La Storia: Finzione o Scienza?

Сronologia 5
L'IMPERO
di Anatoly T. Fomenko, Gleb V. Nosovsky

La conquista slava del mondo. L'Europa. La Cina. Il Giappone. La Russia fu la patria medievale del Grande Impero. Dove viaggiò in realtà Marco Polo. Chi erano gli Etruschi italiani. L'antico Egitto. La Scandinavia. La Rus' dell'Orda sulle mappe antiche

testo tradotto in italiano da Claudio dell'Orda

PARTE 1: LA RUSSIA COME CENTRO DELL'IMPERO MONGOLO E IL SUO RUOLO NELLA CIVILTA' MEDIEVALE.

Capitolo 1: I nomi geografici "peculiari" sulle mappe del XVIII secolo.

 

7. Su alcune mappe del XVIII secolo, la Russia e la Moscovia sono scritte come nomi che si riferiscono a regioni diverse.

 

Faremo riferimento alle uniche edizioni antiche del XVIII secolo, gli atlanti geografici del mondo [1018] e [1019]. Il primo di essi era dedicato al “Principe d'Orange” e la sua compilazione ha richiesto lo sforzo di un'intera squadra di cartografi di Londra, Berlino e Amsterdam.

Prendiamo ad esempio la carta dell’Europa risalente al 1755 e intitolata “4eme Carte de l’Europe divisée en ses Principaux États. 1755” con i commenti in francese, vedi fig. 1.17. Ciò che vediamo nella fig. 1.18 sembra essere una versione preliminare della stessa mappa compilata un anno prima, nel 1754.


Figura 1.16.
Mappa dell'Europa presa dall'Atlante del 1755. Tratta da [1018].

Figura 1.17.
 "Questa è quella che sembra essere la versione preliminare della mappa
dell'Europa creata nel 1754. Tratta dall'Atlante del 1755 ([1018]).

La mappa dettagliata che risale al 1755 (fig. 1.17) raffigura la Russia (Russie) nell'area dell'odierna Ucraina, mentre la vasta area a Nord e ad Est è chiamata Moscovia (Moscovie). La città di Mosca si trova al confine tra la Russia e la Moscovia, a metà strada. L'area adiacente a Mosca è chiamata “Government de Moscou”, vedi fig. 1.19.

Ciò però è in buona corrispondenza con la nostra ricostruzione, secondo la quale la nuova dinastia dei Romanov, dopo la frammentazione della gigantesca Rus' dell'Orda medievale nel XVII secolo, era riuscita a impadronirsi solo di un'area relativamente piccola adiacente a Mosca, conosciuta come Moscovia. Le altre regioni erano ancora indipendenti dai Romanov, oppure cercavano di dimenticare i loro precedenti legami con la Russia.

Vediamo l’area intorno a Kiev, in Russia, contrassegnata come “Gouvt. de Kiowie”, ossia “Governo di Kiev”, vedi le figg. 1.19 e 1.20. Pertanto, nel XVIII secolo la regione di Kiev era ancora conosciuta come Russia. Gli scienziati ucraini hanno quindi ragione a riferirsi allo Stato di Kiev come alla Russia. Tuttavia, conosciamo tutti il vecchio nome della “Rus' di Kiev”. Per cui, anche nel XVIII secolo, alcune carte geografiche compilate in Occidente conservavano alcune informazioni sulla Rus' dell'Orda del XIV-XVI secolo.


Figura 1.18.
 La Moscovia e la Russia sono raffigurate come due paesi diversi.
Frammento della mappa risalente al 1754. Tratto da [1018].

Figura 1.19.
Il territorio denominato “Governo di Kiev”
è raffigurato come parte della Russia.
Frammento di mappa risalente al 1754. Tratto da [1018].

In effetti, la stessa mappa si riferisce al sud della moderna Ucraina come “Piccola Tartaria” (Petite Tartarie), vedi fig. 1.19. È significativo che all'interno della “Piccola Tartaria” vediamo la scritta “Cosacchi di Zaporiggia” (Cosaques Zaporiski). In altre parole, i Cosacchi di Zaporiggia vivevano nel territorio della Piccola Tartaria. Ciò è anche in perfetta concomitanza con la nostra ricostruzione, secondo la quale l'Orda Tartara può essere identificata con l'Orda Cosacca. Pertanto, il fatto che Tartari e Cosacchi fossero davvero la stessa cosa, è menzionato direttamente nelle mappe del XVIII secolo. Successivamente venne dimenticato.

A ovest della Lituania e a nord della Polonia, sulla costa del Mar Baltico, la zona intorno a Königsberg e Danzica (Dantzick) è contrassegnata con “Russe”, ovvero “Russia” (figg. 1.18 e 1.20). Gli odierni lettori potrebbero suggerire che il paese in questione sia in realtà la Prussia; tuttavia, non vediamo la lettera romana P da nessuna parte. In altre parole, i prussiani venivano ancora occasionalmente chiamati russi nel XVIII secolo.

In linea generale, bisogna sottolineare che i russi vengono anche chiamati “Russie Noire”, vedere la regione nel sud della Polonia, proprio accanto a Lvov (Lemberg), fig. 1.21. Il nome “Russia” si incontra quindi in almeno tre parti diverse, nella mappa dell’Europa risalente al XVIII secolo.


Figura 1.20. "Una parte della moderna Prussia viene chiamata “Russie”, ovvero Russia. Frammento della mappa risalente al 1754. Tratto da [1018].


Figura 1.21. "Vediamo l'area della “Russie Noire” (“Russia Nera”) vicino a Lemberg (Lvov). Frammento di mappa, 1754. Tratto da [1018].

 

8. Il nome Impero Russo sulle mappe del XVIII secolo.

Secondo la storia di Miller e dei Romanov, il “giogo dei Mongoli e dei Tartari” terminò nel 1480, sotto Giovanni III Vassilyevich. Ci si deve aspettare che, dopo essersi liberati dal dominio degli odiati stranieri, che si dice abbiano oppresso la Russia per circa 240 anni, i russi abbiano tirato un sospiro di sollievo e abbiano fatto del loro meglio per dimenticare secoli di schiavitù e terrore. In ogni caso, ci si aspetterebbe che facciano rivivere i nomi antichi, o russi, di città e regioni e cancellino quelli coniati dai “Tartari e Mongoli”.

Il processo sarebbe perfettamente naturale: ogni nazione schiava, dopo essersi liberata di un giogo sanguinario e spietato in seguito a una guerra di liberazione, non farebbe altro che rallegrarsi di far rivivere i nomi originali sulla mappa del proprio paese.

Cosa vediamo che è successo in Russia? Se decidessimo di chiedere ai lettori come si chiamava l’Impero russo a metà del XVIII secolo, ripetiamo, XVIII secolo, i lettori, cresciuti con la versione romanoviana della storia russa, risponderebbero immediatamente che si chiamava proprio così: l'Impero Russo.

La risposta è corretta. Le mappe del XVIII secolo portano davvero la scritta "Impero Russo". Domandiamoci ora se l'Impero Russo potesse avere altri nomi nel XVIII secolo. Bisogna rifletterci bene; i libri di testo moderni sulla storia russa non riportano nulla del genere.

Passiamo alla mappa del 1754 intitolata “IIeme Carte de l’Asie”, vedi le figg. 1.23 e 1.24, nonché la mappa riprodotta nella fig. 1.25. Vediamo la gigantesca scritta che recita “Empire Russienne”, che attraversa tutto il territorio dell'Impero Russo, fino al Pacifico, compresa la Mongolia e l'Estremo Oriente. Allo stesso vasto territorio, però, è attribuita una seconda scritta: “Grande Tartarie”, ovvero la Grande Tartaria; le lettere sono tre volte più grandi. Se ci ricordassimo che la parola “Grande” veniva occasionalmente letta come Megalion, ovvero Mongolia, arriveremmo alla “Tartaria Mongola”. La mappa nella fig. 1.25 è praticamente la stessa risalente al 1754 e intitolata “Iere Carte de l’Asie”.

Per cui, ancora nel XVIII secolo, l'Impero Russo era conosciuto anche come “Tartaria Mongola”. Il fatto che i due nomi si riferiscano allo stesso territorio è esplicitamente scritto sulle carte del XVIII secolo.

Può realmente essere vero? La storia romanoviana ci assicura che il “terribile giogo dei Tartari e dei Mongoli” fu scacciato almeno circa 300 anni prima della compilazione di questa mappa. E' davvero possibile che tre secoli non siano bastati per far dimenticare agli stranieri il nome “tartaro e mongolo” della Russia?


Figura 1.22.  "Mappa del 1754 intitolata “II-e Carte de l’Asie” dall’Atlante del 1755. Parte settentrionale della mappa. La dicitura “Grande Tartarie” (Grande Tartaria) è scritta a grandi lettere che coprono l'intero territorio dell'Impero russo. Tratto da [1018].




Figura 1.23.  "Mappa del 1754 intitolata “II-e Carte de l’Asie”. Parte meridionale della mappa. Tratto da [1018].

Non c'è nulla di misterioso in questo fatto. L’impero “mongolo” dei Tartari, conosciuto anche come Grande Impero Russo in epoca pre-Romanoviana, esisteva da diversi secoli prima che i Romanov schiavizzassero la Russia all’inizio del XVII secolo. Dopo la deposizione dell’antica dinastia, che chiameremo Dinastia dell’Orda, il processo di riscrittura della storia russa in chiave filo-romanoviana iniziò come necessità politica.

Questo processo di editing ha portato alla creazione di una fiaba politica sui “malvagi” mongoli e tartari, che avevano ridotto in schiavitù la Russia nei tempi passati. L’antica parola russa “Orda” (esercito) fu demonizzata dagli storici romanoviani, desiderosi di compiacersi. Tutto è avvenuto gradualmente, passo dopo passo.


Figura 1.24. "Mappa del 1754 intitolata "I-e Carte de l'Asie" dall'Atlante del 1755. Si tratta praticamente della stessa mappa di quella conosciuta come "II-e Carte de l'Asie" senza i caratteri più piccoli. La legenda “Grande Tartarie” (Grande Tartaria) è scritta a grandi lettere che coprono l'intero territorio dell'Impero russo. Tratto da [1018].

Ciò nonostante, il nome del famoso Grande Impero, ovvero l'Impero “Mongolo” dei Russi e dei Tartari, fu mantenuto per i secoli a venire, poiché il mondo intero conosceva la Russia proprio con questo nome da molti secoli.

I Romanov impiegarono un'enorme quantità di tempo per creare uno strato di gesso sulla storia autentica della Russia. Ciò deve essere stato fatto in tempi relativamente brevi in Russia. Eppure, per molto tempo gli stranieri non hanno abbandonato l’abitudine di usare il vecchio nome per riferirsi alla Russia. Come abbiamo appena visto, continuarono a scrivere il vecchio nome accanto al nuovo (Grande Tartaria e Impero Russo).

Il vecchio nome alla fine andò in disuso e al suo posto rimase solo il termine “Impero Russo”. Fu così che vennero cancellate le ultime tracce della dinastia “mongola e tartara” della Rus' dell’Orda. I russi la chiamavano la dinastia cosacca della Grande Russia, o la grande dinastia cosacca. Tenete presente che “Tartaria mongola” era il nome usato dagli stranieri e apparentemente non esisteva nella lingua russa. Il nome “Mongolia” deve avere la stessa origine delle parole russe “mnogo”, “moshch” e “mnozhestvo”, che si traducono rispettivamente come “molti”, “potenza” e “moltitudine”.

Vediamo che lo stesso vale per numerose altre mappe risalenti al XVIII secolo. Ad esempio, esiste la “Prima mappa dell'Impero russo e dell'Europa” (“I-e Carte de l'Empire de Russie et l'Europe. 1755”. Vedi figg. 1.26 e 1.27. La scritta “Grande Tartarie” (tradotta come "Tartaria Mongola") attraversa tutto l'Impero Russo.


Figura 1.25. "Mappa dell’Europa e dell’Impero russo intitolata “I-e Carte de l’Empire de Russie en Europe. 1755”. Le parole “Grande Tartarie” (Grande Tartaria) si estendono su tutto il territorio del paese. Tratto da [1018].



Figura 1.26. "Parte orientale della mappa intitolata “2-e Carte de l’Empire de Russie en Europe. 1755”. La Russia si chiama “Grande Tartarie”, o “Tartaria Mongola”, in altre parole. Tratto da [1018].

Successivamente abbiamo un’altra mappa del XVIII secolo con il seguente titolo: “L’Asie dressé sur les observation de l’Academie Royale des Sciences et quelques autres, et sur les memoires les plus latest. Amsterdam. Par G. de l’Isle. Geografia ad Amsterdam. Chez R. & J. Ottens (vedi figg. 1.28 e 1.29). Purtroppo manca la data esatta della sua compilazione.

A ovest del Volga vediamo la “Moscovia Europea” (“Moscovie Europeane”). L'intero territorio dell'Impero Russo a est del Volga è contrassegnato a grandi lettere con la scritta "Grande Tartarie", in altre parole Grande Tartaria ("mongola") (vedi fig. 1.30). È significativo che vediamo i “Tartari Moscoviti” risiedere nella Grande Tartaria. L'area contrassegnata come “Tartarie Muscovite” è piuttosto vasta, molto più grande di molti paesi dell'Europa occidentale, e copre una parte significativa della Siberia, qv in fig. 1.30.

A proposito, sul territorio dell'Impero Russo vediamo altre “regioni tartare”, ovvero la Grande Tartaria, la Tartaria Indipendente (Tartarie Independante), la Tartaria Cinese (Tartarie Chinoise), una Tartaria proprio accanto al Tibet e la “Piccola Tartaria” che comprende la Crimea, il sud e l'est dell'Ucraina.


Figura 1.28. "Mappa dell'Asia risalente al XVIII secolo. Una parte enorme dell’Eurasia che comprende molti altri paesi oltre alla Russia viene definita “Grande Tartarie”. Parte occidentale della mappa. “L'Asie dressé sur les observation de l'Academie Royale des Sciences et quelques autres, et Sur les memoires les plus recens. Amsterdam. Par G. de l'Isle Geographie a Amsterdam. Chez R. & J. Ottens”. Tratto da [1019].

Figura 1.28. "Parte orientale della mappa dell'Asia risalente al XVIII secolo. Tratto da [1019].

Il Nord dell'India è chiamato “Lo Stato del Grande Moghul”, vedi fig. 1.31. I Moghul sono i “Mongoli”, ossia i Grandi. In Cronologia4 abbiamo citato le testimonianze di alcuni cronisti medievali, i quali affermavano che la lingua russa “potrebbe essere stata usata” in molte parti dell’India. Doveva trattarsi della gigantesca regione conosciuta come “États du Grand Mogol” che comprendeva quasi tutta l'India, fino al 20° grado di latitudine settentrionale.

È interessante notare che la Grande Tartaria includeva la Tartaria Cinese, qv in fig. 1.29. Copriva una parte dell'odierna Cina, come pure il “Grande Tibet”. Nei capitoli successivi racconteremo la storia della Cina, i suoi eventi reali e la cronologia, tornando a queste straordinarie mappe del XVIII secolo.

La terminologia geografica “Tartaro” era stata utilizzata nelle mappe russe fino al XVIII secolo. Ad esempio, nella fig. 1.32 vediamo una mappa dell'Asia tratta dal “primo atlante russo della geografia mondiale”, originariamente noto come “L'Atlante compilato per un uso prudente da parte dei giovani e di tutti i lettori di cronache e libri storici” pubblicato dall'Accademia russa delle scienze a San Pietroburgo nel 1737 (mappa 18 di [679], pagina 48). Vediamo numerose Tartarie sulla mappa: Tartaria, Tartaria Indipendente e Tartaria Russa, vedi fig. 1.32. A. V. Postnikov, il compilatore dell'atlante ([679]) non poté trattenersi dal seguente commento scettico: "a quanto pare, le fonti delle mappe erano mappe straniere di bassa qualità in diverse lingue" ([679], pagina 48).


Figura 1.29. "Parte centrale di una mappa dell'Asia risalente al XVIII secolo. Qui vediamo diversi Tartarie. Tratto da [1019].

Figura 1.30. "Frammento di una mappa dell'Asia risalente al XVIII secolo. Si vede l'India come parte del Regno dei Grandi Moghul. Tratto da [1019].

Figura 1.31. "Carta russa dell'Asia del 1737 che indica ancora diversi Tartarie. Tratto da [679], pagina 48.

Figura 1.32. "Frammento della mappa russa intitolata “Una veduta del globo terrestre” risalente alla metà del XVIII secolo. Oltre alla Grande Tartaria vediamo anche la Tartaria Indipendente e la Tartaria Cinese. Tratto da [306:1].

Figura 1.33. "Frammento di una mappa dell'Asia risalente al 1737, che indica un'area chiamata Pegu. È probabile che il nome derivi da "pegaya orda" ("Orda variopinta"). Anche il nome “Pakistan” potrebbe avere la stessa origine. Tratto da [679], pagina 48.

 

9. La precedente identità della Lituania.

Passiamo alla raccolta di mappe geografiche di Y. Y. Shiryaev intitolata Bielorussia: la Russia Bianca, la Russia Nera e la Lituania sulle Mappe ([977]).

1) Risulta che fino al XIX secolo, il nome Lituania era usato per indicare il territorio conosciuto oggi come Bielorussia, mentre la moderna Lituania era conosciuta come Zhemaytia o Zhmud.

2) Si scopre che la lingua lituana non era usata come lingua ufficiale del Gran Principato di Lituania: la popolazione parlava il russo, o il bielorusso antico (un dialetto occidentale dell'antica lingua russa).

Citiamo ciò che dice Y. Y. Shiryaev sull'argomento: “Il Gran Principato di Lituania si formò sul territorio della Bielorussia nel 1240. La sua capitale era la città di Novogrudok. . . La maggior parte dell'odierna Lituania, ovvero la sua metà occidentale, era conosciuta come Zhemaytia (Zhmud) o Samogitia (nome latino) e non come Lituania. Era stata un principato autonomo e faceva parte del Gran Principato di Lituania, come si vede da molte delle antiche mappe riprodotte nel libro. I suoi cittadini erano chiamati Zhmudins.

Il nome moderno [ossia la parola Lituania usata per riferirsi allo stato moderno della Lituania – Aut.] è stato utilizzato solo a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Fino alla fine del XVII secolo, la lingua ufficiale del Gran Principato di Lituania era l'antico bielorusso, poi sostituito dal polacco. Va notato che il lituano non è mai stata la lingua ufficiale in tutta la storia del principato. Il Gran Principato di Lituania non era considerato slavo solo nella lingua e nella cultura, ma anche per il fatto che la maggioranza della popolazione era slava" ([977], pagina 5).

Quando è avvenuto il cambio dei nomi storici? Shiryaev ci offre una risposta esplicita a questa domanda. “Nel XIX secolo il corso degli eventi ha portato ad uno spostamento delle concezioni storiche e dei nomi delle etnie e dei territori. Pertanto, l'ex territorio etnico di Zhemaytia divenne noto come Lituania, mentre il toponimo tradizionale 'Lituania', precedentemente identificato con la Bielorussia nord-occidentale (compresa l'area intorno a Vilna), ha perso completamente il suo contenuto etnico e storico” ([977], pagina 5).

Sarebbe difficile formularlo in modo più chiaro. Ciò si spiega perfettamente con la nostra concezione, secondo la quale la Lituania è l'antico nome della Russia Bianca, conosciuta anche come Moscovia.

Questo fatto è confermato dalle vecchie mappe. Su una mappa risalente al presunto anno 1507, riprodotta nel libro di Shiryaev, vediamo la scritta esplicita: Russia Alba sive Moscovia (“Russia Bianca, alias Moscovia”), vedi fig. 1.34, parte destra della mappa. Tuttavia, il commentatore moderno V. Ostrovskiy, per qualche bizzarra ragione traduce questa iscrizione perfettamente chiara con “fede greco-ortodossa, o Moscovia”.

Questa traduzione scandalosa può essere vista nel libro di V. Ostrovskiy ([1323]; citazione data da [977], pagina 9). Ah, le cose che si fanno per salvare la storia di Scaligero e dei Romanov!

Più avanti, la nostra ricostruzione implica che la città di Novogrudok, ovvero la capitale del Gran Principato di Lituania fondato nel 1240, molto probabilmente si identifica con la stessa Novgorod la Grande, o Yaroslavl. Dopotutto, secondo la storia scaligeriana e romanoviana, il 1240 è l’anno effettivo in cui iniziò la conquista “mongola”.

Il nome Samogitia, utilizzato nelle antiche mappe, ha origini simili: "samo-gotia" ossia "La Vera Terra dei Goti". E' possibile un'altra spiegazione: Samogizia = Terra dei Goti, poiché la parola polacca per "terra" (ziemia) potrebbe essersi facilmente trasformata in "samo". Abbiamo già menzionato che i Goti e i Tartari sono storicamente la stessa nazione, vedere nel libro di Herberstein ([161]).


Figura 1.34. "Frammento di un'antica mappa presumibilmente risalente al 1507. "Mappa dell'Europa centrale di M. Beneventano e B. Vanovski (rielaborata da Nicola di Cusa) dalla 'Geografia' di Tolomeo, 1507" ([977], pagina 114). Tratto da [977], Mappa 2, pagina 21.