La Storia: Finzione o Scienza?

Сronologia 5
L'IMPERO
di Anatoly T. Fomenko, Gleb V. Nosovsky

La conquista slava del mondo. L'Europa. La Cina. Il Giappone. La Russia fu la patria medievale del Grande Impero. Dove viaggiò in realtà Marco Polo. Chi erano gli Etruschi italiani. L'antico Egitto. La Scandinavia. La Rus' dell'Orda sulle mappe antiche

testo tradotto in italiano da Claudio dell'Orda

PARTE 1: LA RUSSIA COME CENTRO DELL'IMPERO MONGOLO E IL SUO RUOLO NELLA CIVILTA' MEDIEVALE.

Capitolo 1: I nomi geografici "peculiari" sulle mappe del XVIII secolo.

 

Prefazione

 

Il presente libro si basa sulla nuova cronologia, che è stata costruita con l'aiuto di metodi matematici e risultati empirico-statistici, come riportato in Cronologia1, Cronologia3, come pure in Cronologia6, capitolo 19. I principali spostamenti cronologici scoperti nella storia "antica" e medievale sono rappresentati nella Mappa Cronologica Globale (GCM) compilata da A. T. Fomenko nel 1975-1979.

La nostra ricerca sulla storia russa riportata in Cronologia4, a quanto sembra rivela che la versione di Miller e dei Romanov è notevolmente distorta. Si scopre che la Russia nel Medioevo e la Grande Orda Mongola possono essere identificate come lo stesso stato. Evidentemente, questa per il momento non è che una nostra ipotesi; tuttavia, il costante afflusso di nuovi dati non si limita a dimostrarlo: l’ipotesi in questione diventa ancora più significativa.

A quanto pare, la nuova e corretta comprensione della storia russa basata su questa ipotesi, si è rivelata la chiave stessa per l'intera storia del Medioevo che è mancata ai nostri predecessori.

In Cronologia4 dimostriamo che è probabile che il XIV secolo sia la datazione corretta della conquista russa, o mongola, che va quindi spostata in avanti di circa cento anni.

In precedenza, abbiamo considerato la storia dell'Impero russo, o mongolo, “dal suo interno”, ovvero dal centro stesso della sua nascita ed espansione, noto come la Rus' di Vladimir e Suzdal.

Nel presente libro forniamo un'analisi “esterna” della storia russa e mongola. Racconteremo la storia dei paesi che furono colti dall'ondata della Grande Conquista Mongola del XIV secolo, compresi i territori dell'Europa occidentale. Dopo la frammentazione del gigantesco impero nel XVI-XVII secolo, questi paesi divennero indipendenti dal loro antico centro.

Il presente libro non è tanto finalizzato alla ricerca di nuove prove a sostegno della nostra concezione, quanto a una nuova interpretazione dei numerosi “punti vuoti” inerenti alla storia consensuale. Riteniamo che il concetto attuale sia già stato convalidato sufficientemente in Cronologia1, Cronologia2 e Cronologia3, per la maggior parte con l'utilizzo di metodi matematici. Questo libro tratta dei corollari, che naturalmente sono ancora in gran parte ipotetici.

I corollari derivano dai tre risultati principali ottenuti dai formali metodi empirico-statistici, descritti nei libri precedenti e applicati all'analisi globale dei materiali storici fino ad oggi disponibili.

1) Secondo la nuova cronologia, la maggior parte delle testimonianze storiche giunte ai nostri giorni descrivono eventi posteriori al 1200 d.C. Alcuni materiali risalgono all'epoca precedente il X-XII secolo d.C., ma sono estremamente scarsi: le nostre conoscenze di questo periodo, che può essere considerato in larga misura leggendario, sono piuttosto vaghe. Non sappiamo assolutamente nulla degli eventi antecedenti al X secolo d.C.

2) Una nuova concezione del declino di Romea, o Bisanzio, nel XIII secolo della nuova era. Questo evento generò diverse copie di sè stesso nella storia di Scaligero, a noi nota come guerra: la guerra di Troia, la guerra Gotica, la guerra dei Tarquini, ecc. Gli eventi più importanti di questo periodo riguardano la Nuova Roma, o Costantinopoli, il cambio di proprietà della città e le guerre che si combatterono per questo. Tutto accadde nel XIII secolo d.C.

3) Una nuova concezione storica della conquista mongola, che riceve anche una nuova datazione di cento anni più recente di quella suggerita dalla storia consensuale, vale a dire il XIV secolo d.C. Secondo questa concezione, la conquista mongola (ossia la grande conquista) iniziò dalla Rus' di Vladimir e Suzdal; i conquistatori possono essere identificati come un esercito multinazionale di popoli slavi e turchi.

La conquista portò alla formazione del gigantesco Grande Impero Mongolo, noto nella storia di Scaligero e Miller come l’Impero che si estendeva dall’Europa occidentale e dall’Egitto alla Cina. La differenza radicale tra la nostra ricostruzione e la versione tradizionale è che il nucleo dell'Impero, da cui ebbe origine, era la Russia, ossia l'Orda, con il suo centro a Vladimir e Suzdal. Inoltre, la storia di Scaligero ha sostanzialmente sottostimato le dimensioni dell’Impero, sostenendo che alcuni paesi non ne hanno mai fatto parte (il che è errato, come dimostreremo).

Circa cento anni dopo, il Grande Impero Mongolo si divise in due, la prima parte fu la Russia, ossia l'Orda, ovvero la parte ortodossa prevalentemente slava, mentre la seconda era la Turchia, ossia l'Impero Ottomano. Questa parte era prevalentemente turca e divenne un paese musulmano nel XVII-XVIII secolo. Tuttavia, questa divisione è di carattere arbitrario: una parte della popolazione russa rimane turca ancora oggi, e molti slavi vissero in Turchia, ossia nell’Impero Ottomano (Atamano) fino alla secessione dei Balcani nel XIX secolo.

La divisione fu il risultato dello scisma religioso del XV-XVI secolo d.C., che portò alla nascita del cristianesimo ortodosso, dell'islam e del cattolicesimo. Tuttavia, mantennero stretti legami, come membri di una coalizione militare e politica, fino all'ascesa della dinastia dei Romanov in Russia.

La famosa conquista turca del XV-XVI secolo d.C., fu la successione della conquista mongola e avvenne per autorizzazione della Russia, ossia dell'Orda, con una certa partecipazione da parte di quest'ultima.

Questi risultati ci portano a importanti corollari e ipotesi che possono aiutare a comprendere la storia di molti paesi europei e asiatici. I corollari sono i seguenti.

Se gli annali storici di un paese contengono vivide descrizioni di quel paese conquistato da una forza straniera nell'antichità o nel Medioevo, è molto probabile che sia successivo al 1200 e rifletta la Grande Conquista Russa o Mongola (Mongolo significa Grande) del XIV secolo, la successiva Conquista Ottomana (Atamana) del XV-XVI secolo, o entrambe.

È quindi utile ricercare tali descrizioni analizzando la storia di un dato paese per vedere se tali descrizioni contengano evidenti indicazioni circa l'origine russa o ottomana dei conquistatori. Se troviamo tali indizi, possiamo ipotizzare che la presunta conquista “antica” sia un mero riflesso della conquista russa e ottomana del XIV-XV secolo.

Di norma, ciò facilita l’interpretazione della storia del paese e ci consente di inserirla nell’intervallo di tempo successivo al 1200 d.C.

Per comodità dei lettori, elencheremo i principali corollari riportati nel presente libro.

Corollario n. 1: una nuova interpretazione della storia dell’Europa occidentale.

Corollario n. 2: una nuova interpretazione della storia cinese.

Corollario n. 3: una nuova interpretazione della storia egiziana.

Corollario n. 4: una possibile soluzione di uno degli enigmi storici più difficili: l'identità degli Etruschi.

Osservazione finale. In una lingua rimangono le vestigia di una grande conquista, e ciò riguarda soprattutto i nomi. Pertanto, per una nuova interpretazione dei documenti storici, dobbiamo prestare particolare attenzione ai nomi delle persone e alla posizione geografica. Se prestiamo attenzione, riconosceremo i termini medievali familiari che accompagnarono la conquista russa (“mongola”) e ottomana.

Le nostre vocalizzazioni, traduzioni e varianti di vecchi nomi, non necessariamente hanno successo. Li citiamo comunque per dare ai lettori l'opportunità di condurre ricerche proprie ed eventualmente correggerci. Ribadiamo che le nostre interpretazioni dei nomi che si trovano nelle cronache, non dovrebbero assolutamente essere considerate come una prova indipendente di alcunché. Stiamo semplicemente tentando di avvicinarci alle cronache e ai documenti antichi da un nuovo punto di vista, basato sull'applicazione dei metodi matematici alla storia, e invitiamo i lettori a tenerlo sempre presente. Per quanto ambigue e controverse possano sembrare, queste nuove interpretazioni sono necessarie se vogliamo ricostruire un quadro più veritiero del passato.

Inutile dire che i singoli casi di omonimia e di coincidenza di nomi possono essere casuali, compresi quelli che qui segnaliamo. Pertanto, le coincidenze individuali hanno poca importanza: siamo interessati ai casi in cui si presentano in gruppi. Le manifestazioni di tali gruppi costituiscono una preziosa integrazione dei risultati statistici generali riportati nei volumi precedenti, consentendo la costruzione di ipotesi storiche reali.

Ribadiamo che le vestigia linguistiche di questo tipo non possono da sole dimostrare nulla, ma forniscono solo ulteriori dettagli per una ricostruzione approssimativa e generale basata su principi del tutto diversi, vale a dire i metodi matematici. Ci sono utili solo in questa veste, fornendo un po’ di carne allo scheletro esistente della nuova concezione cronologica.

Alcuni dei documenti medievali che cercheremo di interpretare dal nuovo punto di vista, sono di per sé vaghi, contorti e controversi, e questa controversia si manifesterà senza dubbio nella nostra ricostruzione. Occasionalmente, suggeriremo interpretazioni contraddittorie e addirittura reciprocamente esclusive dello stesso documento. Ciò, ovviamente, complicherà la percezione del libro da parte dei lettori, ma lo facciamo deliberatamente per introdurre nella circolazione scientifica quanti più fatti nuovi possibile, anche se non possiamo comprenderli appieno. Inoltre, la nostra conoscenza di alcuni argomenti è limitata e possiamo semplicemente trascurare fatti che verranno immediatamente notati e compresi da alcuni dei nostri lettori. Possiamo solo sperare di attirare i lettori verso ulteriori ricerche, invitandoli a integrare e possibilmente anche correggere, alcune delle interpretazioni che suggeriamo.

Abbiamo reso l'indice quanto più dettagliato possibile per la comodità dei lettori. I titoli delle sezioni sono stati resi il più esaurienti possibile, incapsulandone il contenuto. L'indice può quindi essere considerato come un breve riassunto del libro.

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