13 e Fig.4.13a viene presentato un antico ritratto di Caterina de' Medici, la Delfina.
8a. Sofia-Maria Paleologa. Il doppio atteggiamento degli storici dei Romanov verso Sofia: una grande zarina, ma “astuta e ambiziosa”. Nella versione dei Romanov della storia russa, c'è un atteggiamento negativo nei confronti di Sofia Paleologa. Naturalmente, gli storici dei Romanov ammettono che era una grande sovrana, ma allo stesso tempo aggiungono che era, per così dire, "non molto buona". N.M. Karamzin, ad esempio, parla di lei in questo modo: "una moglie astuta e ambiziosa" [362], volume 6, colonna 43. Abbiamo discusso in dettaglio le ragioni di un atteggiamento così ambivalente nei confronti di Sofia Paleologa nel libro "La Rus' Biblica”, capitolo 7 . Torneremo su questo argomento più avanti.
■8b. Caterina de’ Medici. Il doppio atteggiamento degli storici europei occidentali verso Caterina: una grande regina, ma “infida e crudele”. Oggi si è formato un certo cliché con cui gli storici dell'Europa occidentale, e dopo di loro molti altri, caratterizzano Caterina de' Medici con parole simili alle seguenti. "Caterina de' Medici, soprannominata la Regina Nera, è una delle donne più famose del passato. Per secoli il suo nome, avvolto nelle leggende, è stato simbolo di durezza e crudeltà, ed è stato associato alla tragedia della Notte di San Bartolomeo" [659], vedi annotazione in copertina. Per un altro ritratto di Caterina de' Medici, vedere Fig. 4.14.
9a. Sofia-Maria Paleologa. La leggendaria biblioteca di Ivan "il Terribile". Si ritiene che Sofia Paleologa abbia portato con sé la sua cultura greco-bizantina e numerosi libri. Ad esempio, Karamzin scrive quanto segue. “Inoltre, molti greci che vennero da noi con la principessa, divennero utili in Russia per la loro conoscenza delle arti e delle lingue ... arricchirono le biblioteche della Chiesa di Mosca con i libri salvati dalla barbarie turca” [362], vol 6, colonna 45.
D'altro canto, vi ricordiamo la Fig. 4.3, in cui l'epoca di Ivan III il Terribile è un riflesso dell'epoca di Ivan IV il Terribile tramite uno spostamento lungo un secolo. A questo proposito ci viene subito in mente il seguente fatto eclatante. Abbiamo tutti sentito parlare dell'enorme biblioteca leggendaria di Ivan il Terribile, accumulata nel XVI secolo nella capitale dell'Impero. Secondo numerose storie, ospitava vaste collezioni di libri antichi e manoscritti. Si ritiene che la biblioteca sia andata irrimediabilmente perduta. Molto probabilmente, come risulta dai nostri risultati, è proprio così. Tuttavia, la sua ricerca non si è fermata ancora oggi, anche se senza successo. Come abbiamo già detto, anche le leggende sulla famosa “Biblioteca egiziana di Alessandria” sono probabilmente un riflesso dei racconti sulla biblioteca di Ivan il Terribile. Si ritiene che la Biblioteca egiziana di Alessandria sia andata persa. Ricordiamo che il quartier generale zarista della Rus' dell'Orda, Aleksandrovskaya Sloboda non lontano da Mosca, fu effettivamente completamente distrutto, vedi "Il Segreto della Storia Russa", capitolo 2:34. Come abbiamo mostrato nel libro "La Rus' Biblica", capitolo 4, l'Egitto biblico è la Rus' dell'Orda del XIV-XVI secolo.
Per cui, nell'epoca del "Terribile", le cronache sottolineano soprattutto la creazione di un'ampia e ricca biblioteca centrale dell'Impero. La domanda è: come si è riflesso un fatto così eccezionale nelle cronache dell'Europa occidentale, che descrivevano, in particolare, non solo accadimenti locali, ma anche gli eventi della lontana corte dell'Impero della Rus' dell'Orda?
■9b. Caterina de’ Medici. L'enorme biblioteca reale accumulata da Caterina. Si dice che “Fontainebleau e il Louvre possedevano un altro tesoro: la biblioteca, orgoglio di Parigi. La Biblioteca Reale creata con la partecipazione di Carlo V. Fu trasferita dalle rive della Senna a Blois durante il regno di Luigi XII, e da lì a Fontainebleau da Francesco I. Su consiglio del famoso filosofo francese Pierre Ramier, la biblioteca fu trasferita da Fontainebleau al Louvre. Conoscitrice di libri e manoscritti antichi, la Medici fu collezionista e curatrice di questi monumenti culturali di inestimabile valore. Grazie ai suoi sforzi, la Biblioteca Reale si arricchì di libri e di una vasta collezione di manoscritti (circa 4500) ... Libri, manoscritti antichi e tesori di famiglia riempivano l'ufficio di Caterina de' Medici... Accanto ad essi erano collocate le mappe geografiche di Europa, Asia, Africa, Nuovo Mondo e, separatamente, Inghilterra, Spagna, Paesi Bassi e terre germaniche” [659], p.183.
Vi facciamo notare che una tale varietà di carte geografiche, sia dell'Eurasia che delle terre più remote, è del tutto naturale per una Biblioteca Imperiale, cioè per la biblioteca centrale del Grande Impero Mongolo, distribuita su vasti spazi. È nella metropoli, nella capitale, che dovrebbero trovarsi le mappe dettagliate di tutte le sue province. Erano necessarie per snellire la vita dell'Impero, come pure per le spedizioni militari e commerciali.
Sono state conservate anche altre prove indirette che la "biblioteca-museo di Caterina de' Medici", cioè Sofia Paleologa, era apparentemente il deposito culturale centrale nella capitale dell'Impero Mongolo. “Inoltre, nello studio (della Medici - Autore) erano conservate cose strane provenienti dai diversi angoli del mondo: pelli di coccodrillo, pelli di camaleonte, rami di corallo, fiandre, tappeti turchi e persiani, miniature in lacca cinese, oggetti fatti di pietre preziose e piatti… la biblioteca poteva essere apprezzata solo da una mente illuminata” [659], pp. 183-184. È del tutto naturale che gli ammiragli delle flotte della Rus' dell'Orda e degli Atamani Ottomani, di ritorno dai lontani viaggi per mare, portassero oggetti rari e preziosi in dono allo zar khan e a sua moglie. I più notevoli venivano conservati nella biblioteca-museo imperiale.
A proposito, il Museo del Louvre, menzionato nella "biografia" di Caterina de' Medici come sede della biblioteca reale, era molto probabilmente una Lavra, vale a dire un grande monastero nella Rus' dell'Orda. A quanto pare, le biblioteche reali erano conservate in tali monasteri. Ampiamente conosciuta, ad esempio, è la Lavra della Trinità di San Sergio vicino a Mosca. Forse fu lì che fu trasportata la biblioteca di Ivan il Terribile. Nelle cronache francesi la parola Lavra è sopravvissuta quasi nella stessa forma di Louvre. In seguito, l'origine della parola fu dimenticata e cominciarono a chiamarlo semplicemente Louvre. A quanto pare, anche il famoso Louvre parigino un tempo era una Lavra. Da qui il suo nome moderno Louvre.