La Storia: Finzione o Scienza?

Сronologia 5
L'IMPERO
di Anatoly T. Fomenko, Gleb V. Nosovsky

La conquista slava del mondo. L'Europa. La Cina. Il Giappone. La Russia fu la patria medievale del Grande Impero. Dove viaggiò in realtà Marco Polo. Chi erano gli Etruschi italiani. L'antico Egitto. La Scandinavia. La Rus' dell'Orda sulle mappe antiche

testo tradotto in italiano da Claudio dell'Orda

Parte 5:
L’ANTICO EGITTO COME PARTE DEL GRANDE IMPERO MONGOLO ATAMANO DEL XIV-XVI SECOLO.

 

Capitolo 17: La Guerra di Troia del XIII secolo e il faraone Ramses II.
L’Egitto “antico” del XIII-XIV secolo.

 

6. La Siria e l'Assiria (o Ashur nelle "antiche" iscrizioni egizie) come la Russia, ossia l’Orda.

La lettura inversa del nome Siria è Russia (SR e RS senza vocali). Si ritiene che il nome Siria derivi dall'antico nome Assiria, che potrebbe anche essere letto come Asur o Ashur.

Tuttavia, il nome Assiria, o SSR non vocalizzato, è la lettura inversa di Russia (RSS). Vediamo che i termini Assiria, Asur e Ashur che si incontrano nei testi egiziani, sono solo tre diverse versioni dello stesso nome.

Inoltre, il fatto che Siria (o Assiria) si identifichi come Russia o Rutenia, nelle iscrizioni trovate sui monumenti "antichi" egizi, è comunemente noto. Questo è, ad esempio, ciò che apprendiamo da Brugsch: “La traduzione demotica della grande Pietra di Tanis, un manufatto bilingue noto anche come Decreto Canopico che risale all'epoca dei sovrani tolemaici, ci consente di affermare che il modo usuale di riferirsi alla Siria era Asher [Brugsch sta parlando "dell'antico” Egitto - Aut.], ma il nome antico primordiale della stessa terra letto nella parte geroglifica della pietra è Rutennu, con l'aggiunta del riferimento "all'oriente”. Pertanto, i seguenti nomi, che provengono da epoche diverse e appartengono a lingue diverse, significano tutti la stessa cosa: Siria, Rutennu orientale, Asher e Menti... Il più recente Asher nasconde la radice semitica “Ashur”, o Assiria” ([99], pagine 242-243).

Ripetiamo ancora una volta che Rutenia era il nome della Russia, ossia dell'Orda, vedi Parte 6. Questo fatto è riconosciuto persino nella storia di Scaligero! Per inciso, l'aggiunta "antica" egizia di "orientale" conferma ancora una volta la correttezza dell'identificazione della "antica" Rutenia egizia con l'Orda, o Russia.

Così, durante un certo periodo storico (vale a dire, il XIV-XVI secolo), il nome Ashur (o Assur, o Assiria) è stato utilizzato per riferirsi alla Russia, o all'Orda.

Il fatto che l'Assiria possa essere identificata con la Russia, è indirettamente confermato dai seguenti fatti scoperti da Brugsch: "In Oriente . . . il grande regno degli Etei [cioè, il regno gotico ossia la Russia - Orda, come già sappiamo - Aut.] fu sostituito da una nuova potenza, a noi nota nella storia come il regno assiro. I monumenti egiziani di quel tempo si riferiscono agli eredi della nazione degli Etei . . . quanto a Mat, chiamando il Sovrano di Mat “il Grande Re di Mat e il Supremo Re dei Re” ([99], pagina 609).

Il famoso filologo Shafarik ritiene che Mat sia una parola ariana traducibile come “tribù” o “nazione”, sottolineando che era solita essere inclusa in nomi come Sarmat, Sauromat ecc. ([99], pagina 609).

Tuttavia, la parola Mat è ben nota nella lingua russa: si traduce come “madre”, ed è in effetti strettamente correlata alle parole “tribù” e “nazione”. È ancora usata insieme alla parola “terra”. Lo slavo “narod mat” (“nazione madre”, o “madrepatria”) si manifesta "nell’antico” nome egiziano di “Naromat, Re dei Re” ([99], pagina 617).
L’idea riguardo ai Sarmati è confermata dalla presenza del titolo “Sara-En-Mat” nelle “antiche” iscrizioni egizie; nientemeno che Sarmato. Successivamente venne sostituito dal titolo “Sara-En-Mashush”.

Quest'ultimo titolo è tradotto da Brugsch come "Principe o Capo dei Maxiani" ([99], pagina 640). Potrebbe essere una leggera corruzione del titolo "Zar di Meshech" o "Zar moscovita".

La grande conquista "mongola" dell'Egitto in Africa ha lasciato numerose tracce nei nomi geografici che esistevano almeno fino al XVIII secolo. Consideriamo, ad esempio, la mappa dell'Asia realizzata ad Amsterdam nel XVIII secolo (vedi fig. 1.28). Nella fig. 17.2 vediamo una copia disegnata del frammento di questa mappa a cui ci riferiamo ora.

La mappa indica le aree di Gaoga e Gorhan nel Medio Nilo (Nubia, vedi fig. 17.2). Nel Basso Nilo vediamo anche il nome Girge.

Questi nomi devono essere ripercussioni dei nomi della nazione Gog a noi già familiari: i Goti cosacchi e Gurkhan, o Gyurgiy-Khan (Khan Youri, o Georgiy). La forma "Gurkhan" è già stata incontrata nella nostra analisi della storia cinese "antica", vedi Cronologia5, Capitolo 6:4.2. Il nome Girge coincide quasi del tutto con il nome Georgiy = Gyurgiy = Youri. Sulla mappa moderna dell'Egitto vediamo il nome El-Harga più o meno nella stessa area, che è probabilmente correlato a Girge. È molto probabile che sia una delle vestigia sopravvissute del fatto che l'Egitto in Africa fu conquistato dai Goti, o dall'esercito di Giorgio, nel XIV secolo.


Figura 17.2. Copia disegnata di un frammento di una mappa risalente al XVIII secolo, in cui vediamo dei nomi russi lungo il Nilo in Africa (Gaoga, Gorhan e Girge). “L'Asia si è occupata delle osservazioni dell'Accademia reale delle scienze e di alcune altre, e delle memorie più recenti. Amsterdam. Di G. de l'Isle Geographie ad Amsterdam. Presso R. & J. Ottens”. Tratto da [1019].

 

7. Il grande faraone Ramessu II = Ramses = Roma Gesù.

Secondo la cronologia scaligeriana, il faraone Ramses II regnò nel presunto XIII secolo a.C. ([1447], pag. 254). È l'epoca stessa della guerra di Troia nella sua datazione scaligeriana ([72], pag. 243). Pertanto, la nostra ricostruzione implica che la biografia "antica" egizia di Ramses II contenga molto probabilmente un resoconto della guerra di Troia, ossia della guerra combattuta nel XIII secolo della Nuova Era. Come vedremo di seguito, questa previsione è confermata.

Dobbiamo sottolineare una circostanza interessante. Si scopre che in questo caso la correzione della cronologia scaligeriana errata richiede la semplice sostituzione di "a.C." con "d.C.", e tutto va a posto all'istante.

La comparsa dell'indicazione "a.C." potrebbe essere il risultato del fatto che la cronologia egizia è stata creata molto di recente, molto più tardi dell'era "Anno Domini"? Qualcuno potrebbe aver deciso di attribuire un'età extra a un certo numero di eventi medievali che erano datati correttamente in certi documenti di origine molto recente, semplicemente sostituendo "d.C." con "a.C.": un'operazione molto semplice.

Ecco un elenco di vari nomi portati da Ramses II: Ra-Userma-Soteph-En-Ra, Ramessu II, Miamun I, Ses, Sestesu, Sethesu, Sestura, Sethosis, Ramesses e Sesostris ([99], pagina 456).

Il titolo "Grande Faraone Ramessu" può essere facilmente interpretato come "Il Grande TRN Ram-Gesù", o il Grande TRN Roma Gesù. TRN sta per "re", "tiranno", "troiano", "tartaro", "turco" e "franco". È possibile che il nome in questione non si applicasse semplicemente a un singolo re, ma piuttosto all'intera Nuova Roma, o persino all'intera Bisanzio del XIII secolo.

Si ritiene che Ramses II sia uno dei faraoni più famosi "dell'antico” Egitto: fu il conquistatore del mondo intero e l'eroe di numerose leggende ([99], pagina 456). “Il numero di monumenti costruiti in onore di questo monarca che ricoprono il suolo dell'Egitto e della Nubia come rovine... è veramente grande; sarebbe più corretto dire che sono innumerevoli” ([99], pagina 456).

Ci sono molti monumenti costruiti in onore di Ramses II in Egitto. Le loro dimensioni sono sbalorditive; i commentatori di solito li definiscono colossali. Nella fig. 17.3 vediamo una delle enormi statue di Ramses II conservate oggigiorno in un museo. Nella fig. 17.4 vediamo “i resti di una statua colossale di Ramses II; nonostante le grandi dimensioni, il colosso è stato scolpito con grande cura ed accurata finitura. Secondo i calcoli, la sua altezza era pari a 17 metri e pesava circa 100 tonnellate; un'unghia era lunga 19 centimetri!” ([370], pagina 128). Nella fig. 17.5 vediamo la gigantesca statua di Ramses che si erge oggi sulla piazza della stazione ferroviaria del Cairo.


Figura 17.3. Il colosso di Ramses II esposto oggi in un museo. Sembra essere una rappresentazione simbolica di Gesù Cristo. Un'altra statua di Ramses II, alta 13 metri, si trova nella piazza della stazione ferroviaria del Cairo. Tratto da [370], pagina 84.


Figura 17.4. Frammenti dell'enorme statua di Ramses II. Tratto da [370], pagina 129.

Figura 17.5. La gigantesca statua di Ramses II
nella piazza antistante la stazione ferroviaria del Cairo.
Tratto da [2], pagina 24.

A circa 300 chilometri da Assuan troviamo “la grandiosa costruzione del più grande faraone della storia egiziana [Ramses II - Aut.]: Abu-Simbel, il tempio dedicato a una triade divina ... In realtà, fu costruito con l'unico scopo di glorificare il suo costruttore, Ramses II il Grande, per i secoli a venire” ([370], pagina 182). Il tempio può essere visto nelle fig. 17.6 e 17.7. Dobbiamo sottolineare che il serpente, o ureo, trovato sulle corone dei faraoni, assomiglia notevolmente alla croce cristiana (vedi fig. 17.8).

Poiché è molto probabile che Ramessu stia per “Gesù romano”, avrebbe senso esprimere l'ipotesi che il faraone Ramessu si identifichi con Gesù, che visse a Czar-Grad, o Nuova Roma, e fu crocifisso lì. La frase “Ramessu il vincitore” deve semplicemente significare “Cristo il vittorioso” e riferirsi alla vittoria del cristianesimo. Si comprende immediatamente il ruolo esclusivo svolto da Ramses nella storia dell’Egitto, un paese cristiano del XII-XVI secolo. È per questo motivo che anche tutti gli altri numerosi nomi di Ramses, come Ses, Sestesu e così via ([99], pagina 456) iniziano con il nome “Gesù”, il che è abbastanza ovvio.

È possibile che il nome Ramessu sia utilizzato nelle “antiche” cronache egizie per riferirsi ai sovrani bizantini del XII-XIV secolo in generale, implicando che fossero seguaci di Gesù Cristo. Vale a dire, Ramessu non era un nome individuale, ma piuttosto un titolo imperiale sulla falsariga di “Re romano, seguace di Gesù”. Il numero (II) fu aggiunto dai cronisti scaligeri del XVII-XVIII secolo, che avevano costruito i numerosi duplicati in una lunga fila. I riflessi fantasma di un singolo sovrano ivi rinvenuti, dovevano essere numerati di conseguenza.


Figura 17.6. Il Tempio di Abu-Simbel, che simboleggia la grandezza del faraone Ramses II, che è probabile sia identificato con Gesù Cristo. Tratto da [370], pagina 182.



Figura 17.7. Le due statue più a destra del Tempio di Abu-Simbel costruito per commemorare Ramses II. Tratto da [370], pagina 183.



Figura 17.8. Il serpente “ureo” sul copricapo della statua di Abu-Simbel, a forma di croce cristiana. Tratto dalla copertina di [370].

 

8. Ramses, ossia Gesù romano, come divinità degli Ottomani (Atamani).

La nostra ipotesi che Ramessu, come menzionato nei testi egizi “antichi”, non fosse un sovrano individuale, ma piuttosto Gesù Cristo come protettore del regno cristiano romeo, ossia Bisanzio del XII-XIII secolo, e più tardi dell'impero “mongolo”, è confermata dalle prove "dell'antico” Diodoro Siculo. Diodoro deve aver scritto nel XVI-XVII secolo. Chiama Ramses II Osimandias ([99], pagine 804-805). È probabile che questo significhi “Dio ottomano”.

Tuttavia, come sappiamo oggi, gli ottomani erano una nazione del XIV-XVI secolo. Il fatto che Gesù Cristo sia indicato come il dio degli ottomani non dovrebbe sorprenderci minimamente: secondo la nostra ricostruzione, la divisione finale del cristianesimo nella fede ortodossa, nell'Islam e nel cattolicesimo, ebbe luogo nel XVII secolo. Pertanto, nel XIV-XVI secolo gli Ottomani, o Atamani, erano cristiani regolari, proprio come il resto delle nazioni cristiane che abitavano il Grande Impero Mongolo.

Diodoro ci racconta molto del sepolcro di Osimandias e della sua statua, “la più grande statua in Egitto” ([99], pagine 805-806).

 

9. La guerra di Troia del XIII secolo, ovvero la guerra del 1453 che si concluse con la conquista di Zar-Grad.

Innanzitutto, passiamo agli eventi del XII secolo d.C. Tenete presente che la questione è la seguente secondo la nostra ricostruzione. Ci fu una grande guerra composta da diverse battaglie. Una delle parti in guerra era Roma, ossia Troia del XIII secolo, in altre parole Romea o Bisanzio, che deve aver incluso anche l'Egitto africano. Questa era ovviamente la parte che includeva i Troiani. L'altra parte erano i Goti, ossia gli Ittiti; la Russia, ossia l'Orda e i suoi Cosacchi.

Come risultato della guerra di Troia, i Goti = Ittiti e i Tartari conquistano Zar-Grad e diventano Troiani, in un certo senso, diventando i padroni della leggendaria Troia, o Troitsa (Trinità). La guerra deve aver portato alla fine a una tregua firmata tra la Russia e Troia. Si tratta proprio della tregua che aveva tenuto insieme due nazioni potenti per diversi secoli fino al XVII secolo: la Russia, ossia l'Orda, e l'Impero Ottomano = Atamano, in seguito noto come Turchia, consentendo loro di formare il Grande Impero "Mongolo" diversi decenni dopo, nella prima metà del XIV secolo.

Gli storici stessi scrivono che nel 1261 l'esercito dell'imperatore niceno che prese Costantinopoli era composto da "Mongoli" e Turchi. Questo è, ad esempio, ciò che troviamo nel libro di testo di G. L. Kurbatov: "L'esercito bizantino [della seconda metà del XIII-XIV secolo - Aut.] . . . era composto per la maggior parte da mercenari: i Turchi e i Mongoli" ([455], pagina 174).

Tutto questo è riportato nelle "antiche" cronache egiziane, come dovremmo aspettarci. Infatti, apprendiamo quanto segue:

"Scoppiò una grande guerra tra l'Egitto [Mizraim - Aut.] e la terra degli Etei. Il re degli Etei radunò i suoi alleati per opporsi all'Egitto. Tra loro c'erano i seguenti re e nazioni:

Aratu, o Arad [l'Orda - Aut.],

Khilibu, o Khaleb [Lipetsk - Aut.],

Le terre attorno ai fiumi di Nakharain [l'Orda Nogai, vedi sopra - Aut.],

Katsaudan (Gauzanitis, o Gozen) [i Cosacchi del Don - Aut.]

Maluna [Principe Mal - Aut.],

Pidaza [? - Aut.],

Leka (Ligii) [? I Lacedemoni spartani? - Aut.],

Dardani (Dandani) [Dardanelli o Don-Don - Aut.],

Masu [i Massageti, una famosa tribù slava. Vedere [388], pagina 155, per esempio - Aut.],

Kerkesh (Gergesei?) o Keshkes, Kir-Kamosh (Karkemish) [Cosacchi della Circassia, o il popolo di Georgiy (Gyurgiy) - Aut.],

Akerit [KRT = Kerch? - Aut.],

Anau-Gas (Ienisus) [Cosacchi di Ivan, dato che GUZ = Cosacchi - Aut.],

Mushanat [Meshech = Moscovia - Aut.],

che sono chiamate "nazioni da ogni parte della terra, dai lontani confini oltre il mare alla terra degli Etei". La battaglia preparata sotto Qades fu una guerra mondiale in ogni senso della parola” ([99], pagina 467).

Pertanto, vediamo che la Russia, ossia l'Orda, proveniva dalla terra degli Etei.

A parte questo, l'arte egizia raffigura una nazione sconosciuta agli egittologi, alleata della nazione di Canaan (Khan) con turbanti in testa ([99], pagina 470). Vale a dire, "turbanti, ovvero il tipo di copricapo indossato dai persiani oggi" ([99], pagina 470). I turbanti erano indossati dai cosacchi nel Medioevo. Ne abbiamo già discusso ampiamente, vedi Cronologia4.

Una grande battaglia fu combattuta a Qades, che si concluse con la vittoria di Ramses. L'azione militare è descritta nei dettagli in [99], quindi ci asterremo dall'approfondire le particolarità militari al momento.

Proprio come la guerra di Troia, che fu immortalata in numerosi poemi, il più famoso dei quali è il poema eroico di Omero, anche la battaglia di Qades fu descritta nello speciale poema eroico egiziano “antico” di Pentaur ([99], pagina 475). Questa deve essere una delle prime versioni del poema di Omero, creata tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo e non prima.

Inoltre, è possibile che il resoconto "antico" egiziano della battaglia di Qades includa riferimenti agli eventi più recenti del XV secolo, quando gli Ottomani, o Atamani, catturarono Zar-Grad = Troia nel 1453. Quest'anno segnò la caduta definitiva di Bisanzio.

 

10. I tre trattati di pace famosi nella storia di Scaligero, sono il riflesso di un unico e medesimo patto firmato tra la Russia e gli Ottomani nel 1253 o 1453.

Nella presente sezione discuteremo l'idea che il patto tra il faraone Ramses e i Goti del presunto XIII secolo a.C., il patto tra i Greci e i Russi del presunto IX-X secolo d.C. e il patto tra la Siria e l'Egitto del presunto 1253 d.C., siano molto probabilmente riflessi dello stesso patto firmato nel XIII secolo o più tardi a seguito della guerra di Troia (o, in alternativa nel 1453, dopo la conquista di Zar-Grad).

 

10.1. Il nome “Turchi” è piuttosto ambiguo.

Il nome Turco (o TRN/TRK non vocalizzato) come si incontra nella storia medievale è molto probabilmente associato ai Tartari prima di tutto, ma anche a Zar-Grad, ovvero Troia. Oggigiorno, turche sono solitamente considerati le nazioni che risiedono in Asia Minore, nei Balcani e nei dintorni di Costantinopoli. Tuttavia, ci furono numerose battaglie combattute in queste parti, e quindi il nome TRK/TRN deve essersi riferito a nazioni diverse in epoche diverse. Nel XIV-XVI secolo deve essere stato associato al nome Troia, o "Troitsa" ("Trinità"), che potrebbe essere l'origine del nome "Turchia". In seguito potrebbe aver dato vita a nomi come Tracia ecc.

Queste sono le origini dei nomi dei Troiani, dei Turchi Selgiuchidi e dei Franchi. A parte questo, TRK/TRN indicava nomi dinastici, come Faraone e Tarquini, che erano anche associati a Troia, o Zar-Grad, in un modo o nell'altro.

I turchi selgiuchidi giungono nell'arena di Zar-Grad nel presunto XI-XIII secolo ([797], pagina 1186). Devono essere gli stessi tartari del XIII-XVI secolo. Si presume che la dinastia selgiuchide sia nata nel presunto XI secolo e abbia preso il nome dal capo Selgiuchide, che si dice sia vissuto nel X - inizio XI secolo. I turchi selgiuchidi "conquistarono una parte dell'Asia centrale, la maggior parte dell'Iran, l'Azerbaijan, il Kurdistan, l'Iraq, l'Armenia, l'Asia Minore, la Georgia e diversi altri territori negli anni 1040-1080. Hanno raggiunto la loro massima influenza politica nel 1072-1092 sotto Melik-Shah . . . Prima del XIV secolo, i Selgiuchidi controllavano il Sultanato di Konian [del Khan - Aut.]” ([797], pagina 1186).

Siamo dell'opinione che il passaggio in questione si riferisca a Bisanzio del XII-XV secolo. Nel XIV secolo gli Ottomani, o Atamani, emergono nell'arena storica. Provengono dalla Russia, ossia dall'Orda, e conquistano Zar-Grad.

Gli abitanti dell'Asia Minore erano anche noti come Greci, e Bisanzio, o Asia Minore, era chiamata Grecia. La Turchia si trova in Asia Minore ancora oggi. Durante la conquista russa e turco "mongola", i popoli slavi e turchi dell'Orda, ossia della Russia, invasero l'Asia Minore. Si stabilirono qui e divennero noti come Turchi. I Tartari, i Ciuvasci e alcune altre nazioni residenti in Russia, sono noti oggigiorno come turchi, poiché la loro lingua è imparentata con quella dei turchi. Tuttavia, prima di tutto devono averla portata in Turchia durante la conquista "mongola". Fu così che nacque l'Impero Ottomano = Atamano in Asia Minore; è risaputo che una parte molto importante della sua vita fu giocata per molto tempo dagli Slavi, vedi Cronologia4.

Pertanto, "Turchi" è un termine storico molto ambiguo. Deve essersi riferito a nazioni diverse in epoche diverse. Fondamentalmente, nel XVII-XIX secolo i Turchi erano gli abitanti dell'Asia Minore.

 

10.2. Il patto di pace firmato tra gli Ittiti e il faraone Ramses nel presunto XIII secolo a.C.

Brugsch ci racconta quanto segue: “Quando il patto di pace fu firmato con la nazione degli Etei, l'Egitto non rimpicciolì i confini della loro nazione, accontentandosi di mantenere una superiorità su di essa” ([99], pagina 485).

Inoltre, “firmarono un patto di pace che fu molto discusso in quell'epoca, poiché le epistole risalenti a quel periodo contengono numerose allusioni e indicazioni dell'amicizia tra le due grandi nazioni dell'Asia e dell'Africa” ([99], pagina 489).

“Il testo del patto tra Hitasir [lo zar ittita, o zar goto - Aut.] e Ramses II ci è giunto scritto su una lastra di pietra situata vicino al lato esterno del muro sud-orientale della sala delle colonne di Seti I a Karnak ... il testo di questo patto fu reso pubblico prima da Champollion e poi da Brugsch”, secondo Vlastov ([99], pagina 489).

Secondo Brugsch, “le informazioni storiche su questa unione ci sono giunte in termini chiari e comprensibili, nonostante una serie di lacune” ([99], pagina 489).

Il fatto che Champollion sia stato il primo a rendere pubblico il testo del patto ci rende immediatamente sospettosi. Ricordiamo i resoconti dei testimoni oculari del “lavoro scientifico” di Champollion condotto con l’ausilio di martello e scalpello. Da qui l’ovvia domanda. Da dove provengono le “lacune”? Potrebbe essere che i venti ne abbiano cancellate alcune selettivamente? Ciò è improbabile, poiché, come si è scoperto, in alcuni casi le uniche parti del testo che sono andate perdute contenevano inizialmente dei nomi. Pertanto, la distruzione è stata intenzionale. È molto probabile che ci troviamo di fronte alle fatiche di puristi scaligeri come Richard Pocock e Champollion.

Ecco un esempio di un’iscrizione “antica” egizia: “Allora l’inviato del faraone si presentò davanti al re chiamato . . . e fece uscire gli inviati del Gran Re Hitas Hitasir” ([99], pag. 490). I punti corrispondono a un nome rimosso, che difficilmente scopriremo mai. Lo stesso vale per molti altri casi.

Così inizia il patto tra Egizi e Ittiti, firmato nel presunto XIII secolo a.C. Secondo la nostra ricostruzione, è il patto firmato tra Russi e Greci nel IX-X secolo e anche il patto tra Russi e Ottomani firmato nel 1253 (o addirittura nel 1453), scritto sulle pietre "dell'antico” Egitto:

“Hitasir, il Gran Re degli Etei, firma oggi un patto con Ramessu Miamun, il Gran Sovrano d'Egitto [Mizraim, o, a quanto pare, la Roma moscovita - Aut.] affinché ci possano essere una stretta alleanza e legami di amicizia tra loro per sempre. Possa essere il mio alleato e amico! Sarò suo alleato e suo amico per sempre… Che non ci sia mai ostilità tra noi” ([99], pag. 491).

 

10.3. Il patto di pace firmato tra Siria ed Egitto nel 1253 d.C.

Come abbiamo già detto, nel 1253 fu firmato un patto di pace tra Siria ed Egitto ([99], pagina 745).

Poiché abbiamo già scoperto che la Siria delle cronache “antiche” egizie è probabilmente identificabile con la Russia, o l’Orda, e che la storia “antica” egizia è in particolare la storia del XIII secolo della nuova era, si ha l’idea che il patto del 1253 d.C. tra Siria ed Egitto e il patto “antico” egiziano tra Ramses II e il re ittita Hitasar, siano molto probabilmente la stessa cosa.

La datazione del 1253 d.C. proposta dagli egittologi per il patto tra “Siria” ed Egitto sembra essere corretta, e potrebbe essere sostituita con il 1453.

Il patto deve essere stato abbastanza famoso nella sua epoca da lasciare molte tracce, alcune delle quali sono state scoperte oggi. Si scopre che tali tracce sono state lasciate anche nelle cronache russe.

 

10.4. Il patto di pace firmato tra Russi e Greci nel presunto IX-X secolo d.C.

Il famoso patto con i Greci fu firmato dai Russi nel presunto IX-X secolo d.C. È trattato in dettaglio nella “Povest Vremennyh Let” ([716]). Lo spostamento di 400 anni insito nella storia russa, scoperto in Cronologia4, sovrappone la metà del XIII secolo d.C., ossia l'epoca del 1253, esattamente ai primi giorni della storia russa, all'incirca nell'862 d.C., quando iniziò il regno di Ryurik in Russia.

Apprendiamo che i famosi patti con i Greci furono firmati sotto i primi sovrani russi, Oleg, Igor e Olga. In ogni caso la cronaca cita l'intero testo del patto (qv in [716], per esempio). Vengono menzionati tre di questi patti, tutti molto simili tra loro.

Sarebbe interessante confrontare i loro testi con "l'antico” resoconto egiziano che si riferisce allo stesso evento del XIII secolo d.C., come ora sappiamo. Naturalmente, i testi russi e quelli “antichi” egiziani non coincidono parola per parola, ma sembrano essere abbastanza simili in generale.

1) Entrambi trattano di promesse di amicizia, reciproco supporto militare e questioni di estradizione e misure punitive contro fuggitivi e criminali.

2) In entrambi i casi il patto è offerto dai russi ([716] e [316], Volume 1, pagine 82-91) o dagli Ittiti (Goti) - vedi [99], pagina 489), che si identificano come russi secondo la nostra ricostruzione.

3) Nel caso della Povest Vremennyh Let, ciascuno dei seguenti patti è stato firmato per confermare i precedenti. Allo stesso modo, il documento egiziano “antico” riporta le seguenti parole del re ittita: “Il patto giusto e retto che esisteva ai tempi di Sapa-Li-Li, Gran Re degli Etei, e il patto che esisteva ai tempi di Mau-Tan-Er, Gran Re degli Etei, mio ​​fratello, saranno osservati anche da me” ([99], pagina 491).

Proprio come i patti tra i russi e i greci, continua la tradizione dei due patti che lo hanno preceduto.

 

10.5. Il santo greco Mamas e "l'antico" faraone Mamun menzionato nel patto.

4) Il partito "antico" egiziano è rappresentato dal faraone Ramessu, noto anche con il soprannome "Mamun" ([99], pagina 490). Il partito greco fa numerosi riferimenti a San Mamas in Grecia, nel contesto del patto firmato tra russi e greci ([362], volume 1, pagina 92). Apparentemente, Mamas e Mamun sono due versioni leggermente diverse dello stesso nome.

Un altro nome che incontriamo nel patto "antico" egiziano è Tartiseb ([99], pagina 490). Questo era il nome dell'inviato ittita (o goto) alla corte del faraone. Il nome è vistosamente simile alla parola "Tartaro".

 

10.6. L'elenco delle città menzionate nel patto tra Ramessu e il re degli Ittiti.

Il patto fu ratificato dai sutekh di diverse città ittite (gotiche) ([99], pagina 494).

La parola "sutekh" è simile alla parola russa per "giudice", "sudia". Tra l'altro, l'usanza di apporre ai documenti i diversi sigilli delle diverse città, era molto popolare a Novgorod la Grande; ogni decreto emesso da questa città reca una varietà di sigilli ([8], Volume 1 e [759], pagina 59).

Consideriamo ora le città ittite (ossia russe, come sappiamo) menzionate nel testo egiziano "antico" del patto. Sfortunatamente, molti casi rimarranno al di là della nostra comprensione, poiché l'elenco fu anche sottoposto al trattamento con martello e scalpello di Champollion, Richard Pocock o uno dei loro colleghi. Il resto della scritta egiziana è citato da Brugsch in [99], pagina 494.

1) "Il sutekh [ossia il giudice - Aut.] della città di Tunep [Dafne]" ([99], pagina 494). Come abbiamo già detto, questa città è molto probabilmente identificabile come Tana, o Azov.

2) "Il sutekh della terra degli Etei". Questa è la terra dei Goti, o dei russi (i cosacchi).

3) "Il sutekh della città di Arnem". Forse, un giudice dall'Armenia.

4) "Il sutekh della città di Tsaranda. Questo potrebbe essere un riferimento allo zar degli Anti (una delle antiche tribù slave). In particolare, questo è stato menzionato da Orbini (vedi sopra e in [388], pagina 155).

5) "Il sutekh della città di Pilka". Potrebbe essere un giudice polacco (cfr. "Polska", il polacco per "Polonia").

6) "Il sutekh della città di Hissan". Il nome assomiglia a Khios o Khio - uno dei vecchi nomi di Kiev, una città famosa ([517], pagina 262). Vedere Capitolo 6.

7) "Il sutekh della città di Sarsu". Questo deve essere uno delle Saray, che erano abbondanti in Russia: SAR-atov, SAR-ansk, Chebok-SAR-y ecc.

8) "Il sutekh della città di Khilibu" (Khaleb?) Abbiamo già menzionato il fatto che Khaleb = Aleppo deve essere un altro nome di Lipetsk, un'antica città russa, o la parola russa per "pane" ("khleb").

9) "Il sutekh della città..." Il nome è stato cancellato.

Anche le poche righe seguenti sono state scalpellate. Richard Pocock? Champollion? Qualcun altro?

10) "Il sutekh della città di Sarpin". Un'altra Saray, o forse la Serbia.

11) "Astarte della terra degli Etei" - la terra dei Goti (o dei russi - cosacchi, per essere più precisi).

12) "Il dio della terra di Tsaya-Khirri" (?)

13) "Il dio della terra di Ka..." (il resto è distrutto).

14) "il dio della terra di Kher..." (il resto è distrutto).

15) "La dea della città di Akh..." ." (il resto non c'è più. Apparentemente, la divinità non è riuscita a compiacere anche questa volta).

16) "La dea della città di . . . [distrutta] . . . e della terra di A . . . [distrutta] . . . WA".

17) "La dea della terra di Tsaina" (?)

18) "La dea della terra di . . . [distrutta] . . . NAT . . . [distrutta] . . . ER".

19) "Le divinità delle colline e dei fiumi della terra degli Etei, gli dei della terra di Katsaudan (Gauzanitis)" ([99], pagina 494. Vlastov aggiunge che la terra in questione "è menzionata dal geografo Tolomeo (V, 18); si ritiene che si identifichi con la Migdonia di Strabone" ([99], pagina 494).

Abbiamo già menzionato il fatto che è probabile che Katsaudan appartenesse ai cosacchi del Don, mentre la Migdonia si identifica con il Don mongolo, o il Grande Don.

 

10.7. Il Battesimo della Russia come descritto nei testi "antichi" egizi.

Brugsch scrive: "Gli scribi della corte del faraone... esprimono la loro gioia per il grande evento, che è il patto di pace firmato. Le loro lettere... sono piene di allegria per la fine della guerra e l'unificazione dei Kemi [Mizraim, o Egitto - Aut.] e degli Etei in un'unica nazione di fratelli. Nelle loro magniloquenti e vane esagerazioni egizie, arrivano fino a presumere che il re Ramessu abbia preso il posto di una divinità per la nazione degli Etei e del "Cerchio delle lingue", o Kati [Katai, ossia Scizia - Aut.]" [99], pagina 496).

Le presunte pietre antidiluviane "dell'antico" Egitto sembrano raccontare la storia del famoso Battesimo della Russia. Si sottolinea che il "Gesù romano" divenne una divinità per la nazione degli Etei (i Goti). La "antica" cronaca egizia associa il Battesimo a un patto firmato.

La russa "Povest Vremennyh Let", dopo aver descritto e citato i patti firmati tra Russia e Grecia sotto Oleg, Olga, Igor e Svyatoslav, fa riferimento anche al Battesimo della Russia. Ricordiamo al lettore che si ritiene che l'evento in questione abbia avuto luogo nel X secolo sotto Vladimir, dopo la sua campagna a Bisanzio. Perché le "antiche" cronache egizie datano questo evento al XIII secolo della nuova era, secondo la nostra ricostruzione?

È possibile che nel XII secolo la Russia occidentale sia stata la prima a essere battezzata insieme ai Balcani, e che la Russia orientale, ossia l'Orda, abbia subito il Battesimo più tardi, nel XIII secolo, che è proprio l'epoca di cui ci occupiamo attualmente. L'intervallo di tempo tra i due battesimi potrebbe aver portato allo spostamento cronologico insito nella storia della Russia, quando i due battesimi sono stati confusi l'uno con l'altro.

In alternativa, i testi egizi "antichi" potrebbero avere una natura stratificata, mescolando gli eventi del XII-XIII secolo (il Battesimo della Russia) con quelli pertinenti esclusivamente al XIII secolo, come il patto firmato tra la Russia, ossia l'Orda, e l'Impero Ottomano = Atamano.

 

10.8. Il circolo cosacco nelle descrizioni "antiche" egizie.

Torniamo ancora una volta alla descrizione del Battesimo della Russia nella trascrizione egizia "antica". "Ramessu divenne la divinità per la nazione degli Etei e del 'Circolo delle Lingue', o Kati" ([99], pagina 496.

Poiché Katai si identifica come l'Orda, o Russia cosacca, vedi sopra, l'identità del "circolo delle lingue" menzionato nei documenti egiziani "antichi" diventa perfettamente chiara: è il Circolo cosacco, o Consiglio, perfettamente noto ancora oggi.

 

10.9. Il battesimo della Russia e il matrimonio del Gran Principe e della principessa romea.

Sappiamo perfettamente dalla storia russa che il Battesimo della Russia fu accompagnato e associato al matrimonio del Gran Principe Vladimir e della Principessa greca Anna. La "Povest Vremennyh Let" riporta che il battesimo fu reso un prerequisito per il matrimonio di Vladimir e Anna dai suoi fratelli, gli imperatori Basilio e Costantino che regnavano congiuntamente ([362], Volume 1, pagine 130-131).

E quindi, cosa vediamo nelle "cronache di pietra" "dell'antico" Egitto? Subito dopo il patto tra Ramessu e gli Ittiti, "Ramses era così amichevole con il suo contemporaneo, il Re degli Etei, che c'erano persino legami familiari tra loro. Secondo la tavola commemorativa in pietra installata nel Tempio di Ibsambul... il faraone Ramses sposò la figlia del Re degli Etei" ([99], pagina 496).

Oggigiorno è difficile capire i dettagli se il Gran Principe russo sposò la figlia dell'Imperatore bizantino, o se avvenne il contrario e un bizantino sposò la figlia dello Zar russo. Tuttavia, il matrimonio effettivo è registrato in entrambe le fonti.