Cristo e la Rus’
attraverso gli occhi degli “antichi” greci

 A. T. Fomenko – G.V. Nosovskiy

Nuove informazioni su Andronico Cristo, Giovanni Battista, l’apostolo Paolo, Giuda Iscariota e le crociate della Rus’ dell’Orda. A quanto pare, ques te testimonianze costituiscono la base delle opere principali di Erodoto, Plutarco, Tucidide, Senofonte, Platone e Aristofane.

Nuova edizione del 2013-2015

testo tradotto in italiano da Claudio dell’Orda

CAPITOLO 4: LA GUERRA DEL PELOPONNESO = GUERRA DI TROIA DEL XIII SECOLO, SCOPPIO’ PER VENDICARE L’ESECUZIONE DI CRISTO. GIUDA E GLI ALCMENIDI. IL FAMOSO TEMISTOCLE È UN RIFLESSO DI GIUDA ISCARIOTA.

 

7. IL FAMOSO ATENIESE TEMISTOCLE È IN PARTE UN RIFLESSO DEL GIUDA TRADITORE DEI VANGELI.

7.1. TUCIDIDE COLLEGA DIRETTAMENTE L'ESILIO DI TEMISTOCLE ALLA MORTE DEL RE PAUSANIA.

I “classici antichi” parlano molto dell'ateniese Temistocle, vedi fig. 4.34. Si ritiene che abbia vissuto all'incirca nel 525-460 a.C. [988:00]. Vedi fig. 4.17. A quanto pare, almeno una parte della sua biografia, ovvero l'ultima, è un riflesso della storia dell'apostolo Giuda, il traditore. Tuttavia, subito dopo il racconto dell'esecuzione del re Pausania, Tucidide passa all'ultimo periodo della vita di Temistocle. E questo racconto, in combinazione con le informazioni di Plutarco, ricorda molto la storia evangelica di Giuda.

Tucidide dice: “Gli Ateniesi, rilevando che anche il dio aveva giudicato il loro gesto un sacrilegio, imposero a loro volta a Sparta di espellerne i responsabili con le loro famiglie. Ambasciatori spartani giunti appositamente ad Atene, implicarono anche Temistocle nell’accusa di complotto con la Persia che aveva perduto Pausania. Risultava dall’analisi dei capi d’accusa raccolti contro Pausania: onde la loro ferma richiesta che Temistocle fosse egualmente punito. Gli Ateniesi si lasciarono persuadere (poiché egli aveva già subito l’ostracismo e abitava ad Argo in quel tempo, quando non si recava, di tanto in tanto, in altre località del Peloponneso). Mobilitarono un gruppo d’uomini, cui si diede istruzione di scovarlo, in qualunque luogo si trovasse, e ricondurlo ad Atene, con l’aiuto dei messi spartani che si dichiararono disposti a collaborare nella ricerca.

Una voce preavverte in tempo Temistocle, che lascia in tutta fretta il Peloponneso per passare a Corcira, contando sul debito di riconoscenza che aveva contratto con quel paese. Ma i Corciresi gli confessano che temono forte le rappresaglie spartane e ateniesi, se gli danno ricovero. Abbandona anche quel rifugio e si fa sbarcare sulla terra che si estende davanti a Corcira. L’incalzare sistematico degli inseguitori, informati via via di ogni spostamento, lo costringe, in una circostanza di particolare smarrimento a fermarsi presso Admeto, re dei Molossi, che gli è ostile.

Quando si presentano, solleciti, Ateniesi e Spartani, Admeto non ha riguardo per le loro insistenti proteste e non consegna l’ospite. Soddisfa anzi il suo desiderio di raggiungere il re, facendolo scortare per via di terra fino all’opposto mare alla corte di Alessandro a Pidna. Trova qui una nave da carico, in procinto di salpare per la Ionia, e vi s’imbarca. Ma un fortunale li trascina proprio davanti a un campo di Ateniesi intenti all’assedio di Nasso. Temistocle si lascia prendere dal panico e rivela al comandante della nave (a bordo infatti la sua identità era ignota) chi sia in realtà e le ragioni della sua fuga. Se non lo condurrà in salvo, minaccia che sosterrà la tesi d’averlo corrotto e comprato con il denaro il passaggio sulla sua nave. Il provvedimento più sicuro è che nessuno scenda a terra, mentre non si può riprendere la navigazione. Se si mostra d’accordo, la sua gratitudine sarà adeguata e sostanziosa. Il comandante accetta le condizioni di Temistocle e dopo aver tenuto ormeggiata la nave un giorno e una notte al largo del campo ateniese, salpa per Efeso. Temistocle gli compensa il favore con l’oro (gli erano state fatte pervenire da Atene e da Argo, per opera di amici, tutte le sue sostanze), e direttosi all’interno, accompagnato da un Persiano della costa, manda una lettera al re Artaserse figlio di Serse, asceso da poco alla dignità del trono.

Era meritevole infatti Temistocle della più ammirata meraviglia, particolarmente per la straordinaria
sicurezza con cui aveva imposto in molte occasioni il suo temperamento geniale.

Morì di malattia: alcuni soggiungono che si sia dato la morte con il veleno, vedendosi nell’impossibilità di compiere le promesse formulate al re. Rimane di lui un monumento funebre nella piazza di Magnesia d’Asia. Era governatore di questa regione. Il re gli aveva donato Magnesia come «pane» (gli fruttava infatti cinquanta talenti l’anno), Lampsaco come «vino» (le sue campagne infatti godevano fama d’esser le più fertili di viti), Miunte come «companatico». Dicono i suoi parenti che le ossa furono traslate in patria, come aveva desiderato e che siano sepolte in Attica, di nascosto da Atene: sepoltura illegale, poiché egli era esule imputato di tradimento. Furono questi i casi estremi di Pausania spartano e di Temistocle ateniese, gli uomini di più fulgido prestigio, tra quelli della loro epoca, in Grecia.” [924], pp. 58-60.

Plutarco aggiunge nuovi dettagli all'odio che diverse persone provavano per Temistocle dopo il suo tradimento. "Quando arrivò a Cuma, Temistocle notò che MOLTI ABITANTI DELLA COSTA LO STAVANO ASPETTANDO PER CATTURARLO, in particolare Ergotele e Pitodoro (questa caccia era vantaggiosa per coloro che cercavano di arricchirsi con ogni mezzo, poiché il re aveva promesso duecento talenti per la testa di Temistocle). Per questo motivo FUGGÌ nella cittadina eolica di Egi, dove nessuno lo conosceva... Si nascose per diversi giorni" [660:1], p. 219.

A quanto pare, siamo di fronte al giudizio universale e all'odio verso Giuda-Temistocle-il traditore, diffuso tra i cristiani, che diventavano sempre più numerosi. Temistocle cerca di nascondersi, ma senza successo, e quasi subito pone fine alla sua vita suicidandosi.

 

7.2. TEMISTOCLE E GIUDA.

Le informazioni sull'evangelico Giuda sono poche. Gli evangelisti parlano poco di lui, il che è comprensibile visto il suo ruolo negativo nella vita di Cristo. Si sa che Giuda, l'avido traditore, si pentì, gettò i suoi trenta denari, andò e si impiccò. Tuttavia, oggi disponiamo di ulteriori dati interessanti su Giuda, poiché abbiamo scoperto i suoi riflessi dimenticati nelle altre cronache. Ad esempio, nei testi russi, dove si parla dell'assassinio a tradimento del principe Andrey Bogolyubsky = Cristo. Vedi il nostro libro “Il re dei Slavi”. Ora possiamo avvalerci di queste informazioni.

È curioso che nel racconto “antico” greco di Tucidide su Temistocle, si ritrovino tutti gli elementi costitutivi della storia di Giuda Iscariota.

- TRADITORE, INFAME.

Notiamo subito che la maggior parte dei contemporanei considera Temistocle un TRADITORE. È un traditore, per questo è ferocemente perseguitato sia dagli Spartani che dagli Ateniesi, che, tra l'altro, sono in conflitto tra loro. Inoltre, il tradimento di Temistocle è direttamente collegato al re Pausania, che era appena stato giustiziato. Tucidide ci spiega che il tradimento consisteva presumibilmente nel fatto che Temistocle, essendo amico di Pausania, era anche incline a un'alleanza segreta con i Persiani. E quando questo fatto fu rivelato, le accuse contro Pausania ricaddero presumibilmente anche su Temistocle. Tuttavia, è possibile che Tucidide si sia confuso un po'. Sottolineando il fatto del TRADIMENTO di Temistocle, presumibilmente in relazione "ai Greci in generale", Tucidide dichiara allo stesso tempo che TEMISTOCLE È AMICO DI PAUSANIA. Ma anche l'apostolo Giuda era considerato un AMICO e discepolo di Cristo. Tuttavia, in seguito lo tradì. Per questo si meritò la maledizione dei cristiani. A quanto pare, l'antico testo di Tucidide afferma che Temistocle TRADI' il re Pausania, suo amico. Per questo fu maledetto dai Greci.

- L’ODIO PER IL TRADITORE.

I Vangeli non riportano il fatto che Giuda fosse perseguitato dai suoi contemporanei. Mentre le cronache russe affermano chiaramente che non appena i sostenitori del defunto principe Andrey Bogolyubsky = Cristo, ebbero tale opportunità, tutti gli assassini del principe, compresa la moglie traditrice, un sorprendente duplicato di Giuda, furono catturati e crudelmente giustiziati. Inoltre, prima di allora, i traditori furono perseguitati con insistenza per un certo periodo. Finché, finalmente, non furono catturati.

Tucidide parla letteralmente di un odio nazionale nei confronti di Temistocle. Egli è perseguitato senza sosta sia dagli Ateniesi che dagli Spartani. Cioè, in generale, da tutta la Grecia. Inoltre, la persecuzione non si limita alla Grecia, ma anche a tutte quelle terre in cui il perseguitato Temistocle cerca di nascondersi, Fig. 4.35. Probabilmente, qui vediamo la reazione generale dei cristiani all'esecuzione di Cristo. Qualsiasi cristiano avrebbe dovuto odiare Giuda il traditore. Tutti i popoli lo fecero, anche se erano in disaccordo tra loro per altri motivi. Come, ad esempio, gli Ateniesi e gli Spartani. Ma nel loro atteggiamento verso il traditore, tutti i Greci = Cristiani si unirono immediatamente.

- LA SETE DI SOLDI.

Nella biografia "antica" di Temistocle, il suo amore per il denaro è costantemente sottolineato. Questo tema ricorre ripetutamente, in diverse occasioni, e distingue chiaramente Temistocle dagli altri eroi dell'"Ellade classica". Solo un personaggio risulta "molto simile" a Temistocle sotto questo aspetto. Si tratta del famoso ateniese Alcibiade, di cui parleremo più avanti. Il quale, a quanto pare, è anch'egli in larga misura un riflesso di Giuda il traditore. Riguardo a Temistocle, vale la pena notare l'osservazione dei commentatori: "Tucidide tace sulle qualità morali di Temistocle: sul suo dubbio patriottismo e sulla sua "DEBOLEZZA" PER LE QUESTIONI DI DENARO" [924], p. 455. In effetti, gli altri "classici" parlano più che a sufficienza di questo argomento.

Tuttavia, questa descrizione di Temistocle è in perfetto accordo con la nota descrizione di Giuda Iscariota: l'apostolo Giuda era un uomo avido che, tentato dal denaro, tradì Cristo. Le trenta monete d'argento che Giuda ricevette come pagamento per aver contribuito all'arresto di Gesù, divennero un simbolo comune di tradimento.

In generale, Tucidide tratta Temistocle positivamente, quindi, come hanno notato i commentatori, minimizza i tratti negativi del suo carattere e delle sue azioni. A quanto pare, Tucidide gravitava verso quegli ambienti che preferivano condannare Andronico-Cristo. Come, ad esempio, lo storico bizantino Niceta Coniata. O molti autori rabbinici ebrei [307].

- SI PENTIRONO E SI SUICIDARONO.

Secondo Tucidide, si credeva che Temistocle si fosse suicidato. Avrebbe bevuto del veleno. Inoltre, cosa interessante, il movente del suicidio fu il pentimento. Temistocle era convinto di non poter mantenere le promesse fatte al re. Si ritiene che si riferisca al re persiano. Tuttavia, molto probabilmente, si trattava di re Pausania, ovvero Andronico-Cristo.

Notiamo una buona corrispondenza con l'apostolo dell'evangelico Giuda. Anche lui si pentì di ciò che aveva fatto, gettò i trenta denari d'argento e andò a impiccarsi.

È degno di nota il fatto che anche dopo la morte di Temistocle la maledizione continuasse a gravare sui suoi resti. Dovette essere sepolto in segreto, e non nella sua terra natale, ma lontano. Forse questa storia riecheggia l'osservazione evangelica secondo cui il campo del vasaio fu acquistato con il denaro gettato da Giuda per la sepoltura degli stranieri, e questo terreno fu chiamato il "campo di sangue" (Matteo 27:8). Poiché i trenta denari di Giuda erano considerati denaro ingiusto, non potevano essere restituiti al tesoro della chiesa (Matteo 27:6-7).

&& OSTRACISMO - ISCARIOTA.

Secondo Tucidide, Temistocle fu esiliato per ostracismo. Si ritiene che questo fosse il nome di un esilio a lungo termine, deciso da almeno 6.000 cittadini [988:00]. I cittadini votavano usando i cosiddetti ostrakon, ovvero le sorti. Ricordiamo ora che Giuda nel Vangelo era chiamato ISCARIOTA. Probabilmente, ISCARIOTA e OSTRACISMO sono due varianti di pronuncia della stessa parola.

A proposito, oggi ci vengono persino mostrati diversi OSTRAKON per la votazione con il nome di Temistocle. Si ritiene che su di essi sia scritto "Themistocles Neocleos", sebbene letteralmente vi sia scritto: "THEMIS PHOKLES NEOKLES", Fig. 4.36 e Fig. 4.37. Si dice che siano stati rinvenuti in un antico pozzo dell'Acropoli di Atene. Un altro frammento di ostrakon con il nome di Temistocle è mostrato nella Fig. 4.38. L'autenticità di questi frammenti e soprattutto, la loro relazione con Temistocle, sono dubbie. In ogni caso, come abbiamo già capito, l'Atene dell'epoca di Temistocle-Giuda e della guerra del Peloponneso è Costantinopoli = Troia = Gerusalemme del XII secolo. Quindi, se la votazione per l'espulsione di Giuda-Temistocle ebbe luogo, allora, molto probabilmente, avvenne a Costantinopoli-Zar Grad.

 

 

 

7.3. IL RACCONTO PIU’ DETTAGLIATO DI PLUTARCO SU TEMISTOCLE-GIUDA. TEMISTOCLE VIENE DESCRITTO COME UN UOMO ABILE, MA ASTUTO E TRADITORE.

Plutarco è più dettagliato. Scrisse una biografia di Temistocle e la incluse nelle sue celebri "Vite parallele". Plutarco fornisce dettagli che rafforzano la somiglianza che abbiamo trovato tra Temistocle e Giuda il traditore. Allo stesso tempo, apprendiamo molto su Giuda rispetto alla sua scarna descrizione nei Vangeli.

Plutarco dice: "La sua famiglia non era abbastanza nobile da contribuire alla sua fama. Suo padre Neocle non apparteneva alla più alta aristocrazia di Atene... Da parte di madre, Temistocle era ILLEGITTIMO... I figli illegittimi si riunivano al Cinosarge: questo era un ginnasio... Temistocle iniziò a persuadere alcuni giovani aristocratici ad andare al Cinosarge... Cominciarono ad andarci. Con tale astuzia, dicono, distrusse la differenza tra cittadini a pieno titolo e figli illegittimi...

Fin dall'infanzia, Temistocle... era pieno di aspirazioni tempestose, intelligente per natura e sviluppò in sé una tendenza alle imprese e all'attività sociale... L'insegnante gli diceva spesso: "Da te non verrà nulla di mediocre, ragazzo, ma qualcosa di MOLTO GRANDE, SIA BUONO CHE MALVAGIO!" In effetti, quelle materie che vengono studiate per lo sviluppo della moralità... Temistocle LE STUDIÒ CON PIGRIZIA E RILUTTANZA" [660:1], pp. 196-197.

Dunque: figlio illegittimo, non di nobili origini, snob fin dall'infanzia, molto intelligente e capace, non voleva imparare la morale, era pigro, non ebbe successo nelle scienze. Il maestro credeva che sarebbe diventato un grande uomo del bene o un genio del male. Come sappiamo oggi, divenne un genio del male e dell'inganno. Vale a dire, Giuda il traditore.

Continuiamo a citare Plutarco. "Temistocle era instabile e volubile: seguiva solo la voce della natura, che... produceva in lui enormi cambiamenti in una direzione o nell'altra; SPESSO SEGUIVA IL DIAVOLO NELLE MALVAGITA'... Su questi tratti del suo carattere si basano le finzioni di alcuni autori: SUL PADRE CHE LO ABBANDONAVA, SUL SUICIDIO DELLA MADRE PER IL DOLORE A CAUSA DI TALE VERGOGNA DEL FIGLIO... Era profondamente sopraffatto dalla sete di gloria" [660:1], p.198.

I racconti di alcuni autori sulla rinuncia del padre e sul suicidio della madre a causa di Temistocle sono ulteriori brillanti tocchi all'immagine di Giuda il traditore. Plutarco, naturalmente, li attenua, considerandoli tutti delle "finzioni".

“E in effetti, Temistocle era per natura estremamente ambizioso” [660:1], p.212.

Erodoto dice: “La fama di Temistocle come uomo, INCONDIZIONATAMENTE IL PIÙ INTELLIGENTE DEGLI ELLENI, rimbombò per tutta l'Ellade” [163], p. 410.

"Temistocle, postosi un certo obiettivo, non pensò ai mezzi per raggiungerlo, anche se era incompatibile con le esigenze della morale; era un uomo arido e sobrio" [988:00], "Temistocle".

In generale, una natura ricca e forte, che non si tira indietro e non riconosce alcuna limitazione morale.

 

 

7.4.  SOLDI, SOLDI, SOLDI …

Come abbiamo già detto, il tema del denaro risuona particolarmente forte nelle biografie di Temistocle e Alcibiade. Temistocle amava il denaro. Moltissimo.

Plutarco: "Dicono che Temistocle fosse un uomo zelante e avaro; secondo alcuni per la sua generosità, poiché amava i sacrifici e lo splendore dell'accoglienza degli stranieri, e QUESTO RICHIEDEVA MOLTI MEZZI. Altri, al contrario, lo accusano di avarizia e meschinità; si dice che VENDESSE PERFINO IL CIBO CHE GLI VENIVA IN DONO... In ambizione superava tutti...

Giunto un giorno a Olimpia, cominciò a gareggiare con Cimone nel lusso dei banchetti, delle tende e in generale nello splendore della scenografia...

Quando, durante l'invasione dei Medi in Grecia, gli Ateniesi deliberarono sulla scelta di uno stratega... Temistocle, temendo la completa distruzione dello stato se il comando supremo fosse andato a Epicide, lo COMPRÒ con DENARO per abbandonare i suoi ambiziosi piani" [660:1], p.200-201.

Vediamo che Temistocle cercava di vivere in grande stile. Come sempre, non c'erano abbastanza soldi. Doveva guadagnarseli. Divenne famoso per essere avido di denaro. Usò vari trucchi per trovare denaro: "Quando gli Ateniesi scesero al Pireo... la testa della Gorgone scomparve dalla statua della dea; esaminando tutto con il pretesto di cercare, Temistocle TROVÒ UN'ENORME SOMMA DI DENARO nascosta nei bagagli. Questo denaro fu messo a disposizione della collettività" [660:1], p. 205.

Plutarco continua: "Temistocle non era amato nemmeno dai suoi alleati, perché viaggiava per le isole e raccoglieva denaro da loro. Così, secondo Erodoto, CHIEDENDO DENARO agli abitanti di Andro, ricevette da loro in risposta le seguenti parole... Hanno due grandi dee, Povertà e Bisogno, che IMPEDIRONO LORO DI DARGLI DENARO. Timocreonte... in un poema attacca con rabbia Temistocle perché UTILIZZÒ CORRUZIONI per convincere ALTRI a tornare dall'esilio in patria, mentre poi li abbandonava, lui che gli era legato da vincoli di ospitalità e amicizia, in balia del destino A CAUSA DEL DENARO" [660:1], p.215.

E ancora: “Teofrasto... racconta che quando Ierone mandò dei cavalli a Olimpia per la gara e fece costruire una TENDA LUSSUOSAMENTE DECORATA, Temistocle tenne un discorso nell'assemblea degli Elleni dicendo che LA TENDA DEL TIRANNO DOVEVA ESSERE SACCHEGGIATA...

GRAN PARTE DEL SUO (di Temistocle - Aut.) DENARO fu prelevato di nascosto tramite i suoi amici e gli giunse in Asia; e l'ammontare di quel denaro che fu scoperto e confiscato risultò essere, secondo Teopompo, pari a CENTO TALENTI, e, secondo Teofrasto, OTTANTA, mentre prima del suo ingresso nell'arena politica non aveva proprietà per un valore nemmeno di tre talenti" [660:1], p.218-219.

Erodoto parla anche direttamente della passione divorante di Temistocle per il denaro: "E Temistocle nella sua INSAZIABILE AVIDITÀ inviò gli stessi messaggeri ad altre isole... I messaggeri CHIEDEVANO DENARO, minacciando in caso di rifiuto che Temistocle sarebbe apparso con una flotta ellenica e avrebbe preso la loro città con un assedio... Così Temistocle... raccolse denaro dalle isole SEGRETAMENTE DAGLI ALTRI CAPI MILITARI" [163], p. 407. Poiché estorse denaro SEGRETAMENTE, significa che non lo condivise con gli altri. È possibile che lo mettesse nelle proprie tasche.

Dunque, l'eminente ateniese Temistocle AMAVA MOLTO IL DENARO. E non disdegnava nulla pur di ottenerlo. A volte pensava che fosse possibile, ad esempio, anche rubare. In questo caso, a Gerone.

 

 

7.5. SI DICE CHE TEMISTOCLE FINSE DI TRADIRE GLI ELLENI, MA IN REALTÀ TRADI' IL SUO AMICO TIMOCREONTE E FU COINVOLTO NEL "TRADIMENTO DI RE PAUSANIA".

Si dice che Temistocle abbia elaborato un piano astuto per sconfiggere i Persiani. Per attirarli in una trappola, informò il re persiano Serse di aver tradito gli Elleni e di aver quindi rivelato i loro piani al re: "Fu lui (Sicinno - Aut.) ad essere inviato segretamente da Temistocle a Serse con il seguente messaggio: "Il comandante ateniese Temistocle STA PASSANDO DALLA PARTE DEL RE, il primo ad informarlo che gli Elleni vogliono fuggire"... Serse accolse questo messaggio con gioia" [660:1], pp. 207-208.

In realtà, Temistocle, si dice, non tradì affatto l'Ellade, ma ricorse a uno stratagemma militare. Tuttavia, da quanto abbiamo appreso, è chiaro che il quadro non è così semplice. In ogni caso, Temistocle fu coinvolto nel "tradimento di Pausania". Ovvero, nel tradimento degli stessi Persiani. Quindi, a quanto pare, le accuse di tradimento di Temistocle non erano affatto infondate.

Ma il tradimento principale di Temistocle è ancora legato al suo amico Timocreonte e al "tradimento" di re Pausania, di cui abbiamo già parlato. La storia di Timocreonte è molto interessante. Plutarco la menziona brevemente, ma con dovizia di particolari. Ecco cosa dice:

"Timocreonte... in un poema attacca piuttosto ferocemente Temistocle per il fatto che LUI aveva ottenuto il ritorno di ALTRI dall'esilio in patria con delle tangenti, mentre lui, che gli era legato da vincoli di ospitalità e amicizia, lo aveva abbandonato in balia del destino PER CAUSA DEL DENARO. Ecco le sue parole:

Si può elogiare PAUSANIA...

TEMISTOCLE È ODIATO DA LATONE.

BUGIARDO, TRADITORE DISONOREVOLE! Lusingato con denaro vile,

Non permise a Timocreonte, che era suo amico, di tornare.

Nella mia città natale di Ialis.

DOPO AVER PRESO TRE TALENTI D'ARGENTO, salpò, verso la sua stessa distruzione!

HA UNA MONTAGNA DI SOLDI e sull'istmo ha offerto a tutti solo carne fredda;

Se tutto va bene, TEMISTOCLE NON VEDRA' LA PRIMAVERA.

Si dice che anche Temistocle abbia preso parte alla condanna di Timocreonte all'esilio per essere passato dalla parte dei Medi" [660:1], p. 215.

Probabilmente, qui sotto il nome di Timocreonte, si tratta in realtà di Andronico-Cristo. Giudicate voi stessi.

- TEMISTOCLE TRADI' UN AMICO.

Questa accusa suona assolutamente chiara e dura: Temistocle tradì il suo amico Timocreonte. Inoltre, Temistocle partecipò alla CONDANNA di Timocreonte, vedi sopra. E in effetti, secondo i Vangeli, l'Apostolo Giuda tradì il suo amico e maestro Cristo. Non a caso Temistocle fu descritto come: "un SERPENTE greco, che cambia colore" [660:1], p. 221.

 - TRADITORE PER SOLDI.

Inoltre, si afferma chiaramente che Temistocle tradì il suo amico Timocreonte, ESSENDO Adulato dal misero denaro. Ma questo è esattamente il motivo evangelico della storia di Giuda il traditore. Fu tentato dal denaro, ricevette un compenso dai sommi sacerdoti e tradì Gesù.

 - I TRENTA DENARI D'ARGENTO DI GIUDA E I TRE TALENTI D'ARGENTO DI TEMISTOCLE.

Giuda Iscariota ricevette TRENTA DENARO D'ARGENTO per il suo tradimento. E Temistocle prese "TRE TALENTI D'ARGENTO" per il suo tradimento. Molto probabilmente, abbiamo davanti a noi un riflesso dello stesso complotto, la stessa somma pagata in argento. I commentatori successivi furono leggermente confusi: o trenta denari d'argento, o tre talenti d'argento.

 - L' ODIO GENERALE PER GIUDA E TEMISTOCLE.

 Dal testo sopra riportato è chiaro che l'atto di Temistocle OFFESE TUTTI. Certo, abbiamo a che fare con una cronaca riveduta, ma anche in essa traspare il tema della condanna universale di Temistocle: TUTTI AVREBBERO VOLUTO CHE NON VIVESSE FINO A VEDERE LA PRIMAVERA. E in effetti, secondo i Vangeli, Giuda il traditore si impiccò poco dopo l'arresto di Cristo. Vale a dire, visse per un tempo molto breve dopo il suo tradimento, letteralmente pochi giorni, o anche meno. Tra l'altro, l'esecuzione di Cristo avvenne IN PRIMAVERA. Quindi, la menzione della PRIMAVERA in entrambe le versioni, quella del Vangelo e quella greca "antica", conferma indirettamente la corrispondenza che abbiamo scoperto.

Come abbiamo già notato, i Vangeli riportano che con i trenta denari d'argento maledetti di Giuda, in seguito comprarono "il campo del vasaio per la sepoltura degli stranieri" (Matteo 27:7). Probabilmente, il seguente messaggio di Tucidide su Temistocle è un riflesso di questa trama: "INVITÒ IL MALCONTENTO DEL POPOLO anche costruendo il tempio di Artemide, che chiamò "la Consigliera Ottima"... costruì questo tempio vicino alla sua casa a Melita, DOVE I BOIACI ORA GETTANO I CORPI DEI GIUSTIZIATI E DOVE ESTRAGGONO LE VESTI E I LACCI DI COLORO CHE SI SONO IMPICCATI E UCCISI. Ai nostri tempi, una piccola statua di Temistocle si trovava anche nel tempio della Consigliera Ottima" [660:1], p. 216.

 È curioso che qui si parli in particolare di coloro che si erano strangolati, i cui lacci i carnefici gettano vicino al "tempio della Consigliera Ottima" costruito da Temistocle. Forse è così che Tucidide ha bizzarramente rifratto le parole evangeliche su Giuda che "andò e si impiccò" (Matteo 27:5). In entrambe le versioni, il terreno acquistato con il denaro di Giuda o appartenuto a Temistocle, viene dichiarato malvagio. O vi vengono sepolti i vagabondi, o vi vengono portati i cadaveri dei giustiziati, gli abiti degli assassinati e i lacci di coloro che si erano impiccati.

 Plutarco è evasivo riguardo al destino dei resti di Temistocle. Si limita a condannare l'opinione di Andocide con le seguenti parole: "Quanto ai resti, non bisogna credere ad Andocide, che nel suo discorso "Ai suoi amici" afferma che GLI ATENIESI RUBARONO I SUOI ​​RESTI E LI DISPERSERO; egli mente" [660:1], p. 225. Tuttavia, per qualche motivo Plutarco non fornisce la sua versione. Quindi, forse Andocide aveva ragione. È possibile, cioè, che i resti di Giuda Iscariota siano stati dispersi con disprezzo in tutte le direzioni.

- IL SUICIDIO DI GIUDA-TEMISTOCLE.

Plutarco parla del suicidio di Temistocle come segue: "PRESE LA DECISIONE PIÙ NOBILE: PORRE FINE ALLA PROPRIA VITA IN UN MODO CHE GLI ERA CREDIBILE. Sacrificò agli dei, radunò i suoi amici e offrì loro la sua mano. Secondo la tradizione più diffusa, bevve sangue di toro e, secondo alcuni, assunse un veleno ad azione rapida e morì a Magnesia, dopo aver vissuto sessantacinque anni" [660:1], p. 224.

 Forse le parole di Plutarco sul suicidio di Temistocle come ATTO DI NOBILITÀ, furono usate perché l'evangelista Giuda-Temistocle si PENTIVA del male che aveva fatto a Cristo e decise di espiare la sua colpa punendosi personalmente con il suicidio. Alcuni, come Plutarco, videro in questo una certa circostanza attenuante.

CONCLUSIONE. Notiamo una buona corrispondenza tra il racconto evangelico di Giuda il traditore e il famoso "antico" Temistocle il traditore greco. Sebbene, naturalmente, il racconto di Plutarco sia molto confuso, la corrispondenza è tuttavia piuttosto chiara.